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Perché gli artisti si stanno lamentando di TikTok: “Costretti dalle etichette a fare video virali”

Siamo per arrivare a una delle prime rese dei conti tra i grandi artisti e TikTok: sorgono le prime lamentele sulle richieste di contenuti dalle etichette.
A cura di Vincenzo Nasto
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Fka Twigs e Charli XCX, foto 2022 di Instagram
Fka Twigs e Charli XCX, foto 2022 di Instagram

Raccontare l’evoluzione del mondo discografico, tenendo fuori il processo di diffusione e d’ascolto della musica attraverso piattaforme di streaming, descriverebbe un mondo che non esiste più. Non solo per il pubblico, ma anche per gli artisti, diventati sempre più a stretto giro “entertainer”, un termine anglofono per definire coloro che riescono a traslare la propria arte negli scenari e nelle piattaforme più distinte. E così, se adesso TikTok è diventato il canale più semplice per gli artisti più giovani nella condivisione dei brani che potrebbero diventare virali, c’è bisogno anche di toccare l’altro lato della medaglia: il continuo bisogno del pubblico di essere intrattenuto.

Le prime polemiche nel Regno Unito e negli Stati Uniti

Soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito questo processo interminabile di creazione dei contenuti per sponsorizzare la propria musica ha, di fatto, sollevato delle polemiche tra artisti, soprattutto affermati, stanchi di dover pubblicizzare la propria musica con contenuti virali sulla piattaforma cinese. Tra i nomi più altisonanti ci sono sicuramente Halsey, Charli XCX, Adele, ma anche FKA Twigs ed Ed Sheeran. Sui propri profili social, gli artisti hanno espresso al proprio pubblico la stanchezza per la creazione di contenuti da social, richiesti prima di tutto dalle etichette discografiche, ancora più indirizzate a creare il momento virale in grado di alzare l’attenzione sul brano.

Il fenomeno TikTok nella musica italiana

Anche in Italia, molti giovani artisti hanno utilizzato la piattaforma come il primo strumento di diffusione della propria musica, un processo che ha portato un ampiamento del proprio pubblico in tempi molto veloci. Da Giorgia Malerba a Michelangelo Vizzini, passando per Eleonora Viola, GrelMos, Nello Taver, Valerio Mazzei e Sophie Morelli. Tra questi ci sarebbe anche un partecipante all’edizione 2022 del Festival di Sanremo, quel Matteo Romano che ha conquistato il pubblico con il brano “Virale” e che solo un anno e mezzo prima pubblicava sulla piattaforma il singolo “Concedimi”. Tra gli artisti italiani più riconosciuti, come Laura Pausini, ma anche tra i più giovani come Rhove, TikTok è diventato il canale centrale nella diffusione e nella comunicazione attorno alle nuove uscite. Basti osservare il fenomeno “Shakerando”, ma in generale, dando un’occhiata alla playlist “Viral” di Spotify, è possibile osservare ancora di più quanto è necessario per un musicista adesso entrare in contatto anche con queste realtà.

Le testimonianze di Charli XCX e di Halsey

L'utilizzo della piattaforma per diffondere la propria musica è al centro del dibattito da quando gli artisti di fama mondiale sono ormai costretti dalle etichette discografiche a trovare contenuti adatti alla piattaforma, come forma mentis per la diffusione dei brani, e quindi del successo della propria musica. Le testimonianze di Halsey, Charli XCX, Adele, ma anche FKA Twigs ed Ed Sheeran riflettono proprio su quello. Proprio la prima ha raccontato su Instagram quanto sia pronta a pubblicare un nuovo singolo, ma la sua label afferma di non poterlo fare a meno che non riescano a ottenere un momento virale su TikTok. A lei si è accodata anche Charli XCX, che ha mostrato la sua faccia perplessa quando l’etichetta le ha chiesto l'ottavo contenuto su TikTok settimanale, o come Tahliah Debrett Barnett, vero nome di FKA Twigs, che ha confermato quanto l'etichetta le rimproveri l’assenza di contenuti per la piattaforma cinese.

La risposta di Ed Sheeran

Chi è riuscito a capovolgere invece il sistema, quanto l’algoritmo, è Ed Sheeran, che ha pubblicato un video in cui mangia snack, perché come ha scritto nella didascalia, “tutti amano gli snack”. Una sana ironia, che nasconde un processo d’accettazione, sia per il pubblico più adulto, che per gli artisti, ancora lontano dalla sua realizzazione finale. La musica continuerà a esistere anche senza l’utilizzo di TikTok? Sicuramente sì. I dubbi potrebbero cominciare su quanto adesso, l’ecosistema tecnologico, possa realmente influenzare il successo di un brano o di un’artista. I numeri non mentono, e l’industria discografica sembra sempre di più convinta di questa nuova fase della distribuzione.

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