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Guida a Disumano di Fedez, il passato, l’amore e la famiglia, con gli attacchi a Meloni e Renzi

A due anni da “Paranoia Airlines”, Fedez è tornato con il suo nuovo disco “Disumano”. La guida alle 20 tracce del progetto del rapper milanese.
A cura di Vincenzo Nasto
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Aveva impressionato la tracklist del progetto, così ampia e con un lavoro nella produzione che annoverava artisti tra i più diversi della scena: "Disumano", il nuovo album di Fedez è stato pubblicato nelle scorse ore, seguendo dopo due anni "Paranoia Airlines". Un progetto che coinvolge artisti del calibro di Tedua, Dargen D’Amico, Achille Lauro, Orietta Berti, Cara, Tananai, Crookers, Myss Keta, Speranza e Francesca Michielin, mentre le produzioni sono state affidate a DADE, lo stesso Dargen D’Amico, Michelangelo, produttore anche di Blanco, Nic Sarno, Ted Fresco e Crookers. Quasi un'ora di musica, anticipata nei mesi scorsi da alcuni singoli, alcuni più virali degli altri, che avevano dato una dimensione generica dell'album, mancando il nocciolo della questione: la figura di Fedez è stata completamente stravolta dal suo impegno genitoriale, dai due anni di pandemia che incidono sulle certezze dell'artista, ma soprattutto da un messaggio che sembra essere destinato alla nuova generazione. Un processo di scrittura, che in un disco di 20 brani, sembra alcune volte ripetersi, ma che musicalmente coinvolge, anche se diviso in blocchi. Il progetto è impreziosito dalle opere dell'artista Francesco Vezzoli, che si è occupato anche della cover art dell'album "Il narcisista pessimista", che dopo essere esposto alla Triennale di Milano, verrà battutto all'asta da Sotheby’s. Gli interi proventi saranno devoluti alla Fondazione Together To Go Onlus (TOG), specializzata nella riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse così come parte del ricavato delle vendite dell’album.

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Per chi si aspettava un progetto ricco di citazioni, di attacchi alla politica, di riferimenti a colleghi poco desiderati, a comportamenti sociali malvisti dal cantante milanese, potrebbe rimanerne deluso: la scelta da parte di Fedez di riproporre solo una volta, in una sorta di dissing track con "Un giorno in pretura", in cui vengono raccolte e rispedite al mittente tutte le provocazioni del progetto, potrebbe illuminare "Disumano". Anche perché dietro il racconto principale del nuovo progetto di Fedez ci sono due anni di lavoro, che si appoggiano anche a brani pubblicati quasi un anno fa: il principio ci suggerisce la libertà con cui è stato prodotto "Disumano", prima di esser commercializzato. Come ha affermato Davide Simonetta, "Disumano è un disco libero di andare ovunque. Dentro ci trovi hit radiofoniche affiancate da pezzi scuri e aggressivi. C'è il mio amore verso il sound elettronico di Berlino e l'hip hop della golden age". Ma soprattutto è un disco di 20 tracce in cui Fedez traccia una linea di confine con il passato, abbandonato: viene sostituito da un presente fatto di responsabilità e in cui molte delle polemiche sono state lasciate fuori dal progetto, ponendo uno sguardo nostalgico solo nei confronti dell'amore rissoso degli anni post-adolescenziali, delle visual selvagge. All'interno del disco troviamo la collaborazione autoriale, ma non solo, di artisti del calibro di Davide Petrella, ma anche Paolo Antonacci.

Ma andiamo in ordine con la tracklist del progetto, che staglia nei primi quattro brani tutto l'amore per l'elettro-dance di D-Whale e Fedez. Brani come "Morire Morire", "Stupido Stupido", ma anche i singoli già pubblicati "Bella storia" e "Bimbi per strada" raccontano il viaggio elettronico del cantante milanese, che coinvolge anche Tedua nella narrazione romantica di "Sapore". In uno dei testi sessualmente più espliciti del progetto, "Morire Morire" è la prima porta di "Disumano", che si apre con una reference al Vaticano: "Non vedi l'ora che io vada in tour, così per un mese mi levo dal cazzo. Ma poi mi richiami e ne vuoi di più come gli immobili del Vaticano". Il legame con il brano successivo "Stupido Stupido" è di natura melodica, con le due produzioni che sembrano essere unite, anche se cambia il racconto del brano: dall'ironia verso una narrazione gangsta dell'attuale scena hip hop italiana si passa ai ricordi del quartiere, la violenza del passato. Una piccola citazione a J-Ax e alla loro passata amicizia arriva alla fine del brano con Fedez che canta: "Siam davvero convinti che fossero amici come ai tempi di J-Ax".

Arriva il primo brano d'amore, il primo singolo che nei mesi scorsi aveva raccontato meglio la nascita del rapporto con la moglie Chiara Ferragni, che appare anche nel video ufficiale di "Bella Storia". La canzone racconta il modo in cui Fedez ha vissuto inizialmente la storia d'amore con l'imprenditrice digitale, una corsa senza freni, una corsa in moto nei pazzi anni '80 come nel video ufficiale. Segue "Sapore" con il rapper genovese Tedua, e il brano risulta la prima sliding door del progetto: per la prima volta si nota il cambiamento rispetto al passato dell'artista, figlio della sua evoluzione e della sua crescita. Il cantante propone continue e diverse visioni di sé, quasi come se applicasse una maturità diversa da strofa a strofa, un concetto che aumenta esponenzialmente in "Sapore", che ha anche la virtù di porre Tedua nella sua posizione preferita: fuori dalla sua zona di comfort. Chiude la striscia "Bimbi per strada", brano che nasce sulla strumentale di “Children” del produttore italiano Robert Miles, iconica hit della dance anni ‘90. Come ha raccontato in una diretta su Twitch: "Ho scritto il pezzo perché durante la quarantena ho fatto tre o quattro volte lo stesso sogno, forse condizionato dal fatto che dicevano che i bambini non si sarebbero ammalati di Covid-19. Sognavo un mondo con soli bambini che gestivano tutto e da lì mi è venuto Bimbi per strada. Vedevo da lontano questo mondo che comunque funzionava, un ecosistema perfetto con i bambini che gestivano tutte le dinamiche politiche".

Dall'elettronica a uno delle ballad più emozionanti del disco: stiamo parlando di "Vittoria", brano dedicato a sua figlia. Il brano racconta di un futuro lontano in cui la ragazza, ormai maggiorenne, viaggerà lontano da suo padre, una perdita, una mancanza a cui Fedez non potrà mai abituarsi. Dalla notte in cui è stata concepita, con Fedez che ricorda nel ritornello il vestito che indossava Chiara Ferragni, al colore degli occhi della bambina: "Che non sembra vero, poi ci nascondiamo in una stanza con il cielo, fatto del colore dei tuoi occhi che non merito". Dal reggaeton di "Guarda cosa mi fai fare", uno dei brani più leggeri del disco, si passa all'episodio romantico di "Disumano": "Meglio del cinema". Il singolo, rivelato la prima volta il 1° settembre sul lago di Como, in occasione del terzo anniversario di matrimonio con Chiara Ferragni, è sicuramente uno dei prodotti più attesi dalla prova dello streaming digitale, avendo già collezionato 13 milioni di stream su Spotify, ma una viralità maggiore è stata raggiunta su TikTok. Come in "Stupido Stupido", si ritorna indietro nostalgicamente, anche grazie alla penna di Dargen D'Amico, tra gli autori più importanti nel panorama italiano: "Vecchio" è un pezzo boom bap dei primi anni 2000, prodotto da Michelangelo, collaboratore di Blanco, che aggiunge nel ritornello anche un fischio western. Il racconto del passato, tra una narrazione che scivola dalle notti punk al più classico ego-trip hip hop, è anche uno degli episodi più fortunati del disco, che ripropone la figura di Dargen D'Amico come uno dei massimi esponenti della scena. Qui sembra spezzarsi completamente il progetto, che contrappone "Vecchio" alla successiva "Mille", l'episodio pop con Orietta Berti e Achille Lauro, dirompente durante l'estate italiana. Il brano è il raccolto dell'avventura sanremese più leggera, a cui si contrapporrà più tardi "Chiamami per nome" con Francesca Michielin.

Da Coca-Cola a Coca-Cola per seguire il filo logico con "Fuori da guai" con Cara. Il brano, che succede al grande successo de "Le feste di Pablo" pubblicata nei primi mesi di pandemia, è l'occasione per Fedez di distruggere il pregiudizio di genere e sessuale, con uno dei brani che cerca di raccontare amaramente l'attualità: "Non ho mai avuto l'invidia del cazzo o un presidente che non fosse maschio. Bevo le lacrime che c'è potassio, nel disastro mi rilasso. Chiusi dentro il bagno, c'è qualcuno che bussa, per un bacio di troppo qui ti fanno la multa. Non tiro la Coca-Cola con la cannuccia, non ammazzo il tempo o anche lui mi denuncia". Segue "Notte brava": il brano si differenzia dagli altri perché parte di uno storytelling non utilizzato precedentemente in "Disumano" da Fedez. Alcune linee vocali potrebbero sembrare già sentite, ma il modo in cui racconta il rapporto d'equilibrio tra l'amore e le sue colpe suona più originale che mai. Poi "Le madri degli altri" con Tananai, un singolo che ricorda i sacrifici della madre per andare a fare la spesa, e i risultati raggiunti dallo stesso Fedez, che adesso riesce a provvedere alla sua famiglia.

E proprio in questo filone si intreccia la coppia di canzoni più espliciti del progetto: da una parte "Problemi con tutti (Giuda)", dall'altra "Un giorno in pretura". Il primo, che coincide anche con il primo brano solista pubblicato da Fedez dopo l'uscita di "Paranoia Airlines" è un ritorno parziale di Fedez al mondo hip hop di cui prima faceva parte. Lungimirante la citazione al video di "Morire Morire", dopo che nel brano canta: "Mi fanno le foto mentre muoio". Il brano che in molti si aspettavano, anche e soprattutto dopo l'attrito social ottenuto con il mondo della politica negli ultimi due anni è "Un giorno in pretura". Una dissing track, con uno skit iniziale del conduttore radio Giuseppe Cruciani, che incomincia proprio con le citazioni che hanno reso famoso negli ultimi mesi il suo obiettivo Matteo Renzi, come "This was the first reaction: shock" e "Come Renzi quando s'è preso ottantamila petroldollari sauditi (Ahi!)". Il brano, dalle chiare melodie hip hop, continua con un riferimento alla morte di Jamal Khashoggi, quando canta: "Anche se Renzi non lo vuole ammettere, i sauditi non amano mettere ai giornalisti il bavaglio, li mettono direttamente nel bagaglio a mano" per poi continuare con la richiesta di verità sulla morte di Giulio Regeni. Fedez è un fiume in piena e critica chi attacca la sua partnership con Amazon: "Come Amazon, Amazon. Quanto m'hanno rotto il camazon, voi lo arricchite ‘sto Amazon, io mi faccio arricchire da Amazon. La Meloni che grida allo scandalo. Boicottate la mafia di Amazon. E comprate il mio libro Io sono Giorgia. Oddio! Ma è primo su Amazon!". Senza dimenticare la vena no-vax di Andrea Bocelli, alla fine Fedez si scaglia contro il partito leghista e cita "La guerra di Piero" di Fabrizio De Andrè.

Il filo sembra rompersi di nuovo, e dopo la furia agonistica di "Un giorno in pretura", arriva il remix di uno dei brani dance più fortunati in Italia degli ultimi 10 anni: "La cassa spinge come spinge tuo marito" di Dumbblonde con Dargen D'Amico & LuckyBeard. Questa volta nel brano, oltre a Fedez e Dargen D'Amico troviamo Myss Keta, in un classico brano da club. Anche qui Fedez non risparmia qualche frecciatina al Codacons, quando canta: "Sono veramente euforico, non mi ha ancora querelato il Codacons. Oggi voglio proprio farmi male, si dice il peccato ma non il cardinale". Alla fine del brano c'è anche una citazione ai Maneskin con Fedez che canta: "Tranquilli mio marito è anziano ed è più pulito di Damiano dei Måneskin". Più incisività ci si aspettava in "Fede e Speranza", brano in collaborazione con il rapper casertano Speranza, che diventa un egotrip in cui stona la differenza autoriale tra i due personaggi, forse l'esperimento mal riuscito del progetto.

Chi invece sembra esser la partner musicale ideale per Fedez è Francesca Michielin. La cantante, che allo scorso Festival di Sanremo 2021 ha portato "Chiamami per nome" con il rapper milanese, è alla terza collaborazione, dopo "Cigno Nero" e "Magnifico". Un brano che raccoglie tutta l'identità pop degli artisti, raccontando le vicissitudini dei rapporti umani. Il progetto si chiude con due singoli distanti l'uno dall'altro: se in "Leggeri Leggeri", Fedez sembra riprendere quella narrazione romantica come in alcuni episodi precedenti, il brano riempie la traccia ma non lascia una sua identità nel progetto. Completamente opposta è la visione di "Mi sto sul cazzo". L'outro di "Disumano" è un dialogo del cantante con sé stesso, in cui vengono ripresi i termini della sua crescita e della sua evoluzione, non per forza in maniera positiva. La leggerezza dei suoi anni passati, contrapposti alla responsabilità dei tempi moderni riescono ancora a distruggerlo. Il passato nostalgico, furioso e testardo, si scontra con il nuovo Fedez, la figura che il cantante aveva sempre denunciato in passato. Un simbolo di ciò che si è diventati, anche senza una scelta davvero precisa, una considerazione che riprende la narrazione di molti autori attuali, in cui la domanda è sempre e solo una: il gioco vale la candela?

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