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Il significato di Blu Celeste, l’adrenalina di Blanco è il fil rouge del suo album d’esordio

È arrivato “Blu Celeste”, il primo progetto discografico di Blanco, 33 minuti in cui la sorpresa della musica italiana riesce a confermare tutte le aspettative che gli ascoltatori avevano su di lui. Dalla potenza emotiva, mostrata anche nelle collaborazioni del recente passato, al racconto adrenalico della gioia e del dolore, estremizzati attraverso nuove immagini.
A cura di Vincenzo Nasto
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Blanco (ph Manuel Grazia)
Blanco (ph Manuel Grazia)

Adrenalina, perché il movimento incontrollabile della sua voce non suggerisce altro, perché l'esplosione dei ritornelli sembra presagire ciò che potrebbe significare questo progetto nella sua esibizione dal vivo. "Blu Celeste", il primo progetto discografico di Blanco è da poche ore fuori e non sorprendono i tratti identificativi dell'album, raccontati già nei successi precedenti dell'artista, nella trilogia "Belladonna", "Notti in bianco" e "Ladro di fiori", contenuti nell'album. Non sorprende la durata, appena 33 minuti di musica dilazionata in 12 brani, una joint venture da ascoltare in un fiato, non una playlist di singoli da scegliere, anche se ci son pure quelli. La sospensione nel vuoto come elemento centrale, riprodotto sulla copertina ma anche nell'immaginario del disco, un volo pindarico delle proprie emozioni che Blanco sfoggia senza più timori. Infine, il racconto dell'errore come porta d'accesso alle esperienze che condizionano, che producono un cambiamento: non più passo falso da evitare, ma una finestra sul mondo che un 18enne di Calvaggese si sta cucendo addosso, liberandosi della pressione di essere il "nuovo argine" della musica italiana.

Arriva Blu Celeste dopo i successi de La canzone nostra e Mi fai impazzire

Tutto in un mese, veloce, diretto, quasi urlato al mondo. Tra la presentazione del suo primo disco ufficiale attraverso un post su Instagram e la sua pubblicazione, avvenuta nelle ultime ore, non son passati più di 30 giorni, un tempo breve, quasi fagocitato dalla voglia di esplodere, musicalmente parlando, di Blanco, e dall'aspettativa degli ascoltatori, un'esigenza che si faceva già sentire dopo il successo dei tre singoli "Belladonna", "Notti in bianco" e "Ladro di fiori", acuita dai successi incredibili di "La canzone nostra" con Mace e Salmo e "Mi fai impazzire" con Sfera Ebbasta. E allora non importa che il primo messaggio di Blanco sia avvenuto con la sola collaborazione del produttore Michelangelo, nome d'arte di Michele Zocca. Men che meno la durata del rapporto, 33 minuti distribuiti in 12 brani, di continua tensione emotiva, tra il sesso e la rabbia, la nostalgia e il dolore dei ricordi, la felicità di una corsa nudo in mezzo a una foresta, a cui si contrappone la collaborazione con la Maison Valentino per il video ufficiale di "Paraocchi".

La confessione in Mezz'ora di sole e l'errore come porta d'accesso per le esperienze

E allora "Mezz'ora di sole" diventa la prima confessione intima di Blanco, un'introduzione al disco in cui racconta un'episodio del 2018, forse il punto più basso della sua vita: "E il tuo sguardo mi porta, al giorno più bello. Sono in quel parco, nel 2018, sporco di fango, mi volevo ammazzare". Come una fenice attraversa la sua evoluzione morendo, l'esplosione artistica di Blanco arriva proprio lì, in quel momento: c'è rabbia, c'è tristezza, c'è dolore, intriso di una forza, un'energia emotiva, che poche volte abbiamo sentito ultimamente nel panorama musicale italiano. Un panorama che lo attende, che lo corteggia perché è frutto e pianta di un linguaggio "nuovo", alternando il suo ruolo senza timore di dover apparire musicalmente perfetto, ma perfettamente nel ruolo che si è cucito addosso. Segue "Notti in bianco" e poi "Figli di puttana", produzione in collaborazione tra Greg Willen e Michelangelo, che ritorna sul tema dell'errore, del poter sbagliare, in questo pezzo inquadrato nella fuga da casa, nell'essere "scappati di casa": "Non dormo queste notti, tengo gli occhi aperti e adoro quando scopiamo e poi torno a pezzi, e ho l'alcol nella testa, continuo a perdermi".

Il significato di Blu Celeste

Arriviamo alla titletrack del progetto "Blu Celeste": che il brano sia tra i più intimi del giovane cantante lombardo lo si può notare anche dalla diversa tecnica di crescendo vocale utilizzata nel singolo. Celeste è anche il nome che Blanco ha tatuato sul ventre e il dualismo tra il cielo blu e il soggetto che racconta nel brano il cantante, rende l'universo di immagini mentali sempre più ampio, sempre più vivo. E l'intimità, accompagnata dalla verità, si raggiunge nella seconda strofa del brano, in cui Blanco confessa di aver dovuto fare a patti con il dolore attraverso la musica: "Avevo un peso dentro, un peso da leva', ci ho messo un pezzo a raccontarti. Sotto le luci di questa camera, tutto un disastro. Doveva essere tutto perfetto, tipo luci spente, vorrei scriverti al buio".

La violenza della solitudine e il rapporto tra amore e morte

Qualcosa che potremmo riuscire a ritrovare in "Lucciole", il racconto della solitudine e del dolore della separazione, della violenza sul proprio corpo quanto canta: "Non ricordo se, se l'avessi tradita, se l'avessi rivista. E nella mia vita tante scuse di merda dopo quella sera solo graffi sul mio corpo come graffiti, coprono me". Poi il filone amoroso con "Sai cosa c'è", la passione estiva raccontata nell'immagine dei capelli bagnati dal sale del mare e il corpo ricoperto di sabbia, o con "Finché non mi seppelliscono". Il rapporto tra amore e morte, tra il lasciarsi andare via per l'assenza della propria partner e il voler condividere ogni momento della propria vita, anche il peggiore, urlato nel ritornello: "Anche se prendessi un ergastolo sto con te. Finché non mi seppelliscono sto con te. Voglio viver sempre il brivido di star con te, di star con te".

Il nuovo viaggio della musica italiana con Blanco

E poi "Pornografia (Bianco Paradiso)" e "Afrodite": forse due dei brani più interessanti del progetto: se c'è un brano in cui appare la completa originalità nel racconto adrenalinico di Blanco è sicuramente il primo, mentre il secondo è una sonata all'amore e a ciò che spegne le emozioni, la droga e l'assenza di stimoli. In "Pornografia" Blanco riesce a inquadrare la sua immagine sessuale nell'album solo attraverso una strofa: "Questo sesso è arte, un dipinto gigante che tutti possono capire, ma nеssuno sa gestire". Non meno originale è il riferimento alla bellezza e alla sua divinità greca "Afrodite", che chiude anche l'album, facendo respirare anche Blanco, dopo 30 minuti di emozioni estreme. L'amore che non ha mai provato, le sostanze che lo hanno inibito e la sua passione che lo ha reso uno dei protagonisti di una nuova scena glam rock che nasce sulle ceneri della musica trap diventata mainstream, prendendone solo le connotazioni e alcune melodie. Perché Blanco è libero in tutte le sue accezioni e come afferma nell'introduzione di ogni brano: "Michelangelo, mettimi le ali".

Il testo di Blu Celeste

Firmato Blanchito
Quando

Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
Chissà come stai lassù ogni notte
È blu celeste, è blu celeste
È blu celeste

Il cielo è blu come il tuo nome
Blu come l'inchiostro di ‘sta penna
Che scrive parole senza pensarle
E io non posso starne senza
Ho la ragione che rallenta
Ogni mio senso di colpa
E non c'è un mostro che la tolga da me, eh-eh-eh
E mi metterò al riparo
Mentre imparo ad accettarlo
Che sе il tempo l'ha già fatto
Ora sei un mio ricordo
Un mio ricordo immaginario
Del fratеllo che vorrei
Nato nel mese di Acquario
Sarei il pesce e tu lo squalo, oh
Siamo grandi per sognare
Tu saresti maggiorenne
Io ormai sono un sedicenne
Vado per i diciassette
Festeggerò da solo
Un altro compleanno di merda

Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
Chissà come stai lassù ogni notte
È blu celeste, è blu celeste
È blu celeste
Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
Chissà come stai lassù ogni notte
È blu celeste, è blu celeste
È blu celeste

Avevo un peso dentro, un peso da leva'
Ci ho messo un pezzo a raccontarti
Sotto le luci di questa camera
Tutto un disastro
Doveva essere tutto perfetto
Tipo luci spente, vorrei scriverti al buio
Tipo, na-na-na-na-na, luglio
Tipo scriverti senza volerlo
Tipo, na-na-na-na-na, bisbiglio
Tipo, na-na-na-na-na, buio, oh-oh-oh
Al buio, uoh-oh-oh, uh-ah

Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
Chissà come stai lassù ogni notte
È blu celeste, è blu celeste
È blu celeste
Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
Chissà come stai lassù ogni notte
È blu celeste, è blu celeste
È blu celeste

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