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La stella di Blanco, in un anno conquista l’Italia e domina le classifiche con Blu Celeste

“Blu celeste” di Blanco era senza dubbio uno degli album più attesi dell’anno, soprattutto dopo l’improvviso ed esplosivo exploit del rapper, che in un anno le ha azzeccate tutte – dai singoli solisti ai feat -, mettendoci molto del suo, grazie a un’attitudine punk che ha reso il suo stile praticamente unico.
A cura di Francesco Raiola
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Blanco (ph Manuel Grazia)
Blanco (ph Manuel Grazia)

"Blu celeste" di Blanco era senza dubbio uno degli album più attesi dell'anno, soprattutto dopo l'improvviso ed esplosivo exploit del rapper, che in un anno le ha azzeccate tutte – dai singoli solisti ai feat -, mettendoci molto del suo, grazie a un'attitudine punk che ha reso il suo stile praticamente unico (ci sono molti modi di essere punk, un altro, per esempio è quello di Taxi B degli FSK Satellite, per dire) , grazie anche a una vena melodica centrata, che gli dà ampio respiro. E così "Notti in bianco" e "Paraocchi", ma soprattutto "La canzone nostra" che lo vede duettare con Salmo su una produzione di Mace e ultimamente "Mi fai impazzire", la canzone che lo vede duettare con Sfera Ebbasta e che si è presa prepotentemente la palma di canzone dell'estate, probabilmente assieme a "Mille" con cui, musicalmente a livello di attitudine condivide molto poco.

Da un anno, insomma, il nome di Blanco ha cominciato a girare, prima tra gli addetti ai lavori e poi tra il pubblico, dimostrando anche grande capacità di gestione della propria arte. Una gestione talmente accorta che nel suo primo album "Blu Celeste" non c'è il feat con Sfera perché innanzitutto c'era un feat e nell'album non ce ne sono, perché non rientrava appieno nell'idea di omogeneità dell'album e quindi e soprattutto perché la voglia era quella di condividere quest'esordio esclusivamente col suo produttore MICHELANGELO, di cui i fan conoscono bene il tag a inizio canzoni e in "Mi fai impazzire" la produzione era a doppia firma, grazie a Greg Willen.

La capacità del rapper è stata quella di riuscire a unire un'anima assolutamente indipendente con una capacità enorme di toccare anche corde più mainstream, senza perdere la forza. Un connubio di cose, dai testi alle produzioni passando ovviamente per il suo stile canoro particolare, che gli ha permesso di piacere sia ai più intransigenti che alle radio, cosa che non era affatto scontata. Quel suo cantato gridato, infatti, non era una delle cose che fino a qualche tempo fa ci saremo aspettati di vedere protagonista in radio. Ma tutto cambia e in questi ultimi anni abbiamo imparato che anche le radio – e Sanremo, per dirne un'altra – hanno cominciato a muoversi in maniera diversa.

Quello di Blanco è uno dei classici lavori che si sa già voleranno in testa alla classifica FIMI, non ci vuole un grande esperto per capirlo. Basterebbe vedere i numeri in streaming dei primi giorni. Aprendo la classifica Top 50 Italia, si nota che è completamente occupata dalle sue canzoni: undici canzoni nelle prime undici posizioni e 13 nelle prime 17 (nel giorno dell'uscita erano 13 nelle prime 13), che dà bene l'idea della potenza di fuoco di Blanco, che occupa anche le prime due posizioni della Top Songs Italia. Insomma, il percorso prosegue come previsto e anche l'album ha convinto la critica e il pubblico, non male per un nome che ha esordito ufficialmente nel giugno 2019 e in un anno ha costruito un brand con solide basi.

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