Le pagelle della seconda serata di Sanremo 2020: Levante 7.5, Junior Cally convince
Sanremo 2020 è arrivato alla seconda serata, quella del 5 febbraio. Dopo gli ottimi ascolti della prima serata, quella dell'esordio, in cui si sono esibiti i primi 12 Big più 4 dei Giovani, si arriva alla seconda, quella in cui si completeranno le esibizioni di tutti i cantanti in gara. Toccherà sempre ad Amadeus, presentatore e direttore artistico, poi le co-conduttrici Emma D'Aquino, Laura Chimenti e Sabrina Salerno a cui si aggiungono Fiorello, battitore libero, Tiziano Ferro che tornerà all'Ariston per cantare assieme a Massimo Ranieri e alle co-conduttrici. Ecco le pagelle di questa prima serata di martedì 4 febbraio del Festival.
Piero Pelù 6
Le vocali aperte, l'attitudine rock, tutto quello che Piero Pelù ci ha insegnato in questi anni. "Gigante" è una di quelle canzoni inserite nell'ambito genitoriale, un inno al nipote, che unisce le chitarre alla dolcezza di versi come: "Il tuo non è un pianto, è il tuo primo canto" (qui, però, rallenta per sottolineare il messaggio). Troppo dolce Piero Pelù nonno rock, che non rinnega le sue origini anche con un messaggio così tenero. 6
Elettra Lamborghini 6.5
Il reggaeton di Elettra sconvolge un po' il palco dell'Ariston, la musica e il resto scompare, anche perché il pezzo è un classico ce ascolteremo molto in radio. Se il genere non vi piace vi resterà indifferente. Ovviamente non poteva mancare il twerking, caratteristica precipua per la cantante, che lo fa nel mezzo del l'appuntamento musicale più importante. 6,5 per la Twerking Queen
Enrico Nigiotti 5.5
Enrico Nigiotti ha declinato il pezzo sanremese al sapore rockeggiante. Fa il suo dovere, ma pare che il suo dovere sia sempre lo stesso. "Baciami adesso" però resta abbastanza innocuo. 5.5 per la tenacia.
Levante 7.5
La nostra popstar, non ci stancheremo mai di dirlo. Un adi quelle che viene, realmente, dal basso, che non ha mai visto "scorciatoie" talent, riconoscibile nella voce, nel modo di cantare, e prima della classe per quanto riguarda l'immagine. Insomma, c'ha pure il pezzo, come si suon dire. 7.5 per Tikibombom.
Pinguini Tattici Nucleari 7
Chitarrina funky, poi entrano i fiati e l'energia dei Pinguini Tattici Nucleari che molti non conosceranno, ma hanno alle spalle un'esperienza molto lunga e costellata anche di bei risultati. Sul palco portano una bella versione di "Ringo Starr", vanno lì con la faccia tsta di chi non ha niente da perdere e con in testa l'esperienza Stato Sociale. 7, spregiudicati!
Tosca 7
Ferma, immobile, elegantissima, con un pezzo delicato. Tosca ha amato tutto: "Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto, ho amato tutto" e poi un sospiro. Perfetta anche nell'interpretazione. Guadagna tantissimo grazie a lei. 7 senza se e senza ma.
Francesco Gabbani 6.5
Gabbani, che a Sanremo vince solo, non cede all'effetto della scimmia e del colpo di scena. Né alla piacioneria – nella musica, non nelle parole – di "Occidentali's karma", ma punta all'hook fischiettato, in parte piano e voce e un'eleganza pop d'altri tempi. 6.5 per la sua garbatissima la sua "Viceversa".
Paolo Jannacci 6
Paolo Jannacci porta sul palco dell'Ariston un pezzo dedicato alla figlia, una canzone di speranza. Con "Voglio parlarti adesso" Jannacci attraversa uno spazio diverso dalla sua storia, lo fa con delicatezza, a volte si sente un po' l'emozione. 6 per questo esordio.
Rancore 7.5
Le mele di Rancore punta direttamente al premio per la critica. Chi non segue il rap l'aveva conosciuto lo scorso anno in coppia con Daniele Silvestri, ma questa esibizione – con Eden – mostra quanto Tarek Iurchich – vero nome del rapper romano – tenga perfettamente il palco, con un testo che una volta si sarebbe definito impegnato. 7.5 e tre colpi di pistola finali.
Junior Cally 7.5
Era attesissimo Junior Cally e lui si è presentato di nero vestito con un pezzo tiratissimo, molto tirato per quel palco. Bella sorpresa, il flow conquista subito, la batteria da spessore al pezzo e poi quel "No, grazie" continuo serve a farla restare in testa. 7.5
Giordana Angi 6
Lei è brava, con l'orchestra il pezzo guadagna molto, però non basta a coprire un testo che continua a non convincerci troppo. Lei ce la mette tutta e spinge quanto basta con questa "Come mia madre", però…. 6 d'incoraggiamento.
Michele Zarrillo 6
Anche a riascoltarla con l'orchestra, "Nell'estasi o nel fango" convince solo nella primissima parte. Cioè, non è che da Zarrillo ci si aspetti Kendrik Lamar, però lui vuole comunque osare con un pezzo che ci sorprende un po', non per forza in positivo. Però suona meglio che al primo ascolto in studio, 5.5. Anche qui di attesa.