Musica contro Matteo Salvini: Salmo, Gemitaiz, J-Ax, oggi è il rap la voce dell’opposizione musicale
La polemica social tra J-Ax e il Ministro degli Interni Matteo Salvini segna l'inizio di un anno che segue quello in cui gli unici personaggi di peso ad aver preso posizione seria contro alcune delle posizioni politiche governative sono stati i rapper. È lì, insomma, che si trova una fronda di protesta a quelli che sono atteggiamenti ritenuti poco caritatevoli di alcuni politici italiani che stanno premendo col piede sull'accelleratore della paura (non supportata dai numeri), usando soprattutto i migranti come arma per il consenso politico. Se "sovranismo" è una delle parole che hanno segnato il 2018 politico, "rap" è senza dubbio quello che ha segnato il 2018 musicale e il caso ha anche voluto che queste due anime si confrontassero e si scontrassero anche duramente a colpi di canzoni e dichiarazioni soprattutto contro una parte politica.
La polemica tra Salvini e J-Ax
Oggi, infatti, è tornata a girare un'intervista del Corriere della Sera a J-Ax in cui il rapper, uno dei più attivi per quanto riguarda prese di posizioni sociali, dice testualmente, parlando del futuro del figlio Nicolas: "Vorrei per lui un mondo senza guerra e senza inquinamento. E senza Salvini". La risposta del Ministro non s'è fatta attendere e così ha retwittato un articolo di giornale che riprendeva la frase mettendo i soliti due emoticon di smile con il bacio a forma di cuore: un must del Vicepremier che anche in passato ha usto proprio i social per rispondere a chi lo criticava. L'occasione è stata ghiotta per il rapper milanese e così ha ricordato anche i soldi che la Lega è stata condannata a restituire: "Grazie per i baci, ma preferirei che restituissi i 49 milioni di euro che la Lega ha rubato agli italiani. Bacini spalmati di crema al cioccolato" ha scritto in un tweet che seguiva un'altra risposta a un esponente della Lega, ovvero Maroni, che riportando un articolo simile gli dava del "cretino livoroso". Insomma, J-Ax contro la Lega.
La polemica con i 99 Posse
Non è una novità, però, dal momento che nel 2019 ci sono stati almeno altri casi che hanno fatto clamore in cui il Ministro degli Interni se l'è presa con dei rapper, senza contare le volte in cui gli artisti hanno cantato contro di lui e la Lega. Lontani i tempi in cui a cantare "Questa Lega è una vergogna" c'era Pino Daniele, uno degli artisti più amati del Paese, oggi a fare "resistenza" contro una certa politica ci pensano i rapper che, numeri alla mano, sono anche tra quelli più seguiti e amati tra i giovani. Prese di posizioni, sia chiaro, che portano non poche polemiche anche all'interno delle fanbase. Dopo l'elezione, Salvini pubblicò un post in cui brindava ai suoi antagonisti, tra cui Roberto Saviano, il nostro Saverio Tommasi e i 99 Posse che risposero criticando il politico che "anziché esercitarsi a dei toni istituzionali, anziché provare a proporre delle riflessioni politiche sulle elezioni appena concluse, scrive questo post citando anche noi dove mette in luce tutta la sua mal celata insofferenza".
Il caso Gemitaiz
Il primo vero caso mediatico, però, fu la lite con Gemitaiz, rapper romano molto conosciuto che in un'iperbole aveva augurato la morte al Ministro era stato coperto da insulti e minacce a lui e alla famiglia, specialmente dopo una risposta di Salvini che si chiedeva chi fosse: "È un razzista, per quello che ha fatto in passato, per le uscite che ha avuto, sono cose che non possono essere dimenticate. Nella sua posizione non c'è una questione meramente politica, c'è una questione di base, un dato di fatto, lui non considera queste persone al suo stesso livello. Qui si parla di razzismo. Il razzismo è come il nazismo, dobbiamo andargli contro" ci disse cercando di spiegare la sua posizione.
Salmo, impossibile stare con Salvini e hip hop
Pochi mesi dopo un'altra lite dall'alta eco mediatica è stata quella con Salmo, ad oggi probabilmente il rapper più seguito del Paese che in un'intervista a Rolling Stone dichiarò: "Non puoi stare con Salvini e ascoltare hip hop. Strappa le mie magliette, brucia i cd. Oppure cambia la tua idea del caz**" scatenando il fastidio del Vicepremier che commentò con un "Mamma mia che tristezza, apri la mente, fratello!" (sic). Salmo, in realtà, non fece altro che esplicitare quello che aveva già scritto nelle sue canzoni che, evidentemente, il Ministro e i suoi fan non avevano ascoltato; fan che si scatenarono nel solito "ma chi è?" non sapendo che era quello che sarebbe finito al primo posto della classifica degli album e dei singoli più acquistati da lì alle settimane successive.
Lega e Ministro nelle canzoni rap
Per il resto sono anni che si parla di Lega e Salvini, ma nel 2018 chiaramente le cose hanno preso una piega diversa: una cosa, infatti, è parlare del leader di un movimento politico, un altro è criticare Ministro degli Interni e Vicepremier. Tra i critici c'è anche Caparezza che al Corriere della Sera dichiarò: "Dice di avere il rosario in tasca. E per questo pensa di poter fare quel che vuole. È arrivato a criticare il cardinal Ravasi che aveva parafrasato il Vangelo “Ero straniero e non mi avete accolto”. In pratica Salvini ha dissato Gesù Cristo”, mentre Ghali – che intervenne in difesa di Salmo dichiarando in un'intervista che "il bello è che chi vota Salvini viene a vedere i nostri concerti per accompagnare i figli. Il vero corto circuito" – lo cita nei suoi concerti quando durante lo show si rivolge al pubblico e parla di uguaglianza e nel titolo di un Freestyle. Ne propri pezzi, poi, lo citano anche il rapper torinese Willie Peyote in "C'hai ragione tu" e a Fanpage.it disse: "È deprimente tutto, il linguaggio politico in generale. Lo è Salvini e chi sfrutta Salvini per fare le cose, è deprimente che non ci sia opposizione. L'attuale situazione è triste". In "Forza Italia" Tommy Kuti canta "Sono cresciuto tra i paesini dove la gente la pensa come Traini, parlano al bar come ai comizi di Salvini, i miei vicini son convinti che io sia uno dell’Isis", mentre un altro rapper di origini africane, Lamin Ceesay, postò un video, diventato virale, in cui su un pedalò scherzava: "Abbiamo fatto un piacere a Salvini, ce ne stiamo tornando a casa, senza stress, siamo in barca, siamo in gita. Oggi abbiamo fittato questa barca e stiamo tornando a casa".