Sanremo 2018, la terza serata di giovedì 8 febbraio (DIRETTA)

Come accaduto nelle precedenti due serate, anche questa sera si chiude con la classifica provvisoria espressa dal voto della sala stampa, con esiti che non risparmiano qualche malumore in sala. Questi i risultati, che andranno chiaramente uniti a quelli della giuria demoscopica e del televoto.

Nella parte bassa, ovvero quella rossa, ci sono: Giovanni Caccamo, Noemi, Facchinetti e Fogli, Mario Biondi

Nella parte media, quella Gialla, ci sono: Barbarossa, The Kolors, Enzo Avitabile e Peppe Servillo.

In alto, nella parte Blu: Max Gazzè, Lo Stato Sociale, Ermal Meta e Fabrizio Moro.

A chiudere la serata, anticipando l'annuncio della classifica provvisoria, ci sono Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria, che cantano una delle canzoni contenute nella seconda stagione di "È arrivata la felicità", che nelle prossime settimane partirà su Rai1.

La continuità tra la seconda e la terza serata del Festival è nel passaggio di testimone tra Mago Forest e Nino Frassica, due che vengono notoriamente dalla stessa scuola comica. Una scuola immortale, verrebbe da dire, visto che entrambi, da trent'anni, pur non cambiando mai, restano sempre efficaci sul palco. Frassica entra nei panni del maresciallo che interpreta in Don Matteo, che tornerà in onda giovedì prossimo dopo la pausa di questa settimana proprio a causa di Sanremo, e finge un interrogatorio ai tre conduttori dopo la morte finta del povero Memo Remigi, seduto in prima fila e di cui Frassica si è servito per lo sketch, irresistibile.

Mario Biondi esegue per la seconda volta in questo Festival la sua "Rivederti", si tratta dell'ultima esibizione di questa terza serata. Al netto di un'esibizione che è pressoché impeccabile da un punto di vista tecnico, il pezzo dell'artista stenta ancora a convincere del tutto. Nel corso della serata dedicata ai duetti, si esibirà invece con Ana Carolina e Daniel Jobim, nomi mitici della bossa nova brasiliana. È questa la prima volta che il crooner di origine siciliana prende parte alla kermesse. Precedentemente, infatti, era stato invitato solo come ospite nei duetti con gli artista in gara. Nel 2007 cantò con Amalia Gré nel brano "Amami per sempre", e due anni dopo insieme a Karima Ammar, in gara nella sezione Giovani, sulle note della canzone "Come in ogni ora".

Momento stupendo a Sanremo, senza se e senza ma. Baglioni, accompagnato da Danilo Rea, omaggia De André con "Canzone dell'amore perduto". Arriva poi Gino Paoli: "Fabrizio la prima volta che ha cantato ho dovuto spingerlo a pedate sul palco, perché non ne voleva sapere". Poi il momento di un omaggio a un altro amico dell'artista genovese: "Invece un altro musicista, massacrato da un odio contro i diversi, che hanno qualcosa in più, non qualcosa in meno, Umberto Bindi. E questa canzone è stata quella che gli avrebbe permesso di diventare grande". La canzone è "Il nostro concerto" e la storia di Bindi è nota, la sua omosessualità di fatto non gli permise di avere il successo che avrebbe meritato nel mondo della musica. Oggi è tristemente ricordato proprio per la solitudine in cui fu lasciato.

Dopo l'esecuzione del pezzo Paoli racconta un altro aneddoto, che è un chiaro riconoscimento a Baglioni: "Renzo Arbore anni fa faceva una trasmissione in cui chiamava cinque cantautori di nuova generazione ad esibirsi. Io, con il mio savoir faire, dissi, indicandone uno, che quello lì avrebbe fatto strada, gli altri quattro no. Quello lì cantava Signoria Lia". Il trio chiude questo bel momento eseguendo "Una lunga storia d'amore".

Dopo la gag di "Questo piccolo grande amore" eseguita con l'interazione di Franca Leosini, Baglioni ripropone uno sketch simile eseguendo un altro classico, "Sabato pomeriggio", insieme alla giornalista di Rai1 Emma D'Aquino, che ha anche partecipato a "Ballando con le stelle". Non è la stessa cosa, quando ci vuole ci vuole. Per rendere indelebile il dimenticabile momento, caciara su "Gianna" di Rino Gaetano. Ora sbuca Jerry Calà, sicuro.

Hanno fatto bene ad inserire nel titolo il dettaglio di quello che è destinato a diventare uno dei tormentoni di questo Festival. A pochi giorni dall'inizio di Sanremo 2018 i The Kolors hanno aggiunto quel mai, mai, mai, mai al titolo originale della loro canzone "Frida". La canzone, che ha tra gli autori Davide Petrella, uno degli esclusi dalle Nuove Proposte, funziona e come ed ha una grande forza.

Ad arricchire l'incredibile parterre di ospiti di questo Festival c'è Giorgia. L'artista, uno dei simboli indiscussi degli ultimi decenni sanremesi e forse il talento vocale più limpido della musica italiana, esegue una splendida "You've got a friend" proprio con James Taylor, che l'aveva preceduta sul palco. Quasi inspiegabile il fatto che l'artista non canti uno dei suoi classici, o che comunque non resti sul palco con Baglioni. Forse tornerà più tardi.

James Taylor a Sanremo, omaggia la musica italiana proponendo una versione acustica de "La Donna è Mobile",  l'aria che il Duca di Mantova intona nel terzo ed ultimo atto di "Rigoletto" di Giuseppe Verdi. Molto apprezzata dal pubblico è il preludio all'esecuzione di uno dei suoi pezzi più celebri, "Fire and Rain". "La prima volta che ho sentito parlare di Sanremo è stato alla Apple Records Londra, nel '68 e allora era già una grande cosa", svela a Favino e Hunziker il musicista, che nella sua carriera ha venduto oltre 100 milioni di copie dall'inizio dell'attività.

Il momento hot è un altro classicone del Festival e quest'anno è toccato a Noemi. L'artista, prima di eseguire "Non smettere mai di cercarmi", inciampa in un piccolo incidente durante il momento dell'inchino. La scollatura fa intravedere parte del seno e Favino e Baglioni scherzano coprendosi gli occhi. La sua canzone convince sempre più, ascolto dopo ascolto, e non si discute che sia tra le favorite per la vittoria finale, specie dopo il caso Meta-Moro, che erano i favoriti della vigilia.

Dopo il caso Meta-Moro, i due cantanti tornano sul palco a Sanremo per far riascoltare la loro "Non mi avete fatto niente". Canzone ascoltata diverse volte in queste ore, in virtù della polemica sollevata dalla possibile squalifica della canzone, poi esclusa nelle scorse ore. Alla fine dell'esibizione Ermal Meta, quasi emozionato, ha ringraziato di cuore tutti. C'è disappunto per quello che è accaduto, il testo della canzone dei due è molto bello e la canzone lo è nel complesso, ma è ovvio che dopo quanto accaduto nei giorni scorsi sia difficile l'ascolto completamente privo di condizionamenti.

Non poteva il tentativo di un numero in odore di #MeToo a Sanremo, che tentasse di valorizzare la presenza di Michelle Hunziker, impegnata sul fronte della tutela delle donne vittime di violenza e, più in generale, il vento femminista sollevatosi in questi ultimi mesi dal mondo dello spettacolo. Il risultato, al di là del valore simbolico, non è proprio mozzafiato in termini di resa scenica, questo bisogna dirlo. La Hunziker scende con un nuovo abito, inizia a cantare "Maschi" di Gianna Nannini e dal pubblico si alzano diverse donne, in realtà attrici, che le contestano la scelta. Parte così un medley di canzoni dedicate espressamente alle donne, con la Hunziker emozionata.

È il turno di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, la quota Pooh di questo Sanremo. I due, sin dall'esibizione di lunedì, hanno suscitato molti dubbi per la tenuta vocale e la precisione nell'esecuzione. Che la coppia rappresenti un pezzo di storia della musica moderna italiana è indiscusso, ma forse da questa "Il Segreto del Tempo" ci si poteva attendere di più. Il cuore per gli acuti di Facchinetti, ad ogni modo, continua a battere.

Max Gazzè torna sul palco di Sanremo 2018 con una canzone che ne conferma il talento e le grandi capacità autorali. "La leggenda di Cristalda e Pizzomunno", a dispetto di un titolo che aveva suscitato un minimo di scetticismo alla vigilia, è una perla che il cantautore romano ha regalato a questo Festival. Erano cinque anni che Max Gazzè non tornava a Sanremo in qualità di concorrente del Festival. L'ultima volta è stata proprio nel 2013, quando si è presentato con "Sotto casa", arrivato in settima posizione. Ma il debutto si ebbe nel 1999 quando, nella categoria Nuove Proposte, si esibì con "Una musica può fare", diventata poi una delle sue hit più conosciute. Ancora, nel 2000 partecipò con "Il timido ubriaco" e nel 2008 con "Il solito sesso".

Favino sfrutta pienamente la sua padronanza dell'inglese, simulando una presentazione della storia di Sanremo à la Steve Jobs. Ironizza sulla capacità del Festival di accogliere tutti, dagli immigrati (Mike Bongiorni) a personaggi giunti in Italia da isole lontane (Baudo, dalla Sicilia), senza mai fare discriminazione di ceto sociale (Emanuele Filiberto). Ripercorre le vittorie degli anni scorsi, non spiegandosi quella di Lola Ponce e Giò Di Tonno (splendida la traduzione "Tuna's Giò").

Poi, come se si trattasse di un lancio del nuovo IPhone, presenta BaglionOne e il direttore artistico entra sotto forma di automa. Favino/Jobs ne magnifica le caratteristiche, mostrando come sappia capire quello che gli chiediamo, ordinandogli di cantare, fino a quando non gli chiede se sia felice del suo ruolo di conduttore. A quel punto, BaglionOne si inceppa.

Una delle canzoni più attese di questo Festival di Sanremo era quella portata sul palco da Enzo Avitabile e Peppe Servillo. L'accoglienza della prima serata era stata positiva e, a un secondo ascolto, "Il coraggio di ogni giorno" promette di poter avere un suo pubblico e, soprattutto, dimostra grande coerenza con la produzione musicale dei due artisti.

Luca Barbarossa ripropone la sua "Passame er sale". Il pezzo è in odor di Mannarino (o sarebbe meglio dire il contrario, viste le ragioni anagrafiche), ma certamente ricorda sonorità che sono tornate in auge negli ultimi anni. La prima partecipazione di Luca Barbarossa al Festival di Sanremo risale al 1981, quando, nella categoria Campioni, arrivò quarto con il brano "Roma spogliata". Nel 1986 fu la volta di "Via Margutta", nel 1987 di "Come dentro un film" e ancora nel 1988 di "L'amore rubato", con il quale raggiunse il gradino più basso del podio. Ma è nel 1992 che il cantautore romano diventa il protagonista della kermesse, vincendo con "Portami a ballare", che dedicò a sua madre Annamaria. Ritornò poi all'Ariston nel 1996 con "Il ragazzo con la chitarra", nel 2003 con "Fortuna" e nel 2011 con "Fino in fondo" in coppia con Raquel Del Rosario, ma non arrivò a fare meglio dell'ottavo posto.

Era il 2005 quando i Negramaro partecipavano al Festival con "Mentre tutto scorre", aggiungendosi alla lista di coloro ai quali l'ultimo posto in classifica a Sanremo porta bene, visto come è andata la loro carriera. Dopo aver accennato in versione orchestrale proprio quella canzone, con una citazione a Baglioni, cantano il loro singolo "La Prima Volta" e poi si esibiscono con il direttore artistico del Festival in uno dei suoi capolavori, "Poster". Qualche incertezza nella rivisitazione di questo classicone, ma uguale ovazione del pubblico. A margine, sia il leader della band che Favino ripetono "Gnigni", il gioco che molti protagonisti del festival stanno facendo con i The Jackal durante questa edizione di Sanremo.

Lo aveva detto Baglioni che si sarebbe messo in gioco. E davanti alla Raffaele si mostra disposta a tutto, anche ad imitarla mentre lei imita Belén, tutto questo per convincerla/costringerla a cantare. Cosa che avviene, con un puntuale e giusto omaggio a Mina e Lelio Luttazzi e quel gioiello che "Canto (anche se sono stonata)". L'improvvisata della Raffaele si intuisce anche dal fatto che, terminata la canzone, parte immediatamente lo stacco pubblicitario, evidentemente già previsto in una scaletta in cui non c'era la comica.

All'Ariston, a sorpresa, arriva Virginia Raffaele. Claudio Baglioni aveva lasciato credere che la comica potesse arrivare inaspettatamente a Sanremo durante la conferenza stampa di oggi, ma era difficile immaginare che la cosa si concretizzasse questa sera. La Raffaele interviene dalla platea, come una del pubblico. Salita sul palco scherza subito: "Il biglietto l'avevo preso a luglio, costava meno". Poi prende in giro il direttore artistico: "Sei un sex symbol, ci sono più milf a Sanremo quest'anno che alle terme di Saturnia. E poi come scendi le scale, da solo. Ve lo ricordate voi com'era una volta? Con questi capelli alla Oprah Winfrey. Eri così smunto, intenso, sei stato il primo emo della storia. Sei come il vino, che ogni anno che passa invecchia".

La Raffaele a braccio si prende gioco di Baglioni: "Ma poi che stile che hai? Sembri lo zio di Gianluca Vacchi. È incredibile il fatto che tu abbia raggiunto i 50 anni di carriera, ma chi avrebbe detto che ci saresti arrivato?". Vittima successiva è la Hunziker ("la badante svizzera mandata da Mediaset") imitata e colpita, invece, sugli omaggi al marito Trussardi: "Volevo salutarlo, sono venti minuti che non lo vedo e mi manca tantissimo". 

La reazione di Michelle Hunziker all'imitazione della Raffaele

Immediata la reazione "social" della Hunziker, attivissima su Instagram e Twitter in questi ultimi mesi. A pochi minuti dall'imitazione della Raffaele, la conduttrice svizzera ha scherzosamente pubblicato una story citando il film di Benigni "Johnny Stecchino".

Lo Stato Sociale riporta sul palco "Una Vita in Vacanza" e la vecchia che balla (ripreso letteralmente dal testo), ovvero Paddy Jones, la donna di oltre 80 anni diventata una specie di fenomeno negli anni scorsi dopo una partecipazione al programma Tu Si Que Vales. Stasera c'è anche un piccolo incidente hot durante il ballo della Jones, che non passa inosservato. L'esibizione della band dal vivo, specie da un punto di vista vocale, sembra piuttosto carente, così come era apparso nella prima serata. Ma va detto che l'ascolto radiofonico del pezzo dimostra che abbia tutt'altra sostanza.

La Hunziker è già al primo cambio d'abito, proprio a rimarcare che la gara delle Nuove Proposte è una specie di trasmissione a parte. Baglioni ha tolto il chiodo e i tre conduttori, c'è anche Favino, avviano la gara dei Big di questa sera. Durante la spiegazione del regolamento c'è qualche frecciatina ironica al concetto di plagio, che visto quanto accaduto col caso Meta-Moro sembra tutt'altro che casuale. Il primo a esibirsi è Giovanni Caccamo, che canta per la seconda volta in questo Sanremo la sua "Eterno". Va detto, a parte qualche problema di intonazione, al secondo ascolto quella di Caccamo è una canzone che sta in piedi.

Come accaduto ieri sera, alla fine delle esibizioni delle quattro Nuove Proposte viene resa nota la classifica provvisoria che vede al primo posto Mudimbi secondo Ultimo (vero, sembra un gioco di parole ma non lo è), terza Eva e quarto Leonardo Monteiro. La gara tra gli 8 concorrenti si chiuderà domani, nella serata del venerdì, con il vincitore finale.

Leonardo Monteiro è la quarta Nuova Proposta a esibirsi questa sera. Con la sua "Bianca" ci ha raccontato di voler lanciare un messaggio d'amore. A poche ore dalla sua esibizione ha affermato: "Dicono che quando sali sul palco dell'Ariston la tua vita cambia, per ora mi sto solo godendo questo momento fantastico. Non vedo l'ora che esca il mio album e spero di continuare su questa scia".

"Ho perso tempo per guardarmi dentro / e ho sistemato qualche mia abitudine / ma poi la sera arrivava ed io / mi chiedevo dov'è il senso". La canzone di Ultimo "Il ballo delle incertezze" parla di emarginazione, mette alla prova la voce dell'artista, chiamata ad un salto enorme da un incipit basso, che passa a una seconda fase opposta. La quasi standing ovation al termine dell'esibizione può far sperare bene.

Nel 2016 Eva è stata tra i finalisti di X Factor. La sua "Cosa ti salverà" richiama delle atmosfere molto sanremesi, potrebbe dire la sua nella classifica finale. Il brano porta la firma di Antonio Di Martino e Antonio Filippelli ed è una sorta di lettera che Eva sembra scrivere a sé stessa: "Tu prenditi cura di te / sorprenditi di ciò che sei / sotterra l'amore che hai / per quando lo ritroverai / sputato dalla marea / come se non l'avessi respirato mai".

Sin da Sarà Sanremo, la trasmissione con la quale a dicembre sono stati decisi gli 8 nomi delle Nuove Proposte, si era capito che Mudimbi potesse essere uno dei pezzi forti della rassegna. La sua "Il Mago" contempla anche un riferimento a Orietta Berti che, visti gli avvenimenti delle ultime settimane (le sue frasi di apprezzamento a Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle) promette di provocare qualche polemica.

Attacco inconfondibile quello di "Via". Baglioni apre la terza serata con un grande classico della sua produzione. Niente smoking, ma giacca di pelle e chitarra. Qualche protesta sui social per l'eccessiva presenza di musica baglioniana a questo Festival, ma che gli vuoi dire a uno che scrive cose come "Il vento rilegge il mio giornale"?

Dopo la sferzata di energia, entrano in studio la Hunziker e Favino per presentare il primo blocco della serata, la gara delle quattro Nuove Proposte.