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L’estate in cui l’Italia riscoprì il dissing: da Salmo e Luchè a Sfera e Bersani

Un’estate con troppi tormentoni e qualche dissing, con questi ultimi che hanno movimentato un po’ la scena, anche se abbiamo visto meno tecnica e più schermaglie.
A cura di Francesco Raiola
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In un'estate in cui i tormentoni che si giocano la palma di più ascoltati dell'anno sono molti, l'Italia ha riscoperto il dissing, o qualcosa di molto vicino, visto che, stando alla Treccani, con questa parola si intende un "brano che ha l’obiettivo di prendere in giro, criticare o addirittura insultare una o più persone, di solito appartenenti all’ambiente stesso della musica rap". Quest'anno non sono stati tutti brani, ci sono anche stati solo prese in giro e insulti via social, talvolta anche senza nominarsi, pur non nascondendo l'obiettivo dello sfottò. Insomma, benché sia pratica molto più comunque all'estero, pure in Italia, negli anni, abbiamo avuto esempi di dissing anche molto interessanti (forse il più famoso è quello tra Fibra e Vacca), anche se quest'estate pare che ci sia stata una piccola concentrazione in poche settimane. Bisognava pur combattere questo caldo che ci ha attanagliati.

Cos'è il dissing

Sia chiaro, le canzoni italiane, soprattutto in quelle rap – ma non mancano anche nel pop (come ci ha detto anche Levante) – sono piene di dissing più o meno espliciti. Se si prendessero le canzoni della nuova generazione di rapper (senza contare le loro storie o i post su Instagram) ci renderemmo conto che ci sono continui riferimenti ai colleghi (basti vedere, per non andare lontani, quello tra Marracash e Fedez, per citarne uno recente, che comprende nomi conosciuti), spesso però sono relegati ai fan del genere che riescono a comprendere quel riferimento preciso, ma sarebbe sconosciuto a un ascoltatore occasionale. La novità dell'estate è che i dissing hanno avuto come riferimenti personaggi noti, che siamo usciti dalle canzoni degli album ma si è partiti da circostanze esterne (interviste, post sui social o patti rotti in barre estemporanee).

Salmo e Luché, i primi dell'estate

Hanno cominciato Salmo e Luchè, che vincono anche la palma di miglior scambio di dissing del 2023, almeno fino a ora. Una faida, la loro, che va avanti da anni, ormai, e che è tornata in auge dopo una barra contenuta del 64 Bars del rapper sardo, che ha citato l'ex Co'Sang, rompendo – abbiamo scoperto successivamente – un patto tra i due. Quello è stato il la a uno scambio di dissing in barre che ha appassionato i fan per qualche giorno e che alla fine s'è chiuso con la convinzione che offese a parte – e non sono state poche, né leggere – questa pratica sia più una questione formale che di sostanza; serve, insomma, a confermare di essere un king della scena, a serrare le fila dei propri fan, mostrare che si è in grado di essere creativi a stretto giro e anche a mostrare la propria bravura sui quattro quarti. Nel dissing tra i due rapper si è intromesso, come guest star, anche Inoki, nome storico dell'hip hop italiano, citato da Luché.

La rissa tra J-Ax e Meneguzzi

Pochi giorni dopo, una battuta di Paolo Meneguzzi contro J-Ax e Fedez, durante un'intervista, ha scatenato il secondo dissing di cui – non ce ne vorranno i protagonisti – avremmo volentieri fatto a meno (ma anche Ax lo ammette, facendo riferimento proprio a Salmo e Luchè). Questo è stato meno "tecnico" di quello che l'ha preceduto, con un botta e risposta sui social, fino ai 3 minuti di barre di J-Ax, che si è divertito a riprendere in mano la pratica. Meneguzzi ha risposto con una sorta di lettera parlata (spoken word?) su una base da marcia funebre, fino a una serie di storie con cui Ax ha chiuso la discussione, smascherando come la "rissa" fosse più un gioco formale che un vero e proprio odio nei confronti del collega.

Che Bersani e Sfera

Quello che ha sorpreso un po' tutti, però, è stato il dissing – benché questa volta posiamo dire che il termine è un po' tirato per la giacchetta – tra Samuele Bersani e Sfera Ebbasta, che, come gli altri, ha scatenato anche una battaglia tra fanbase, che è cartina di tornasole anche della scissione tra le generazioni. Con un post su Instagram, infatti, il cantautore bolognese ha preso in giro i trapper che senza autotune fanno la fine di Icaro nel labirinto di Minosse, quando, cercando di fuggire, si è avvicinato troppo al sole sciogliendo le ali di cera e cadendo al suolo. Non c'era alcun riferimento, ma era troppo fresco il video di Sfera – a cui, a causa di un problema tecnico, si è spento l'autotune svelando qualche problema di intonazione – per non legare le cose. E con lo stesso parametro si potrebbe leggere un tweet polemico del rapper di Cinisello che ha scritto: "Quando il c*lo brucia spesso la bocca sparla , cit della settimana". Ma la storia del dissing ci ha insegnato anche che non tutto il male viene per nuocere, basta chiedere a Marra e Fibra – uniti dopo un leggendario dissing del primo al secondo -, quindi chissà che non ci troveremo un feat Bersani-Sfera, in futuro. Infine, insomma, potremmo chiederci quale sia veramente dissing e quale schermaglia, e la risposta potremmo trovarla in una nota barra di Fibra: "Definiscimi un dissing: fune al collo, tirare".

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