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Chi è Blanco, cantante dietro al successo di “Notti in bianco”: “Un urlo d’addio all’amore tossico”

Blanco è un’artista classe 2003 che si è fatto notare negli ultimi tre mesi, grazie alla pubblicazione di tre singoli di successo: “Belladonna (Addieu)”, “Notti in bianco” e “Ladro di fiori”. Il secondo brano ha ricevuto una grande risposta sulle piattaforme digitali, con più di un milione di stream su Spotify. Dopo la firma con Universal, l’artista bresciano ha bisogno adesso di pensare al suo futuro.
A cura di Vincenzo Nasto
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Blanco è un'artista che si è fatto notare negli ultimi mesi, grazie ad un immaginario punk rap, espresso in maniera perfetta nel brano "Notti in bianco", singolo di successo dell'autore bresciano da più di un milione di stream in poche settimane. La sua musica, partita da Calvaggese, ha conosciuto vari step prima di arrivare al grande pubblico: partito da SoundCloud e TikTok, l'artista ha pubblicato il suo primo singolo "Belladonna (Adieu)" solo lo scorso giugno. Dopo poco tempo arriva "Notti in bianco" e la firma con Universal, a suggellare il momento d'oro dell'artista, un percorso musicale quasi solitario nel panorama italiano, che sta facendo avvicinare sempre più persone alla sua musica. Lo abbiamo intervistato per chiedergli in che modo l'amore e le emozioni estreme influiscono sulla sua musica.

Cosa vuol dire uscire dalla provincia? Quanto è stato difficile partire con la tua musica da Calvagese?

Partire da Calvagese è stato tutto tranne che facile, anche se comunque su certi aspetti mi è stato d’aiuto per crescere. In generale però, grazie alla passione e alla voglia di fare musica, mi sono sempre mosso un po’ ovunque per conoscere gente e andare in studio.

Come hai scritto Belladonna, il tuo primo brano pubblicato lo scorso 19 giugno?

Di getto. Avevo già le immagini in testa da prima di scriverlo, di questa coppia pazza dove amore e odio erano esageratamente squilibrati. Lui che saltava sul tavolo e lei che strillava; ho ancora qualche ricordo di quelle scene.

Com'è nato il tuo singolo di successo "Notti in bianco"? Nei tuoi primi 3 brani descrivi l'amore da tre prospettivi diverse: qual è il modo che preferisci?

È un urlo d’addio all’amore tossico. Non ho un modo preferito o definito per raccontare l’amore. È sempre diverso però diciamo che sono più propenso alla passione, a momenti crudi e selvaggi.

Potrebbe essere un riferimento al video di "What's my age again" dei Blink 182. Come scegli le immagini per la tua musica?

Non le scelgo direttamente. La cover di "Notti in bianco" è nata per caso. Mi passa in testa una cosa, prendo e la faccio. Quella foto ad esempio è stata scatta durante uno shooting. Eravamo accostati con la macchina di fianco ad un campo, ed io sono sceso, mi sono spogliato e ho iniziato a correre per divertimento, Giulia Bersani (la fotografa) ha preso la fotocamera e ha iniziato a seguirmi scattando le foto.

In "Ladro di fiori" la tua sonorità punk sembra farsi influenzare dal ritmo psichedelico della trap. Un accorgimento che ritorna anche nell'immaginario che proponi, ammorbidito e reso molto più romantico dalla scelta di alcuni termini. Da cosa nasce questo cambiamento?

Nasce dal fatto di mostrare le mie sfaccettature, i miei colori. Non voglio definirmi in un genere, voglio che la musica mi prenda e mi trasporti dove vuole.

Quando è stata la prima volta che hai pensato di fare musica?

Ho cominciato nel 2017 d’estate, scrissi il mio primo pezzo nella mia stanzetta unicamente per “rimorchiare” una ragazza, quasi per gioco, poi invece mi innamorai completamente della musica (e non della ragazza) e ho continuato a farlo, a provarci.

I tuoi generi musicali e i tuoi artisti di riferimento?

L’immaginario musicale si avvicina molto di più al punk che al rap, per il resto sui generi musicali, ascolto veramente di tutto. Artisti per me con la A maiuscola sono Celentano, Gino Paoli, Lucio Dalla, Modugno, Queen. Più attuali invece Yungblud, Machine Gun Kelly, Stromae. Non ho artisti di riferimento, ma artisti che mi piace ascoltare e mi gasano come i Blink-182, i Mötley Crüe e i Green day.

Un artista con cui collaboreresti?

Il mio sogno è Adriano Celentano.

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