Vasco Rossi e Ligabue: sfida tra i re del Rock
Entrambi emiliani, entrambi con più di 20 anni di musica alle spalle, entrambi icona di intere generazioni: Vasco Rossi e Luciano Ligabue, due tra i più grandi della musica italiana, ma chi di loro è il vero re del Rock?
Vasco Rossi, classe 1952, ha iniziato la sua carriera nel 1978 con “Ma cosa vuoi che sia una canzone”, seguito dal secondo lavoro, uscito l’anno successivo, dal titolo “Non siamo mica gli americani”. Tuttavia il successo nazionale arriva con “Colpa di Alfredo”, datato 1980 e prodotto dall’etichetta Targa Italiana.
Celeberrime le partecipazioni nel 1982 e 1983 a SanRemo, dove il rocker di Zocca ha sconvolto il pubblico in sala dopo la performance di “Vado al Massimo” uscendo di scena con il microfono nella tasca, oppure quando sulle note finali di “Vita Spericolata” ha abbandonato il palco lasciando al playback la coda della canzone.
Luciano Ligabue, invece, ha iniziato la sua carriera nel 1990, in un periodo diverso dal Blasco, che invece – sotto gli influssi dei magici ’70 – viveva tra eccessi, droga ed alcool.
Il suo disco d’esordio “Ligabue” conteneva già quelli che sarebbero poi diventati dei classici della canzone italiana, quali “Balliamo sul mondo”, “Bambolina e barracuda”, “Piccola stella senza cielo”, quest’ultima divenuta celebre perché riproposta nel live teatrale del cantautore “Giro d’Italia”, pubblicato nel 2003. Nel 1995 esce “Buon Compleanno Elvis”, album che ha come singolo “Certe Notti”, cavallo di battaglia del cantautore di Reggio Emilia. A differenza di Vasco, Ligabue non ha mai partecipato a Sanremo.
“Vivere o Niente” è il sedicesimo diamante incastonato nella corona del Blasco: il disco è uscito il 29 marzo 2011, ed è stato anticipato dal primo singolo, “Eh… già” il 7 febbraio scorso.
Nella migliore delle tradizioni, il rocker ha fatto subito parlare di sé, attirando le critiche della Chiesa e degli opinionisti de Il Giornale: l’essersi dichiarato ateo e pro-eutanasia è costato al cantautore l’accusa della Santa Sede, mentre per il solo titolo dell’album – Vivere o Niente, appunto – Marcello Veneziani ha definito Vasco il “leader di chi vuole vivere al massimo e pensare al minimo”. Repentina la risposta del rocker tramite Facebook: “Quando questi professori di filosofia parlano di canzoni […] non ne capiscono niente […] arrivando a prendere veri e propri abbagli”.
Risale a quasi un anno fa, invece, l’uscita dell’ultimo lavoro di Ligabue “Arrivederci, mostro!”, che ha venduto oltre 120.000 di copie. L’album è stato anticipato dal singolo “Un Colpo all’Anima”, che i fans hanno potuto ascoltare in anteprima durante il Ligabue Day 201o, il 15 aprile scorso.
L’ultimo singolo tratto dal disco è datato 25 marzo 2011, intitolato “Il meglio deve ancora venire” e presentato durante il Ligabue Day 2011, lo scorso 23 marzo. Questa pubblicazione alle porte dell'estate può essere considerata un monito per i fan, che già possono pregustare l’emozione del concerto-evento Campovolo 2.0.
Chissà cosa si prova a cantare davanti ad un pubblico di 180'000 persone…Ligabue dovrebbe saperlo bene, però, perché sono questi i numeri di cui si parla quando si ricorda il 10 settembre 2005, data che ha segnato il primo concerto all’aeroporto di Reggio Emilia, meglio conosciuto come Campo Volo. Anche la versione 2.0 dell’evento, previsto per il 16 luglio, sembra promettere bene: è infatti stimata l’affluenza di oltre 100'000 persone.
Per Vasco, intanto, riempire gli stadi è ormai un’abitudine. Nel 1990, il rocker di Zocca è riuscito a fare il tutto esaurito al Flaminio di Roma ed al San Siro di Milano, con due date ravvicinate organizzate il 10 ed il 14 luglio. Con una partecipazione di 130'000 persone, Vasco si esibisce poi sul palco del primo Heineken Jammin’ Festival, affermandosi come grande star della musica italiana contemporanea.
Storico rimane anche il concerto del 2003, sempre al San Siro, da cui è tratto il DVD “Vasco Rossi @ S.Siro 03”. Per tre giorni di live – 4, 5 ed 8 luglio – sono stati venduti più di 240'000 biglietti, con numerosi fan rimasti fuori i cancelli.Per il cantante emiliano si prospetta un’altra estate di grandiosi successi, dal momento che sono state pubblicate le date del prossimo tour, che lo vedranno impegnato negli stadi San Siro di Milano, San Filippo di Messina e Olimpico a Roma.
Le due facce del Rock italiano messe a confronto, due visioni della vita e della musica differenti, ma accomunate da un grande intento: lasciare il segno. Chi di loro può dirsi il vero re del Rock italiano? Ai "Post" l’ardua sentenza…