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I Maneskin tornano con Mammamia: “Prendiamo in giro chi ci critica e lo stereotipo italiano”

Il ritorno con musica nuova dei Maneskin, dopo i fasti internazionali seguiti alla vittoria dell’Eurovision, è affidato a “Mammamia”, una canzone che conferma l’attitudine power rock della band italiana e il suono che gli ha permesso di conquistare le classifiche internazionali: “Scritta dopo l’Eurovision”.
A cura di Francesco Raiola
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Maneskin (ph Francis Delacroix)
Maneskin (ph Francis Delacroix)

Il ritorno con musica nuova dei Maneskin, dopo i fasti internazionali seguiti alla vittoria dell'Eurovision, è affidato a "Mammamia", una canzone che conferma l'attitudine power rock della band italiana e il suono che gli ha permesso di conquistare le classifiche internazionali. La vittoria al Festival di Sanremo ha fatto da rampa di lancio per un Eurovision vissuto da protagonisti, vinto all'ultimo voto e che gli ha permesso di avere una visibilità enorme che alla fine la band è riuscita a cavalcare, con bravura e anche un po' di fortuna. Dopo "Zitti e buoni," infatti, la band aveva puntato su "I wanna be your slave" che subito ha conquistato le classifiche inglesi e americane, finché una challenge su Tiktok non ha lanciato "Beggin'", la cover dei The Four Season che la band aveva portato sul palco di X Factor e inserito nel loro Ep d'esordio "Chosen". La canzone ha cominciato a diventare virale, superando i 600 milioni di stream e portando la band a oltre 50 milioni di ascolti mensili e raggiungendo la 20a posizione nella Billboard 100.

In una conferenza stampa da Berlino, i Maneskin hanno spiegato che Mammamia "è stata scritta dopo l’Eurovision Song Contest, quando abbiamo avuto diversi giorni per andare in studio. Diversamente da altre volte, questa canzone è stata creata dopo poche ore di lavorazione e sapevamo che avrebbe funzionato. A volte ci vogliono mesi per scrivere una canzone ma in questo caso eravamo ispirati". La canzone gioca con un po' di stereotipi ("Abbiamo anche voluto prendere un po’ in giro lo stereotipo italiano" hanno detto), come si capisce fin dal titolo, ma anche da versi come "They ask me why I’m so hot. Cause I’m Italian", anticipato dalla stoccata alle critiche dell'Eurovision: "I swear that I’m not drunk and I’m not taking drugs".

"Abbiamo cercato di divertirci e di non prenderci troppo sul serio, è una canzone ironica, non abbiamo mai scritto qualcosa del genere – ha detto Victoria -. L’abbiamo scritta in un momento in cui stavamo sperimentando cose nuove e siamo felici che sia venuta fuori in maniera così naturale". L'ispirazione è venuta anche dalle critiche avute dopo la vittoria: "Dopo l’Eurovision Song Contest abbiamo ottenuto molta attenzione mediatica. Abbiamo ricevuto alcune critiche che volevamo tradurre in una canzone. Molte volte senti che stai facendo qualcosa di bello, ma la gente non capisce e giudica solo con brutti commenti. Nel ritornello c’è anche una parte riferita alla sfera sessuale: si possono avere gusti o preferenze che la gente spesso pensa siano strani ma in realtà si vivono in maniera molto innocente. Da qui la differenza di intenzioni tra quello che vuoi fare tu e quello che percepiscono gli altri". Damiano (che scherzando si definisce una "diva") ha anche aggiunto, a proposito delle critiche: "Molte persone ci giudicano per come ci vedono atteggiarci dentro e fuori dal palco, che siamo dei bad guys. Tutti ci criticano per solo superficialmente ma in realtà quello che ci rende fighi è proprio il fatto che siamo italiani".

"Ragazzi perbene" li definisce il giornalista che li presenta e in effetti questo sono, nonostante quello che dice qualcuno: "Non vogliamo insegnare la vita a nessuno, noi siamo sempre noi stessi e viviamo la vita di tutti i giorni cercando di essere la migliore versione di noi stessi. Ovviamente non vogliamo avere atteggiamenti sbagliati soprattutto in pubblico, però quello lo facciamo per noi stessi prima di tutto (…). Quando siamo fuori dal palco non siamo delle star, siamo delle normali persone. Cerchiamo sempre di separare il nostro lavoro dal resto della nostra vita. Usciamo con i nostri amici". E non c'è il rischio che un successo planetario improvviso possa farli andare fuori di testa: "Secondo me dipende anche dalla propria personalità, se sei una testa di cazzo rimani tale anche se diventi famoso. Se sei una persona educata lo sarai anche da rock star".

Critiche alle critiche e agli stereotipi da cui, spiegano, si sentono lontani (pur giocandoci non poco). Ci tengono, però, a sottolineare la loro autenticità, aspetto che sottolineano più volte: "Non sappiamo la vera ragione di questo interesse. Forse è per la nostra autenticità. La gente si accorge che ci divertiamo quando facciamo i live. La gente vede la nostra amicizia e che siamo dei normali ragazzi di 20 anni e si sente vicina a noi, siamo ragazzi normali che hanno fatto qualcosa di grande". A proposito del look hanno che detto: "Sin da quando eravamo teenager abbiamo scelto come vestirci,  ma non tutti hanno questa fortuna. Sono pregiudizi che impediscono alla gente di essere se stessi. Molte persone guardano a noi come qualcuno che può lanciare un messaggio positivo, quello che facciamo è semplicemente dire alla gente che va bene essere come si vuole essere. Diamo voce alle persone più timide che non riescono a esprimere il disagio di non sentirsi bene con se stessi. Parlare di autostima può aiutare molto". La band ha anche annunciato un tour europeo nel 2022.

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