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L’ultimo album delle BLACKPINK è un kolossal, anche con uno sguardo all’Italia: la guida a Born Pink

A due anni da “The Album”, il gruppo K-Pop più famoso al mondo, le BLACKPINK, hanno pubblicato il nuovo album “Born Pink”: qui la guida.
A cura di Vincenzo Nasto
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BLACKPINK 2022, foto di Comunicato Stampa
BLACKPINK 2022, foto di Comunicato Stampa

Sono state la storia del K-Pop moderno e "Born Pink", il loro ultimo lavoro uscito venerdì scorso, potrebbe essere l'ultimo assieme. Stiamo parlando delle BLACKPINK, il gruppo K-Pop femminile formato da Jisoo, Rosé, Lisa e Jennie, che a due anni dall'uscita di "The album" ha deciso di lasciare in eredità ai fan un piccolo multiverso della loro storia. Lo hanno fatto in maniera differente rispetto al passato, anche perché non c'è alcuna collaborazione nel progetto, in maniera differente da "The album" che aveva visto in “How You Like That” e “Ice Cream” la presenza della superstar Selena Gomez. Lo hanno fatto lasciando la loro impronto in un universo hyper-pop, che questa volta ha guardato anche all'Italia. Nel brano "Shut Down" è presente un campionamento de "La Campanella" del compositore ottocentesco toscano Niccolò Paganini.

La fine e l'inizio di una nuova stagione delle BLACKPINK

Hanno tutti cominciato le loro carriere da soliste, tranne Jisoo, e proprio per questo, "Born Pink" potrebbe essere l'ultima pepita come gruppo. Un forte senso di affermazione che traspare anche nelle liriche del progetto, in cui la spavalderia per essere diventate delle rockstar internazionali, lega tutto il progetto. Rispetto al passato, la scelta di una tracklist breve, solo otto brani da tre minuti ciascuno, sembra mantenere le aspettative anche del pubblico, che viene celebrato anche nel disco. Anche perché, in questo momento, le BLACKPINK sono il gruppo con maggior seguito internazionale nel mondo, e sono i numeri a dimostrarlo: dal record di visualizzazioni per l'uscita di "Pink Venom", al primo gruppo coreano a esibirsi al Coachella. Le BLACKPINK hanno raggiunto l'apice e lo hanno fatto alla loro maniera, mettendo in crisi la YG Entertainment, che nel 2023 dovrà rinnovare il loro contratto.

La presenza di Teddy Park alle produzioni

Ma cosa c'è dietro "Born Pink"? Sicuramente il lavoro immane di Teddy Park, storico produttore K-Pop che anche in questo viaggio firma quattro delle otto produzioni. La sua figura, nella produzione elettro-rap del progetto, è forte, a tal punto da far vacillare anche i singoli non prodotti da lui, come "The Happiest Girl in the World", una ballata interamente in inglese, su come ingoiare il dolore, che potrebbe essere il tentativo più debole del progetto. Il rock si prende il suo spazio nell'album e proprio l'estetica e le liriche sono lì a confermarlo, con brani come "Yeah Yeah Yeah", in cui viene raggiunto l'apice, con le cantanti che cavalcano un riff di chitarra molto frastagliato. Ma non solo, perché anche in Tally è presente una chitarra dai suoni molto cupi, quasi punk, a cui le BLACKPINK associano un sonoro "Io dico fanc*** quando lo sento".

I record di Pink Venom

Ad aprire il progetto c'è sicuramente lei, "Pink Venom": il brano ha un classico ritmo hip-hop a cui vengono aggiunti strumenti tradizionali coreani, tra cui un gayageum, una cetra a pizzico contenente 12 corde. Una canzone che travolge con la sua sensualità e la sua "pericolosità", interpretata nel video dalle cantanti stesse. Il video di "Pink Venom" è anche il più costoso nella storia dell'etichetta YG Entertainment. "Shut down" è invece uno degli esperimenti del disco con il campionamento del brano "La campanella" dell'autore classico vissuto nel 1800 Niccolò Paganini: un'atmosfera tetra accompagna le immagini del video ufficiali e le liriche del brano, con sullo sfondo una versione cyber del mondo.

L'amore e la fiducia in Hard to Love

Segue "Typa Girl", un misto di melodie, con il brano che comincia con l'arrangiamento d'organo dolce che viene poi spazzato via con bassi profondi: la descrizione dei "tipi" di ragazzi che affascinano le cantanti, potrebbe rendere il brano virale su TikTok. "Yeah Yeah Yeah" è invece il tentativo di dance nostalgico delle BLACKPINK, un inno alla visione rock che però riesce a infondere una melodia agrodolce al pezzo: una rincorsa all'amore, tra le sue paure e le sue tentazioni. Segue "Hard to love", una delle tracce prodotte da Teddy Park, in cui l'utilizzo di synth va a scuotere l'universo pop del gruppo: è sicuramente il brano più romantico dell'album, in cui viene esplorata la possibilità di amare per essere amati, ma viene sottolineata anche come la mancanza di fiducia distrugga i rapporti.

Dagli spoiler di Ready for love all'ispirazione per Tally

Chiudono l'album il terzetto di brani "The Happiest Girl in the World", "Tally" e "Ready for love". Il primo rappresenta un tentativo lento di drammatizzare l'universo BLACKPINK, in cui le protagoniste "riescono a trattenere le lacrime con orgoglio", lasciando andare anche chi si è amato. È l'unico brano, ballata, completamente in inglese del progetto. Segue "Tally", uno dei brani motivazionali del progetto, una scarica di adrenalina su melodie rock e hip hop, in cui le BLACKPINK sottolineano l'importanza e la bellezza di raggiungere costantemente i propri obiettivi di vita. Si chiude ovviamente con la prima canzone ascoltata in questo progetto: "Ready for love". Il brano era comparso per la prima volta nel documentario di Netflix con protagonista il gruppo "Light Up The Sky", nel suo dietro le quinte, per poi raggiungere una sua demo finale nel 2021, con una piccola parte trapelata online. Il brano è poi diventato l'inno per l'evento online in collaborazione con PUBG MOBILE, durante il concerto di avatar in-game "THE VIRTUAL" tenutosi lo scorso 23 luglio.

La tracklist di Born Pink

  1. Pink Venom
  2. Shut Down
  3. Typa Girl
  4. Yeah Yeah Yeah
  5. Hard to Love
  6. The Happiest Girl
  7. Tally
  8. Ready for Love
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