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Il significato di “Ti ho creduto”, in cui Giordana Angi racconta la violenza sui minori

“Ti ho creduto” è la canzone con cui Giordana Angi affronta uno dei temi più complessi da trattare, ovvero quello degli abusi sessuali verso i minori. La cantante è arrivata alla fase finale di Amici, è una delle favorite per la vittoria finale, ed è stata la prima del gruppo della scuola di Amici a pubblicare un album, “CASA”.
A cura di Redazione Music
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"Ti ho creduto" è la canzone con cui Giordana Angi affronta uno dei temi più complessi da trattare, ovvero quello degli abusi sessuali verso i minori. La cantante, che è arrivata alla fase finale di Amici ed è una delle favorite per la vittoria finale, è stata la prima del gruppo della scuola di Amici di Maria De Filippi a pubblicare un album che è subito finito in classifica: il suo "CASA", infatti, ha esordito in sesta posizione nella classifica FIMI degli album più venduti, scendendo di poco la settimana successiva, mentre nell'ultima disponibile è ventiduesima, scesa molto rispetto alle aspettative e alla popolarità che la tv le dà, ma avrà modo per tornare su, anche perché, per adesso la cantante non ha potuto, ovviamente, partire per un instore di presentazione, cosa che avverrà appena terminerà la trasmissione.

Tra Tiziano Ferro e Laura Pausini

La sua popolarità, però, è cresciuta esponenzialmente, per una cantante che non è per nulla alle prime armi, anzi, pare una predestinata e da anni, infatti collabora con Tiziano Ferro – prima di conoscerlo aveva anche giocato la carta Sanremo Giovani – per cui ha anche scritto "Accetto miracoli", il primo singolo annunciato dal cantante, che darà anche il nome al suo nuovo album, ma ha anche scritto per Nina Zilli, la collega di scuola Carmen e nelle scorse settimane è stata anche ‘corteggiata' da Laura Pausini che durante un daytime le ha detto chiaramente che le avrebbe fatto molto piacere poter cantare una canzone scritta da lei.

Di cosa parla Ti ho creduto

Dell'Ep fanno parte sei inediti e una cover, quella di "Formidable" del cantante belga Stromae. Uno degli inediti di cui si è più parlato è senza dubbio "Ti ho creduto", canzone che la stessa cantante ha detto essere molto difficile da cantare e non è difficile immaginarlo, dal momento che il tema è molto complesso: se in "Quante volte ad aspettarti" la cantante trattava l'abbandono del padre, in questa canzone canta una violenza sessuale. La protagonista è una bambina, presumibilmente, Sara che a causa delle violenze subite ha anche difficoltà ad alzarsi dal letto: "All’uscita di scuola c’è sempre quel signore che vuol giocare con me" racconta la cantante che sceglie un luogo simbolo della violenza, ovvero la scuola dopo la quale il signore invita la bambina a prendere un gelato. La canzone è molto cruda, c'è una madre che non si accorge di quello che succede e di quanto stia male la figlia, c'è la proiezione a quando tutto questo finirà e l'immagine di quello che sarà, c'è un odore di sudore che chissà se andrà mai via e c'è la violenza: "togli quella bocca che la barba mi fa male e lasciami le gambe che da grande ci devo ballare" e soprattutto c'è il senso di colpa: "Chissà a trent’anni cosa penserò di me se riuscirò ancora ad innamorarmi o se qualcuno poi lo farà per me ma forse è colpa mia, colpa mia che piango da sola davanti a questo specchio".

Il testo di Ti ho creduto

Questa mattina non volevo proprio alzarmi
ma mia madre ha cominciato ad urlare
non ha avuto neanche il tempo di abbracciarmi
“La colazione è pronta, vado a lavorare”
a scuola le parole diventano botte
perché tutti sanno solo giudicare
e i miei sentimenti sono ossa rotte
e comincio a stare bene
quando all’uscita di scuola c’è sempre quel signore
che vuol giocare con me

Questa mattina non riesco ad alzarmi
tanto mia madre non si accorge che sto male
per lei sono uno dei tanti rimorsi
per questo penso a te che mi sai ascoltare
non vedo l’ora di compiere diciott’anni
per scordare tutto questo mio dolore
forse non so se riuscirà a guardarmi e se
il tuo sudore andrà via col sapone

Avevi detto che volevi essere solo un mio amico
e ti ho creduto, ti ho creduto
ti ho creduto e mi hai promesso che mi avresti preso un bel gelato
e ti ho creduto, ti ho creduto, ti ho creduto
e allora togli quella bocca che la barba mi fa male
e lasciami le gambe che da grande ci devo ballare
ci devo ballare

Questa mattina non riesco ad accettarmi
chissà a trent’anni cosa penserò di me
se riuscirò ancora ad innamorarmi
o se qualcuno poi lo farà per me
ma forse è colpa mia, colpa mia
che piango da sola davanti a questo specchio
chissà se riuscirai a diventare vecchio
e dove troverò il coraggio di sputarti addosso

Avevi detto che volevi essere solo un mio amico
e ti ho creduto, ti ho creduto
ti ho creduto e mi hai promesso che mi avresti preso un bel gelato
e t’ho creduto, ti ho creduto, ti ho creduto
e allora togli quella bocca che la barba mi fa male
lasciami le gambe che da grande ci devo ballare
ci devo ballare, ci devo ballare
ci devo ballare

Questa mattina Sara non riesce ad alzarsi
tanto nessuno qui si accorge che sta male

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