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Gazzelle, Pinguini Tattici Nucleari e Calcutta: l’indie, gli stadi e la fiamma da riaccendere

L’indie-pop di Gazzelle e dei Pinguini Tattici Nucleari si prende gli stadi, dall’Olimpico di Roma al San Siro di Milano: sullo sfondo il ritorno di Calcutta.
A cura di Vincenzo Nasto
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Gazzelle, Pinguini Tattici Nucleari e Calcutta
Gazzelle, Pinguini Tattici Nucleari e Calcutta

In Milioni di Gazzelle, l'autore romano canta "L’ultima volta che hai sorriso era in un palazzetto" e invece, mancano solo poche ore ai gradini del palco dello Stadio Olimpico di Roma: un evento storico per Gazzelle e per il suo pubblico. Nell‘intervista a Fanpage.it, Gazzelle sottolinea quanto questo concerto abbia praticamente costruito un ponte nella sua carriera, dall'Atlantico di Roma a uno degli stadi europei più importanti: "(In Milioni) mi serviva esasperare quanto mi siano mancati i concerti, quanto mi diano tutto, quanto per me siano la cosa più figa in assoluto di questo lavoro, mi fanno sentire vivo e quindi sì, l'ultima volta ero in un Palazzetto e adesso invece dovrò fare l'Olimpico. È l'unico concerto dell'anno e mi fa strano, manca poco". Ma gli ultimi mesi hanno anche rimesso sulla mappa una certa sezione dell'industria discografica, l'indie-pop italiano, consacrato negli anni a cavallo tra il 2015 e il 2019. E se i Pinguini Tattici Nucleari hanno ormai definitivamente stabilito la propria posizione nel panorama italiano, con oltre 240mila biglietti venduti nel loro scorso tour estivo nei palazzetti, ma soprattutto con l'arrivo negli stadi nei prossimi mesi, c'è anche chi, a quattro anni di distanza dall'ultimo album, sembra aver fatto ritorno: Calcutta.

E quindi, in attesa di una definitiva esplosione di Ariete e di un ritorno della coppia Coez-Frah Quintale, Gazzelle salirà sul palco dello Stadio Olimpico di Roma il prossimo 9 giugno presentando il suo Dentro, l'ultimo album pubblicato lo scorso 19 maggio, dopo aver anticipato a sorpresa le prime sei canzoni del disco. L'autore arriva all'Olimpico dopo un percorso lungo sette anni, cominciato con Superbattito che lo ha portato a suonare sui primi palchi di Roma, dal dal Monk Club all’Ex Dogana. Poi il successo con Punk nel 2019 che gli ha aperto definitivamente le porte dell'Atlantico Live fino al Palazzo dello Sport. Via via, con l'uscita di Ok si è passati alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica fino all’Ippodromo delle Capannelle la scorsa estate, nel corso del Rock in Roma: la prima avventura davanti a 25mila persone. L'indie-pop italiano è cambiato anche attraverso la sua icona, un percorso che in pochi sono riusciti ad attraversarlo, uno spazio immaginario dalla cameretta al palco da 60 metri.

Un processo completamente diverso per i Pinguini Tattici Nucleari: sono lontani i tempi di Gioventù bruciata, con la band che adesso calcherà gli stessi palchi di artisti di Tiziano Ferro, del vincitore di Sanremo Marco Mengoni, ma anche i Depeche Mode e Ultimo. La band bergamasca ha sfruttato due elementi molto lontani dall'industria indie: il Festival di Sanremo 2020, ma soprattutto l'arrivo della pandemia. Infatti, già con il successo di Ringo Starr sul palco dell'Ariston, la band ha ottenuto una visibilità nazionale che, a dispetto dei due Forum D'Assago annunciati prima di quell'edizione, li ha portati in due anni a più di 600mila biglietti venduti per i loro concerti. L'affermazione è arrivata con l'accoppiata Fuori dall'Hype-Ahia, che hanno sublimato il successo nazionale della band con hit da 100 milioni di streaming come Pastello Bianco. Prima dell'uscita di Fake News, il loro ultimo album, pubblicato il 2 dicembre 2022, i Pinguini Tattici Nucleari hanno annunciato il tour negli stadi: 13 date, di cui 4 allo stadio San Siro di Milano.56mila biglietti vendute nelle prime 12 ore sono il segno di un successo che non può esser più descritto solo attraverso le classifiche e gli streaming.

E c'è chi ha deciso di spostarsi in "piccolo", di fare un ritorno che ha visto l'assalto ai biglietti per il suo tour, a quattro anni di distanza dal suo ultimo album. Sì, perché se vogliamo sottolineare come l'indie si sia preso anche gli stadi, in un momento in cui l'urban monopolizza le classifiche, il ritorno di Calcutta è il manifesto della nostalgia. E non solo perché Calcutta rappresenta uno degli autori più affermati di quel panorama musicale, ma perché la sua doppietta Mainstream ed Evergreen ha segnato l'ingresso definitivo della musica indie nel vortice delle classifiche e degli ascolti radiofonici. Il suo lungo silenzio, deposto solo nel 2019 dai singoli Due Punti e Sorriso (Milano Dateo), è stato uno dei punti interrogativi di un filone che, senza alcuni dei suoi componenti principali, sembrava quasi scomparso: il ritorno con il Relax Tour, otto concerti nei palasport delle principali città italiane, sembra soffiare su una fiamma sopita da alcuni anni.

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