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Vasco Rossi confessa: “Sono sopravvissuto alla droga, agli eccessi e alla depressione”

Vasco Rossi, in un’intervista concessa a Vanity Fair, ha raccontato i suoi ultimi 40 anni tra musica e vita, dall’addio a Zocca fino alla morte dei suoi amici nei primi anni 2000. Poi in un post su Instagram, ha confessato le paure per il Covid-19, ma avrebbe anche annunciato il nome del singolo che darà il titolo anche all’album in uscita il prossimo 1° gennaio: “Supervissuto”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Dopo l'annuncio della pubblicazione di nuova musica avvenuta qualche settimana fa, Vasco Rossi, attraverso le pagine di Vanity Fair, in occasione dell'iniziativa di direttore per un giorno accaduta a Cesare Cremonini, ha racconta i suoi ultimi 40 anni tra la musica e la sopravvivenza a tutte le epoche, passando attraverso alle varie dipendenze e la depressione. Poi ha annuncia su Instagram di essere un "Super-vissuto", secondo alcuni il titolo della title track del nuovo album.

L'addio a Zocca e gli anni '80

Vasco Rossi, in una confessione pubblicata su Vanity Fair, scritta sotto forma di lettera a Cesare Cremonini, ha parlato dei suoi ultimi 40 anni, a cui è sopravvissuto mettendo sempre la musica in primo piano. La lettera parte da Zocca, paese d'origini del rocker, in cui fondò "Punto Radio", una delle prime radio libere diventata il trampolino di lancio per la sua carriera. Rossi afferma di essere sopravvissuto agli anni '70, "agli anni di piombo, le Brigate Rosse, Lotta Continua e Potere Operaio". Lo ha fatto attraverso la musica, componendo"Albachiara" e "Fegato, fegato spappolato", come negli anni '80, in cui in riferimento alla musica, arrivò anche gli anni dell'edonismo e degli eccessi: "Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni. Ne ho combinate di cazzate, ma le ho anche pagate tutte. Gli anni ’80, quelli più stupidi del secolo ma anche i più belli e divertenti e, per me, gli anni irriverenti di "Colpa d’Alfredo", di "Ogni volta", "Vita spericolata" e di "Bollicine".

Gli anni '90 e la depressione

E poi l'arrivo degli anni '90, con "Vado al massimo", "C’è chi dice no", "Siamo solo noi", canzoni divenute inni generazionali. La scelta di avere un figlio e allontanarsi dalla musica, per poi ritornare con canzoni del livello di "Vivere", "Stupendo", "Gli spari sopra" e "Sally". Gli anni '90 furono anche gli anni delle esibizioni negli stadi e l'avvicinarsi degli anni 2000: "Il millenium bug". La depressione per la morte degli amici Lolli, Massimo, Marietto e ancora più recentemente il Covid-19, una malattia che ha terrorizzato il nativo di Zocca, a tal punto da portarlo a scrivere nuova musica: "Ho una nuova canzone (e un nuovo disco) che esce il 1º gennaio 2021 e, sarà una canzone d’amore".

"Sono un Supervissuto"

Nell'ultimo post su Instagram, prima della pubblicazione del numero di Vanity Fair, Vasco Rossi ha raccontato le situazioni del momento: "È veramente un brutto periodo, per tutti. Una catastrofe planetaria che nessuno avrebbe potuto immaginare, sarebbe stato peggio solo se ci avesse colpiti un meteorite! Dovremo ancora stare chiusi in casa, e per noi che abbiamo bisogno di urlare, di cantare, di assembrarci, è ancora molto lontana la possibilità di fare concerti. Alla fine della didascalia, il cantante sembra aver anticipato il titolo del singolo che sarà anche il titolo del disco: "Ma sopravvivremo anche a questo. Sopravvivremo e te lo dico io che, se non sono un sopravvissuto io. Io sono un ‘Super Vissuto'".

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