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Tiziano Ferro, non solo Fedez: “‘Accetto miracoli’ disco di cambiamento, mi sono rimesso in gioco”

La polemica tra Tiziano Ferro e Fedez è arrivata come un fulmine a ciel sereno spostando, almeno per un attimo, l’attenzione da “Accetto miracoli”. Un paio di battute del cantante di Latina, infatti, sono diventati la notizia musicale del giorno. La conferenza, però, ha girato attorno al cambiamento che il cantante ha attuato per scrivere l’album.
A cura di Francesco Raiola
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Tiziano Ferro (ph Giovanni Gastel)
Tiziano Ferro (ph Giovanni Gastel)

La polemica tra Tiziano Ferro e Fedez è arrivata come un fulmine a ciel sereno, spostando, almeno per un attimo, l'attenzione da "Accetto miracoli". Un paio di battute del cantante di Latina, infatti, sono diventati la notizia musicale del giorno, con tanto di risposta del rapper che ha chiesto scusa per una canzone scritta dieci anni fa, quando non era ancora popolare come è adesso: errori di gioventù, male interpretati, tra l'altro come ha ribadito sottolineando, comunque, la voglia di scusarsi e, anzi, di fare qualcosa assieme per combattere omofobia e bullismo.

Il cambiamento e l'incontro con Timbaland

Fino a quel momento la conferenza stampa per il lancio di "Accetto miracoli", album che uscirà il 22 novembre, era stata una sorta di confessione del cantante, con una parola chiave: cambiamento. L'ha ripetuta tantissime volte il cantante che ha ammesso che alla vigilia di questo ritorno discografico si sente comunque come quando uscirono i suoi primi album: "È un disco che testimonia il mio cambiamento completo, è tutto diverso e per un cantautore è normale che finisca in un disco". Quello del cambiamento è uno dei topos della musica mondiale, la si sente spesso tirata in ballo e forse è reale. Ferro ha spiegato che dopo 18 anni di lavoro in una sorta di comfort zone: "Cambiare e farlo con uno come Timbaland mi ha costretto a rimettermi in gioco, da alunno" ha detto il cantante parlando dell'incontro col produttore americano. Un incontro che ha accompagnato una sorta di rinascita della creatività, data dall'incontro con qualcosa di nuovo: "E proprio la paura del cambiamento ha creato una tensione che mi è servita. Proprio Timbaland mi ha detto ‘ Non capisco quello che hai scritto – poi me lo tradurrai – ma sento che avevi il bisogno di raccontarlo. Non voglio sapere, voglio solo vestirle'".

Il bullismo online e la polemica con Fedez

Il riferimento al bullismo è arrivato quando gli è stato chiesto conto della frase "Sono solo, ed è sempre stato così" contenuta nella canzone "Casa a Natale": "Mi sono sempre sentito un outsider, da bimbo perché grasso e bullizzato, non mi piaceva il calcio, io mettevo la musica. Provavo un senso continuo di inadeguatezza  però la musica mi ha fatto trovare un canale. Anche col passare degli anni quel senso di inadeguatezza non è passato, perché mi pareva che la vita non evolvesse. A 40 anni però cambia il fatto che non diventi felice, ma accogli quello che accade, come parte di un copione che troverà senso". Ferro ha spiegato che ha imparato a non rispondere agli hater, all'importanza del minuto che passa tra la voglia di rispondere di getto a chi commenta online e la decisione di non farlo: "Sono orgoglioso dei miei fan che ho sempre invitato a non rispondere. Eppure è faticosissimo anche perché potrei rispondere in 3 lingue e avrei sempre la risposta giusta" ha detto il cantante, sottolineando che il bullismo non è finito quando aveva 18 anni ma è continuato, anche a causa di alcuni colleghi. A quel punto gli è stato chiesto se facesse riferimento a Fedez e lui ha confermato, spiegando che era uno dei tanti: "Mi si tira in ballo e io sono ironico, finché si scherza va bene, mi spiace solo quando queste cose sono legate al sentimento e alla sessualità, perché anche una battuta può mettere un adolescente a disagio, e che un idolo dei ragazzini mi prenda in giro su questo è un atto di bullismo molto forte, non solo verso di me" ha detto facendo riferimento a un vecchio pezzo del cantante "Tutto il contrario". Pur spiegando che il testo è stato frainteso e che comunque è una canzone scritta dieci anni fa, quando Fedez non era famoso, il cantante ha voluto scusarsi, allungando una mano per tentare di fare qualcosa assieme contro omofobia e bullismo.

Il duetto con Jovanotti

Nell'album c'è anche un duetto con Jovanotti, "Balla con me", pezzo che, come racconta il cantante, non è una semplice collaborazione, ma un vero e proprio duetto: "Jovanotti è stato i mio primo idolo, il primo ad occupare un posto sulla parete della mia camera. A Carnevale mi vestivo da lui, giravo con mia madre per i mercatini a cercare il chiodo e fo dai anche un fanclub a scuola. Ma visto che trovavo consensi un compagno si incazzò e fondò un fanclub di Gianni Morandi che vinse perché si iscrisse anche la maestra. Lorenzo ha accompagnato tutte le fasi della mia vita".

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