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Laura Pausini critica col Governo sull’aiuto alla Musica: “Non ha risposto in maniera adeguata”

Laura Pausini non ha lasciato spazio a dubbi per quanto riguarda quello che pensa di come il Governo si sia mosso per i lavoratori dello Spettacolo. Per la cantante, infatti, il Governo “non ha risposto in maniera adeguata” ai bisogni delle maestranze: “Avevo scritto un appello al Governo, non mi sembra che abbiamo ricevuto una grande risposta”.
A cura di Redazione Music
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Laura Pausini (ph ph Tara Moore)
Laura Pausini (ph ph Tara Moore)

Laura Pausini non ha lasciato spazio a dubbi per quanto riguarda il suo pensiero su come la Politica si sia mossa per i lavoratori dello Spettacolo. Per la cantante, infatti, il Governo "non ha risposto in maniera adeguata" ai bisogni delle maestranze, ovvero di quelle centinaia di migliaia di persone il cui lavoro gravita attorno agli spettacoli dal vivo, tra le prime attività interrotte tra lo scorso febbraio e marzo, quando il Paese andò il lockdown. In quei mesi furono tante le proposte e gli appelli arrivati ai politici per sottolineare il bisogno di aiutare tutte quelle persone che per mesi non hanno potuto lavorare e che non potranno neanche lavorare in futuro.

L'appello inascoltato dal Governo

La cantante fu protagonista di un appello al Governo che, col senno di poi, non ha ottenuto grande attenzione, come ha ribadito durante la conferenza stampa di presentazione di "Io sì (Seen)", la canzone presente nel film di Edoardo Ponti con Sophia Loren, che sarà anche candidata alle nomination ai prossimi Premi Oscar: "Tutti vogliamo fare qualcosa e allo stesso tempo rispettare le regole, tutti fanno le proprie proposte, io avevo scritto un appello al Governo, non mi sembra che abbiamo ricevuto una grande risposta".

Pausini e il problema delle maestranze

Il problema, continua, è forse anche nella percezione del problema. Quando si parla di Musica, infatti, si tende a pensare ai cinquanta cantanti famosi che possono resistere anche un po' senza lavorare, spiega la cantante, ma il problema è molto più ampio: "Penso che i cittadini non abbiano bene capito quanti siamo, quante sono le maestranze, 570 mila esseri umani, di cui non possiamo prenderci carico 50 cantanti italiani" spiega Laura Pausini.

La proposta di Fedez

La cantante ha anche parlato della proposta di Fedez di istituire un fondo ad hoc: "Se noi artisti rinunciassimo all’anticipo minimo garantito e contribuissero anche le agenzie di booking, si potrebbe istituire un fondo che aiuti i lavoratori in crisi" disse in un video. La cantante ne ha parlato spiegando come tutte le proposte sono ben accette, ovviamente, però, il problema è più ampio e c'è bisogno che sia il Governo a farsene carico: "Federico ha proposto quella che secondo lui è la soluzione per aiutare i collaboratori, io ho pensato che siccome sono tanti non possiamo farci carico di tutto, per questo ci siamo rivolti al Governo". Ma non è il tempo delle polemiche, spiega ai giornalisti che le avevano fatto la domanda: "Credo sia importante stare vicini ai lavoratori, il Governo non ha risposto in maniera adeguata, io ho scelto la mia, ma tutte le manifestazioni servono, è importante parlarne, senza creare polemiche tra di noi, perché non si fa altro che causare un altro danno".

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