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La scena rap contro Matteo Salvini: tutte le canzoni che citano il segretario della Lega

Il clima infuocato degli ultimi giorni tra il rapper Ghali e il segretario della Lega Matteo Salvini ha aperto di nuovo uno squarcio sull’impegno politico della musica rap in Italia. Un tema che negli scorsi anni è stato affrontato con molta più leggerezza rispetto ai primi anni 2000, ma che comunque ha visto molti artisti citare il segretario della Lega Matteo Salvini nei propri brani, come lo stesso Ghali, Fedez e Gemitaiz, ma non solo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lo scontro tra Ghali e il segretario della Lega Matteo Salvini degli scorsi giorni ha lasciato alcune finestre aperte sulla scena hip hop e il suo impegno politico, un anfratto della cultura urban italiana, che negli ultimi anni aveva lasciato spazio al senso estetico e ludico della musica, anche se con qualche eccezione rilevante. La ferita riaperta, soprattutto dai toni polarizzanti che i due personaggi hanno nella loro comunicazione pubblica, ha contribuito ancora di più a costruire un solco tra l'ambiente musicale e la politica, una distanza acuita soprattutto nella nuova generazione del rap italiano. Basti osservare anche la poliedricità etnica e culturale delle nuove leve della scena per comprendere quanto il pubblico giovane si stia allontanando dal messaggio della politica per abbracciare i nuovi immaginari disegnati su misura per loro da artisti del calibro di Ghali. Non sono pochi invece, coloro che negli anni si sono lanciati, anche nella loro produzione discografica, contro il leader della Lega Matteo Salvini, alcune volte citandolo direttamente e indirettamente nei loro brani: da Nitro a Gemitaiz, da Murubutu a Caparezza, dalla coppia Fedez/J-Ax a Willie Peyote, senza dimenticare Rocco Hunt, Nayt e Tommy Kuti. Ecco tutti i brani in cui viene citato Matteo Salvini.

Dall'affaire Gemitaiz alla lezione di filosofia di Murubutu

Potremmo cominciare da Nitro, che dopo essersi schierato nei confronti di Gemitaiz nella furiosa prima lite tra il rapper romano e l'ex Ministro dell'Interno sulla questione Acquarius, canta in "VLLBLVCK" con Izi e Jack The Smoker: "Accetto i cretini eccetto i lecchini, la storia dell’uomo nero. Ora porta spavento ai bambini, è l’effetto Salvini!". Proprio Gemitaiz sembra avere un conto aperto con il segretario della Lega, che in più occasioni ha attaccato sui social: dalle minacce di morte, all'intervista rilasciata su Fanpage.it, in cui affermava: "Non puoi essere fan mio e di Salvini, se sei razzista non hai capito niente". La querelle è continuata nelle ore successive, quando Salvini ha pubblicato una foto di Gemitaiz sul proprio profilo Instagram, con la risposta immediata del rapper: "Sei un criminale e un politico fallito". La palla poi si sposta a Reggio Emilia dove incrociamo il professore di storia e filosofia Alessio Mariani, alias Murubutu, che in un'intervista su Repubblica ha affermato: "Quello da cui dobbiamo fuggire è un’interpretazione calcistica della realtà, cioè buoni contro cattivi. Le idee ridicole possono diventare mostruose e totalizzanti, diceva Hannah Arendt".

Lo storico Caparezza con il concerto del Primo maggio 2006 e Vengo dalla Luna

Tra i più impegnati rapper italiani non possiamo che iscrivere Michele Salvemini, nome d'arte di Caparezza, che a più riprese si è scagliato nelle proprie canzoni contro le idee del segretario della Lega. Iconica la sua partecipazione al concertone del primo maggio 2006, quando si è cimentato nel discorso: "Dice di avere il rosario in tasca. E per questo pensa di poter fare quel che vuole. È arrivato a criticare il cardinal Ravasi che aveva parafrasato il Vangelo. Ero straniero e non mi avete accolto. In pratica Salvini ha dissato Gesù Cristo". Il suo messaggio è stato ripreso anche in altri brani, che direttamente o indirettamente indicavano la strada opposta assunta da Salvini, come in "Non siete stato voi" e "Vengo dalla luna". Nel primo brano Caparezza denuncia la deriva politica: "Non siete Stato voi maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta, non siete Stato voi che brucereste come streghe, gli immigrati salvo venerare quello nella grotta, non siete Stato voi col busto del duce sugli scrittoi e la costituzione sotto i piedi". In "Vengo dalla luna", Caparezza invece racconta lo stato della narrazione politica in Italia, con la paura dello straniero confinato socialmente: "Io vengo dalla Luna che il cielo vi attraversa e trovo inopportuna la paura per una cultura diversa, che su di me riversa la sua follia perversa, arriva al punto che quando mi vede sterza". All'ordine si iscrive anche Marracash, che in "Persona", nella traccia "Quelli che ben pensano", cita Salvini cantando: "Salve, Salvini, se lo contesti, già se lo citi manda faccina e bacini, terrapiattisti, privi di senso, sì, come i testi nell'indie".

L'attacco di Ghali in Dende, Cara Italia e Vossi Bop

Direttamente dal passato c'è Ghali, che dopo aver pubblicato un freestyle contro Salvini, negli ultimi anni si è scagliato contro l'ex ministro dell'interno con tre brani: da una parte "Cara Italia" e "Dende" e dall'altra la più nota, soprattutto negli ultimi giorni, collaborazione internazionale in "Vossi Bop" con il rapper inglese Stormzy. Nel primo brano, il rapper di Baggio canta: "Mica sono scemo, c'è chi ha la mente chiusa ed è rimasto indietro, come al Medioevo. Il giornale ne abusa, parla dello straniero come fosse un alieno, senza passaporto, in cerca di dinero". Mentre in "Dende", Ghali racconta l'assurdità di vedere Salvini al proprio concerto: "Chi è il migliore? Dillo, tu mi batterai / Il giorno che vedrai Salvini ai miei live". Definitivo invece l'attacco in "Vossi Bop" che si delinea in due strofe: "Salvini dice che chi è arrivato col gommon’, non può stare .it, ma stare .com. Anche se quando consegnavo pizze ai campi rom, mi lasciavano più mance degli artisti pop" e "Alla partita del Milan ero in tribuna con gente, c’era un politico fascista che annusava l’ambiente. La squadra da aiutare a casa propria praticamente, forse suo figlio è pure fan che mi guardava nel mentre".

Fedez contro Salvini e le parole di Willie Peyote e Tommy Kuti

Ma anche Fedez in solitaria e con J-Ax si sono pronunciati contro il segretario della Lega: in "Vorrei ma non posto" i due rapper cantano "Salvini sul suo blog ha scritto un post, dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un rom". Più recente è l'attacco nel remix di "Roses" con Dargen D'Amico dove canta: "Quest'anno niente bagno ultima spiaggia, Salvini non può più rubare ai poliziotti il pedalò", rievocando l'evento di Milano Marittima, in cui Salvini permise al figlio di salire sulle moto d'acqua della Polizia di Stato. A lui si unisce Willie Peyote, che oltre ad aver inciso il brano "Non sono razzista ma", si è scagliato contro il segretario della Lega nel monologo che precede "C'hai ragione tu" in cui dice: "Non si giudicano le persone per un colore della pelle, non devo passà una settimana con Salvini per capirlo, è ovvio. Quindi chi lo fa non è evoluto, è un ritardato anche se c’ha l’Iphone e parla sette lingue, eccetera. Progresso ma non evoluzione. Sai come si chiama? Estinzione". Anche Tommy Kuti in "Forza Italia" cita Salvini, cantando: "Sono cresciuto tra i paesini dove la gente la pensa come Traini, parlano al bar come ai comizi di Salvini, i miei vicini son convinti che io sia uno dell’Isis".

Da Rocco Hunt a Nayt in Se non rappo

Ma non finisce qui la lista dei rapper che hanno attaccato l'ex premier, a cui si aggiungono Rocco Hunt, Principe e Nayt. Il primo in "Se mi chiami", brano in collaborazione con Neffa, canta: "Sono contento che è finita quella storia con lui, tu che fingevi di amarlo come Salvini col Sud". Non da meno Nayt, che nel singolo "Se non rappo" scrive: "Vorrei che Matteo Salvini fosse costretto a emigrare, non posso dire queste cose in un disco ufficiale". Molto più cruente le immagini di Principe, nel singolo "Odia gli indifferenti" prodotto da Dj Fastcut: "Il mio sogno nel cassetto non è stato rimosso, Salvini sappia che a Piazzale Loreto c’è ancora posto".

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