La mamma di Michele Merlo a un mese dalla morte: “Mi mancano le nostre cazzate insieme”
È passato un mese dalla morte di Michele Merlo, il cantante morto a causa di una leucemia fulminante. Una scomparsa improvvisa, arrivata dopo giorni in cui Mike Bird – com'era conosciuto durante la sua avventura ad Amici – aveva cercato di capire cos'erano quei dolori alla testa e i lividi sul corpo. Neanche la visita al Pronto Soccorso, pochi giorni prima del ricovero, era servita a comprendere la gravità della situazione, finché la situazione è precipitata e la corsa all'ospedale di Bologna non servisse più per evitare che dopo pochi giorni Merlo morisse, lasciando un vuoto enorme nella famiglia e nei fan.
Il ricordo della mamma e della fidanzata
A un mese dalla scomparsa del cantante, quindi proseguono le indagini, ma genitori, amici e fan hanno voluto ricordare Merlo e le sue canzoni. La madre di merlo ha condiviso un video che li ritrae insieme mentre cercavano di fare un selfie e ha scritto: "Mi mancano le nostre “cazzate”insieme" mentre la fidanzata Luna Shirin Rasia ha postato una storia condividendo parte della lettera che gli aveva dedicato: "Ho paura dell’amore non del resto, ma non mi lascio perdere perché il mio sogno è questo anche se fa un sacco male. Viviamo, ricordiamo, soffriamo, per sempre come rondini nel temporale". A Fanpage Federico Barone, cantante e amico di merlo ha detto: "Questa mancanza improvvisa ammetto che è stata una botta: alcune volte non riesco ancora a rendermi conto di cosa sia successo".
Le indagini per omicidio colposo
Cosa è successo e se fosse possibile salvarlo con un intervento più repentino e preciso lo deciderà la Magistratura. Nelle settimane scorse infatti, la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, come disse il procuratore capo Giuseppe Amato che in una nota scrisse: "Risulta pervenuta alla Procura di Bologna la denuncia dei familiari di Michele Merlo con la quale in relazione al decesso del ragazzo viene chiesto l'intervento dell'autorità giudiziaria e l'effettuazione di una autopsia giudiziaria". Il Corriere della Sera scrive che il PM Elena Caruso ha chiesto ulteriori accertamenti "sui medici bianchi a cui si sarebbe rivolto fin dai primi malesseri (…). uno studio medico integrato di Rosà e l’ospedale di Cittadella. I militari sono stati incaricati di acquisire documentazione e di fare verifiche sulle condotte mediche di queste due strutture".