Il significato di “Oh, vita!” di Jovanotti, tra ricordi del passato, rap e Lucio Dalla
"Ritmo, parole, melodia, pochi suoni, una voce, urgenza, verità". Lo aveva detto Lorenzo Jovanotti che il singolo "Oh, vita!", che dà il nome al suo nuovo album, in uscita il prossimo 1 dicembre e prodotto da Rick Rubin, sarebbe stato così, con un ritorno alle radici rap per celebrare, per l'appunto, la vita. Quella presente, passata e futura, in tutte le sue sfaccettature e con un fiume in piena di parole e un oceano di riferimenti che, nel flow del pezzo, tra la sezione ritmica in primo piano e il suono della chitarra acustica ad addolcire i ritornelli, racconta la meraviglia dell'esistenza umana, dall'infanzia all'età adulta. C'è davvero tutto: "Happy Days", il richiamo della foresta, un po' di Mary Poppins con quel suo supercalifragilistichespiralidoso, Valentino Rossi, Razzmatazz, e un occhio strizzato a Lucio Dalla e ad Enzo Jannacci. Ecco, allora, il vero significato della nuova hit del cantante di Cortona.
Come nasce "Oh, vita!", la nuova hit di Jovanotti
A tre anni dal suo ultimo lavoro, "Lorenzo 2015 CC", Jovanotti, a 51 anni suonati, ha deciso di regalare ai suoi fan un nuovo album, preceduto dal singolo che dà il nome all'intera raccolta, cioè "Oh, vita!", un brano scritto per gran parte negli Stati Uniti, dove il cantante di Cortona ha deciso di trasferirsi negli ultimi anni e vivere insieme alla sua famiglia. Mai come in questo caso, la punteggiatura è fondamentale per capire il profondo significato delle sue parole in musica. La virgola, infatti, serve a sottolineare lo stupore, anche un po' infantile, davanti alla meraviglia della vita, che è enfatizzata anche dal punto esclamativo finale. "Come posso io non celebrarti, vita?", si chiede il ritornello, come a evidenziare una cosa ovvia, ma che non è poi così scontata. È un viaggio che Lorenzo fa, ricordando quanto fatto in passato, chi e cosa ha influenzato le sue scelte e i suoi gusti musicali, il rap in primis, e di come sia possibile realizzare i propri sogni, ma anche proiettato verso il futuro con coraggio e "verso la rivoluzione", perché, come canta lui, è "un cantautore con la lingua come una percussione che batte dove duole il dente, dove passa la gente".
Le citazioni: da " ‘O surdato ‘nnammurato" a Dalla e Jannacci
Il singolo "Oh, vita" è piena di riferimenti a coloro che sono stati dei capisaldi nella formazione musicale e umana di Jovanotti. Come ha lui stesso confessato, c'è chiaro rimando nel titolo a un classico della canzone napoletana e italiana, e cioè "‘O surdato ‘nnammurato", che con il suo ritornello "Oi vita, oi vita mia", è da più di cento anni simbolo di amore e passione. Non solo. La citazione più commovente è di certo quella di "Futura" di Lucio Dalla, di cui è inserito quasi alla fine del brano uno snippet di pochissimi secondi, concesso a Lorenzo dagli eredi dell'indimenticato cantautore emiliano. "E se sarà femmina si chiamerà…Futura", canta Jovanotti seguito da Dalla. Poi si ferma, si sospende, come a voler rispettare la voce dell'amico che non c'è più per poi ripartire con il suo ritmo energetico. Infine, non manca il riferimento a "Ho visto un re" ("ah beh sì beh"), scritta da Dario Fo e Paolo Ciarchi e incisa da Enzo Jannacci nel 1968.
Il video di "Oh, vita!", tra il ricordo di David Primo e il ringraziamento a Rick Rubin
La canzone "Oh, vita!" di Jovanotti è accompagnata da uno street video, realizzato dagli Younuts, al secolo Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, che traspone in immagini, tutte rigorosamente in bianco e nero, il fiume di parole che scorre all'interno del brano, ricordando un po' quello di "Serenata rap" del 1994. Lorenzo Cherubini torna nella sua Roma, nella città dove ha vissuto i primi 20 anni della sua vita, prima di trasferirsi a Milano e cominciare la sua carriera canora, e si vedono le strade grigie della periferia, la sua casa da bambino, personaggi pittoreschi, il mercato, la sua moto, già protagonista di una sua canzone del 1989, e molta Città del Vaticano, dove il padre Mario, morto nell'aprile del 2015, lavorava alla Gendarmeria. Anche in questo caso, non mancano i riferimenti. In primis, al produttore del suo ultimo album, Rick Rubin, ritratto nel videoclip in una foto affissa a un palo con dei numeri di telefono sotto, che si è scoperto essere del centralino del conservatorio di Santa Cecilia. È la prima volta che Rubin, che ha collaborato con artisti del calibro di Johnny Cash, Beastie Boys, Red Hot Chilli Peppers, Kanye West, Lady Gaga e Jay Z, solo per citarne alcuni, lavora ad un disco completamente in italiano. E la sua impronta si sente soprattutto nell'essenzialità dei suoni. Infine, Jovanotti ha trovato anche il modo, nel video di "Oh, vita" di ricordare un suo amico, David "Primo Brown", rapper dei Corveleno, prematuramente scomparso nel 2016 a soli 39 anni. Come? Semplicemente indossando una maglietta con il suo nome.