Covid, Iva Zanicchi: “Ce lo siamo attaccati in casa, ricoverati mio fratello e mia sorella”
Solo pochi giorni fa, Iva Zanicchi aveva annunciato il ritorno a casa dall'ospedale di Vimercate, dove era stata ricoverata lo scorso 9 novembre a causa di una polmonite bilaterale, in seguito al contagio da Covid-19. Durante un'intervista rilasciata a Repubblica ha parlato di come sono stati quei giorni difficili in ospedale, con l'aiuto dei medici, anche nei momenti più difficili della permanenza, quando durante un video chiese al personale: "Secondo voi morirò?"
La comparsa dei sintomi e il ricovero
Iva Zanicchi ha raccontato durante un'intervista tutto il percorso che ha dovuto affrontare a causa del contagio da Covid-19, dalla comparsa dei primi dolori al trasferimento in ospedale. L'autrice di "Zingara" si è accorta della presenza del virus già il mese scorso, dopo aver fatto il sierologico, che avevano riportato la presenza del virus, senza la comparsa dei sintomi. Poi sono cominciati i dolori e i primi timori: "Il virus è cambiato, mi è venuto un po’ di affanno, è iniziata la bronchite. Mi sono misurata la febbre, avevo 37.6. Ho chiamato il medico, mi ha detto di cominciare a prendere l’antibiotico”. Poi il ricovero ospedaliero e i nove giorni in cui le manifestazioni d'affetto dal vivo e sui social sono state tantissime, culminate nel giorno in cui ha abbandonato l'ospedale, non prima di donare il suo plasma, scelta che ha reso felice anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha testimoniato sul suo profilo Facebook il piacere per questa scelta.
"Ce lo siamo attaccati in famiglia"
Un virus che non si è fermato solo alla showgirl, ma ha toccato anche una buona parte della sua famiglia. Sembrerebbe proprio una riunione familiare quella che avrebbe poi permesso il contagio da Covid-19: "Secondo me a casa, come dicono gli esperti. Ce lo siamo attaccato in famiglia. C’erano i parenti, giravano i nipoti. Non c’è niente da fare, eravamo lì, tutti insieme". Iva Zanicchi non è stata l'unica a esser contagiata in famiglia, con la sorella e il fratello, anche loro ricoverati in ospedale. Adesso lei è tornata a casa, ancora con un po' di tosse, un lascito della polmonite bilaterale che l'ha colpita: "Ci vorrà un po’ di tempo. Il Covid mi ha lasciato spossata ma sono a casa mia, e stare a casa propria ti rincuora".
"Vorrei far vedere ai negazionisti cosa succede"
A darle speranza, come testimoniato su Instagram, il valore del personale medico a cui ha rinnovato i complimenti per come si stanno comportando, non eroi, ma professionisti, angeli: "Sono grata agli infermieri e ai medici. Non sono eroi, sono professionisti. E sono angeli. Come fanno a lavorare con le soprascarpe, i grembiuloni, la visiera? Non possono andare in bagno a fare pipì, non possono bere. Ci rendiamo conto cosa significa lavorare in quelle condizioni? Ci vuole rispetto. Mi arrabbio quando sento dire che i pronto soccorso non sono intasati. Vorrei far vedere ai negazionisti cosa succede, la sofferenza nei reparti.