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Britney Spears: “Non fare più musica è stato come mandare a fan*ulo la mia famiglia”

Britney Spears si è sfogata di nuovo sui social, affermando che la sua scelta di non ritornare su un palco è stata “come dire ‘Fottetevi’ alla mia famiglia”
A cura di Vincenzo Nasto
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Nuovo capitolo della saga di Britney Spears e questa volta sotto i riflettori finisce la sua musica, dai nuovi singoli alle difficoltà degli anni passati durante la conservatorship. Un fil rouge unisce tutto: la preghiera e la confessione delle proprie debolezze. Ad accendere la curiosità nei confronti della popstar, uno dei suoi ultimi post Instagram, una raccolta di nove foto, in cui la cantante racconta il suo percorso di preghiera e come l'ha aiutata nei momenti più difficili, i suoi ultimi anni di tutela legale. Dal diniego paterno di lavorare su nuova musica, ai folli tour a Las Vegas dove la donna era costretta a stress fisico e mentale per apparire genuinamente coinvolta in ciò che stesse facendo. Poi l'attacco alla sorella per aver utilizzato la sua musica durante gli anni di conservatorship per ritagliarsi un ruolo in Disney, ma soprattutto una promessa: la sua decisione di non fare nuova musica in questo momento ha un motivo preciso, mandare a quel paese le persone che l'hanno fatta soffrire. Spears è tornata anche sulla vita da tour, un'esperienza da brividi che però ha avuto i suoi limiti: "So che non suonerò più in grandi arene con la mia band ad alto volume, ma sarò onesta e dirò che la vita on the road è dura. I miei primi tre anni nel mondo della musica, sempre on the road, sono stati fantastici, ma sarò completamente onesta e dirò che dopo quei tre tour, al ritmo a cui stavo andando, non credo che vorrò ripetere l'esperienza! L'ho odiata!".

Instagram è di nuovo la finestra aperta sul mondo per una donna rinchiusa nel suo personaggio negli ultimi 13 anni: stiamo parlando di Britney Spears, che negli scorsi giorni ha parlato di nuovo di musica, passato e presente della sua carriera, e di come si comporterà nei prossimi mesi. Una raccolta di nove pensieri, con al centro l'arma che l'ha aiutata di più negli ultimi anni della sua conservatorship: la preghiera. Infatti, Britney Spears ha rivelato come dal suo trasferimento a Las Vegas le cose siano peggiorate, affermando più volte che la volontà da parte del padre di farla apparire debole nei concerti dal vivo, sia stata una delle esperienze più terrificanti della sua vita: "Volevo essere gentile, ma quello che hanno fatto al mio cuore è stato imperdonabile. Ho chiesto per 13 anni di eseguire nuove canzoni e remix delle mie vecchie canzoni. Ho avuto due mesi di pausa tra l'organizzazione di ogni spettacolo per quattro anni a Las Vegas. Ogni volta che chiedevo, mi dicevano di no! Era una decisione destinata a farmi fallire, ma io sapevo esattamente cosa volevo che i miei fan vedessero". La sua risposta dalla fine della conservatorship è stata una sola, mandare a quel paese le persone decidendo di non fare uscire nuova musica: "La gente non ha idea delle cose orribili che mi sono state fatte personalmente e dopo quello che ho passato, ho paura delle persone e degli affari. Mi ha fatto davvero male. Non fare più la mia musica in questo periodo è stato il mio modo di dire ‘Fottitevi' alla mia famiglia che veniva avvantaggiata dal mio lavoro, ignorandomi".

Sotto accusa anche la sorella Jamie Spears, a causa della sua performance ai Radio Disney Music Awards 2017, dove ha eseguito un medley delle canzoni della sorella maggiore. Questa non è nemmeno la prima volta che Spears ha criticato questa performance, ma soprattutto la scelta del padre di affidare la musica di Britney Spears ad altre interpreti: "Non aveva senso il modo in cui i programmi televisivi di rete mostravano la mia musica, e anche i suoi remix. Eppure alla persona che possiede la musica veniva detto di no! Hanno anche dato dei remix a mia sorella, ma perché mi hanno sempre detto di no?". La popstar è tornata anche sulla vita in tour dei primi anni, una realtà che ha destabilizzato molto Spears, dall'euforia dei primi anni all'abbandono vissuto dalla propria famiglia, emozioni forti che non vorrà più ripetere: "So che non suonerò più in grandi arene con la mia band ad alto volume, ma sarò onesta e dirò che la vita on the road è dura. I miei primi tre anni nel mondo della musica, sempre on the road, sono stati fantastici, ma sarò completamente onesta e dirò che dopo quei tre tour, al ritmo a cui stavo andando, non credo che vorrò ripetere l'esperienza! L'ho odiata!".

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