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Wax dopo Amici 2023: “Del mio percorso non cambierei nulla. Un feat con Angelina? È molto possibile”

Wax, nome d’arte di Matteo Lucido, è uno dei nomi più caldi dopo la finale di Amici 2023: qui l’intervista dove ha parlato del suo percorso e di un feat con Angelina.
A cura di Vincenzo Nasto
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Wax, foto di Comunicato Stampa
Wax, foto di Comunicato Stampa

Wax, nome d'arte di Matteo Lucido, è uno dei nomi più caldi nel panorama new-pop italiano. Figura dirompente e polarizzante durante il suo percorso ad Amici 2023, il prossimo 26 maggio pubblicherà il suo primo progetto: Anni '70, con all'interno l'omonima traccia e la sorpresa della cover di Laurea ad Honorem di Marracash e Calcutta, già presentata in trasmissione. Il poco equilibrio tra luci e ombre all'interno della trasmissione non hanno però confuso l'autore milanese sul suo futuro e su ciò che si prospetta nei prossimi mesi, tra instore e date ufficiali. Nel frattempo, nell'intervista a Fanpage parla anche della possibilità di una collaborazione con Angelina, una collaborazione paventata già all'interno della trasmissione, in cui Wax ha rubato i riflettori a tutti. Qui l'intervista.

Come sono stati i primi giorni post-Amici? Come ti senti?

Mi sento esattamente fresco e pimpante. All'inizio ero un po' scombussolato perché cambi una realtà che hai vissuto per nove mesi. Per esempio, durante il viaggio da Roma a Milano, mentre ero in auto con l'autista, ci siamo fermati all'autogrill e già prendere i soldi dal portafoglio per pagare mi ha fatto strano, anche perché non lo facevo da mesi.

C'è qualche altra sensazione che non vivevi da un sacco di tempo?

Vedere qualcosa in lontananza. Mentre eravamo in casetta, la cosa più lontana che potessimo vedere era il pubblico sulle gradinate, mentre dal finestrino puoi scorgere tutto: un'immagine assurda. Poi c'è la musica, perché c'è tanto altro lavoro da fare.

Quali sono i primi messaggi che hai letto sul cellulare?

Io non sono uno di quelli che lo usa tanto, però serve molto in questo lavoro. Una cosa importante è l'interazione con il pubblico "esterno", visto che in casetta siamo stati vicini solo a quello in studio. Appena ho aperto il cellulare comunque ho visto un sacco di messaggi. Tantissimi complimenti, tante persone che scrivono cose belle ed è questo ciò che mi ritrovo: una vittoria. Una di quelle gigantesche perché ti accorgi concretamente che arrivi alle persone per ciò che faccio per loro, la musica.

Ho visto che hai incontrato nelle ore successive all'uscita anche tanti compagni di avventura all'interno del programma, da NDG a Tommy Dali: com'è stato rivedervi?

È stato bello, come in casetta. Infatti, se sei reale dentro quel contesto di Amici non cambia tanto quando esci da lì. Comunque abbiamo parlato, abbiamo ripreso dei ricordi in casetta, fatto qualche pianto assieme e poi riso come dei matti.

Passiamo al tuo primo progetto Anni '70: come mai, tra tante, hai scelto proprio Laurea ad Honorem come cover nel disco?

Se fosse stato per me, le avrei messe tutte. Ho dato sempre il 2000% in tutte le canzoni, scrivendo su ognuna e lasciando dentro pezzi di me. Poi sicuramente, Laurea ad Honorem ha un significato speciale per me.

Perché?

È dedicata a mia madre quella canzone. Nonostante tutte le cose vissute, da quelle positive a quelle meno, è riuscita ad essere un esempio per me e per la mia famiglia. Quindi una Laurea ad Honorem a lei e a tutti i ragazzi disastrati a 15 anni. Poi ammetto, l'ultima parte del pezzo mi fa piangere, ogni volta. Già dalla prima volta che l'ho ascoltata. C'è proprio l'anima.

Sarei stato curioso di sentire le tue barre in Tutto questo niente di quell'album di Marracash.

Ma io le farei tutte. Con Marracash ho un amore veramente grande, è stato uno di quelli che mi ha salvato.

E invece, qual è il brano a cui sei più affezionato del disco? 

Sono legato a tutti, ma Anni '70 è proprio la mia. È l'ultimo brano che ho fatto ad Amici ed esprime la mia gioia: nei brani precedenti ero sempre un po' chiuso, invece in questo ho fatto vedere tutti i miei lati.

A proposito di sentirti libero: ti senti come avessi avuto un processo di liberazione all'interno del programma? Come se avessi bisogno di toglierti una piccola armatura?

Non voglio fare l'esempio della rosa con le spine, ma mi sono limato tanto nei comportamenti durante il programma, sia dal punto di vista musicale che personale. Sì, è stato un processo di liberazione. Ho dato il meglio di me dall'inizio alla fine e ne vado fiero e d'ora in avanti farò lo stesso perché ho tanto lavoro da fare.

Ti ha dato fastidio che in qualche modo, la tua personalità è stata criticata durante la trasmissione, quasi infantilizzata durante la finale? Credi che ti possa aver danneggiato?

In verità a me non frega niente perché i fatti parlano e le bocche possono prendere aria sempre: non mi ha dato fastidio, anzi non mi interessa.

E invece, come la vedi una collaborazione con Angelina? Per un momento, sembravate una coppia in stile Anni 10, con strofa rap e ritornello pop?

Gliel'ho sempre detto anche io, infatti avremmo dovuto farlo. A me farebbe veramente piacere.

C'è una possibilità?

Sì, secondo me è possibile. Molto possibile, direi possibilissimo.

Ti lascio con un'ultima domanda: C'è qualcosa che avresti cambiato del tuo percorso?

No, assolutamente nulla, mai. Anzi ti dico, io ho vinto per quello. Ho fatto un grande percorso, riguardandomi indietro e tutto doveva andare così: ne sono fiero. Devo ringraziare le persone che mi sono state accanto, i lavoratori che ci sono dietro il programma, gli autori e la mia famiglia. Anche voi giornalisti.

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