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Veronica Diquattro: “Spotify modello di business che il mercato cercava”

In occasione del Digital Music Forum abbiamo intervistato Veronica Diquattro, responsabile Spotify per il mercato italiano, che ci ha spiegato perché lo streaming è il futuro economico per l’industria musicale, facendo luce sul rapporto con gli artisti e con gli utenti.
A cura di Francesco Raiola
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Veronica Diquattro (Spotify)

"Abbiamo 24 milioni di utenti attivi e più di 6 a pagamento con crescita esponenziale negli ultimi anni" dice Veronica Diquattro, responsabile Spotify per il mercato italiano, dando numeri che ormai non fanno più scalpore, vista l'incidenza dello streaming nel tessuto economico dell'industria musicale. Fanpage ha intervistato la Diquattro durante il Digital Music Forum che si è tenuto a Napoli il 9 maggio, il giorno in cui sono cominciate a circolare le clamorose voci di un acquisto di Beats Eletronics da parte di Apple. Una notizia importante che dà l'idea di quali saranno gli scenari futuri, visti i passi di colossi come Apple, appunto, ma anche le voci su quelle che saranno le prossime mosse di YouTube. In Europa, intanto, a contendersi la maggior parte dell'utenza, come spiega il rapporto sulla musica digitale del 2014 dell'IFPI, presentato in Italia per l'0occasione dal Presidente della FIMI Enzo Mazza, sono proprio Spotify e Deezer, che fanno la parte del leone e comunque, come continua la Diquattro "questo non è che l'inizio".

L'obiettivo della piattaforma fondata da Daniel Ek era quello di "creare un modello di business che rispondesse alla crisi del mercato musicale" laddove non era la musica in sé ad essere in crisi ma "semplicemente il consumo si era spostato verso forme che non creavano più valore" continua la Diquattro che spiega come Spotify sia riuscita a intercettare quello che era un bisogno cercando di imporsi da ponte, anche economico, tra quel pubblico che non calava e "tutti gli interlocutori del settore musicale".

Ma in questi ultimi mesi non sono state poche le polemiche che hanno investito le piattaforme di streaming con Spotify a fare da parafulmine: da Thom York a Brian Molko, sono in tanti gli artisti che hanno accusato la piattaforma di non sostenere abbastanza i nuovi artisti e di pagare royalties troppo basse. Il problema, dice la Diquattro – ricalcando quello che era anche il pensiero di Laura Mirabella, country manager di Deezer, intervistata qualche giorno fa – è nella filiera di pagamento, a volte troppo lunga e proprio per dare maggiore trasparenza ai passaggi economici, continua, hanno voluto fornire agli artisti "dei numeri, reali, veri ai quali gli artisti possono avere accesso e che possono utilizzare anche per lo sviluppo della proprio carriera" facendo confluire tutto nel sito Spotify For Artists "dove gli artisti sono in grado di vedere nel dettaglio qual è la formula che alla fine produce il valore di royalties che ogni artista viene a ricevere, nonché avere accesso ad una dashboard con tutti gli strumenti in modo da comunicare sempre di più ed essere trasparenti e dare strumenti agli artisti per sfruttare la piattaforma".

Nel video sopra l'intervista completa.

Intervista: Francesco Raiola
Riprese e montaggio: Andrea Esposito

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