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Spotify cancella “Sleepify”, l’album che guadagnava senza musica

Da qualche settimana su Spotify c’era un album fatto di nulla che, però, riscuoteva ascolti e guadagni. Era “Sleepify”, album della band Vulfpeck, che conteneva 10 brani di silenzio e che era stato pensato per finanziare al gruppo un tour gratuito. Ma Spotify ha deciso di rimuoverlo.
A cura di Francesco Raiola
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Le polemiche sulle royalty agli artisti da parte delle piattaforme di streaming è sempre all'ordine del giorno e vede una guerra spietata tra i vari Spotify, Deezer etc e molti artisti, tra cui Thom Yorke e i Placebo, giusto per citarne due. Quanto guadagnano – o è giusto guadagnino – gli artisti dall'ascolto dei loro album? Il risultato è che è troppo poco, benché tutti sappiano che non è possibile, al giorno d'oggi, fare a meno dello streaming, visto che è l'unico modello che può vantare guadagni che aumentano mese dopo mese. Sia nel 2013 che in questo primo quarto di 2014, infatti, lo streaming è ciò che tiene a galla l'industria discografica, visto i cali drastici dei supporti fisici (vinili a parte) e quelli del digitale, per la prima volta con segno negativo nel 2013 e con un 2014 che non promette nulla di buono. Insomma, la gente ha rinunciato a possedere la musica preferendo averla sempre a disposizione di supporti esterni ascoltabili su pc o su mobile.

Qualche settimana fa, però, c'era stato un gruppo che aveva avuto un'idea che col senno di poi s'era rivelata molto proficua. I Vulfpeck, infatti, avevano caricato su Spotify il loro album "Sleepify" (che gioca sui termini "Sleep", ovvero "dormire", e "Spotify") che non è altro che un intero album di nulla: silenzio. Esatto, le tracce si chiamano "Z", "Zz" o "Zzz" e in poco tempo è stato ascoltato più di centomila volte arrivando a far guadagnare, con "l'album più silenzioso della storia" – come l'hanno definito -, circa 20 mila dollari. Come ci sono riusciti? Semplice, i Vulfpeck hanno chiesto ai propri fan, con un video, di lasciar andare l'album in loop durante la notte così da racimolare la cifra giusta per poter fare un tour gratis.

In un'intervista a Rolling Stone Jack Stratton, batterista e pianista del gruppo, ha spiegato: "Sapevamo che volevamo andare in tour, visto che avevamo richieste quotidiane su Twitter e Facebook di andare in tale città. E stavamo anche discutendo di un idea per cui la gente diceva "Andremo in tale città e se la gente comprerà abbastanza biglietti, ci esibiremo". Ma allo stesso tempo stavo pensando: ‘Cos'è un album esclusivo su Spotify? Cosa sembrerebbe?'. Quindi queste due idee si sono unite. Ho postato [il piano] su Facebook e mamndato tutto alla mailing list della band e da lì s'è sviluppato naturalmente".

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L'idea è stata vincente e la band stava raccogliendo un po' di soldi, quando Spotify, la scorsa notte, ha deciso che l'album andava contro le regole, tagliandolo. La band, però, non s'è data per vinta e a postato un nuovo album intitolato "Official Statement" (in italiano "Dichiarazione ufficiale"), dove la prima traccia "‘#Hurt' è soprattutto parlata e spiega il motivo per cui Spotify ha cancellato l'album", leggendo stralci dalla mail del servizio di streaming.

Eppure qualche settimana fa Spotify la definì una trovata intelligente "ma preferiamo gli album precedenti dei Vulpeck" come dichiarò il portavoce Graham James che sottolineò come "‘Sleepify' pare derivare dal lavoro di John Cage". Il lavoro del compositore americano, per la precisione, è 4'33, ovvero i minuti esatti cui dura la canzone. Una canzone fatta di assoluto silenzio, ovviamente.

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