Piero Pelù a Sanremo con il lutto al braccio: “Mi vergogno di essere uomo per i femminicidi”
Piero Pelù è stato il protagonista della terza serata del Festival di Sanremo 2020, quella dedicata ai duetti. In classifica finale, il rocker toscano è riuscito a classificarsi al secondo posto con la cover "Cuore matto" di Little Tony, confermando di essere un grande performer anche in questo Festival. Non è passato inosservato il gesto del cantante: Piero Pelù ha cantato con il lutto al braccio per i femminicidi.
Le parole di Piero Pelù a Sanremo
"Mi vergogno di essere uomo". Così Piero Pelù, che al Festival di Sanremo ha scelto di cantare la cover di "Cuore matto" con il lutto al braccio per i femminicidi: "È perché a volte mi vergogno di essere un uomo, ogni volta che c'è un femminicidio". Una esibizione di grande potenza quella di Piero Pelù, che la giuria composta dall'orchestra ha voluto premiare con la seconda posizione, subito dietro alla meravigliosa esibizione di Tosca con "Piazza Grande", cantata con Silvia Perez Cruz.
Piero Pelù canta Gigante a Sanremo
Piero Pelù si è presentato per la prima volta sul palco del Festival di Sanremo in questa edizione, la numero 70 della storia della kermesse. Sul palco del Teatro Ariston, Piero Pelù ha portato la canzone "Gigante", dedicata a suo nipote. Il brano che ha scritto, musicato e che interpreta, in collaborazione con Luca Chiaravalli, racconta la stima e la fiducia da infondere a un'anima fragile come quella di un bambino. "Gigante" è infatti dedicata a suo nipote. "Spingi forte, spingi forte salta fuori da quel buio crescerai aprendo porte tutti i giorni": il cantautore toscano non tradisce la sua grinta e parla, seppur in versi, a suo nipote di un mondo in cui è necessario armarsi e lottare e usando tutte le forze necessarie. Un amore viscerale quello che lega Piero Pelù a suo nipote, espresso in una canzone di libertà, come quelle a cui l'artista ci ha abituato nel corso degli anni.