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Paul McCartney non firmerà più autografi e non farà più selfie con i fan

A 13 anni dall’enigmatico quanto sorprendente video di Ringo Starr, in cui pregava i propri fan di non inviargli più lettere e di non voler firmare più autografi, il compagno di band Paul McCartney ha rivelato di aver preso la stessa decisione, rifiutando di voler firmare autografi e fare selfie con i fan.
A cura di Vincenzo Nasto
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Paul McCartney firma autografi (Uriel Sinai/Getty Images)
Paul McCartney firma autografi (Uriel Sinai/Getty Images)

Le ultime uscite radiofoniche di Paul McCartney non sono state tra le più semplici da digerire, sia per il pubblico, che per gli addetti ai lavori. Solo nelle settimane precedenti, l'ex bassista dei Beatles aveva rivelato il motivo dello scioglimento della propria band, dopo esser stato per anni additato come la causa principale, ma soprattutto aveva attaccato i Rolling Stones, derubricandoli a una cover band blues, irritando non poco la band britannica. Nelle ultime ore, ciò che sembra essere estratto dalla conversazione con "Reader's Digest", potrebbe essere l'ennesima provocazione della superstar della musica rock, che ha deciso di rendere pubblico il suo dissenso in merito agli autografi e alle foto con i fan. Infatti, McCartney ha rivelato di non voler più firmare autografi e di voler evitare le foto con i propri ammiratori, preferendo uno scambio equo di storie e di emozioni.

La decisione arriva 11 anni dopo quella di Ringo Starr

"Non firmerò più un autografo, mi è sempre sembrato un procedimento un po' strano. Perché dovrei scrivere il mio nome su un foglietto? Sappiamo entrambi chi sono. Poi preferisco avere una conversazione con i fan, più che fare selfie. Quello che di solito ottieni è una foto mossa con uno sfondo scadente e io che sembro un po' infelice". Sono queste le parole di Paul McCartney che hanno sorpreso i fan, nelle ultime ore, affermando di non voler firmare più autografi ai propri fan, preferendo di gran lunga scambiare esperienze di vita con loro. Una scelta che ha provocato anche dissenso, e che si accoda alle polemiche delle scorse settimane sullo scioglimento dei Beatles e sulla diatriba con i Rolling Stone. Una polemica sollevata per la prima volta nel 2008 dal collega nella band Ringo Starr, che in un video diventato virale, aveva affermato di non voler più lettere dai fan o oggetti da autografare: "Ti avverto con pace e amore. Ho troppo da fare, quindi niente più lettere dei fan!".

L'uscita di Get Back e l'attacco ai Rolling Stones

Nel frattempo, è arrivato il primo trailer del prossimo documentario Disney+ sui Beatles diretto dal regista premio Oscar Peter Jackson: "The Beatles: Get Back". Il film si concentrerà sulla realizzazione del loro ultimo album "Let It Be" e mostrerà lo storico ultimo concerto come band, sul tetto di Savile Row a Londra, nella sua interezza. Un ritorno al passato che ha riacceso anche le polemiche sullo scioglimento della band, avvenuto proprio 51 anni fa. Il bassista ha confessato di non esser stato la causa principale della divisione del gruppo, dopo esser stato additato per anni per gli scontri con John Lennon, affermando che il compianto frontman dei Beatles aveva già deciso di voler continuare da solista la sua carriera. Ma non solo, perché McCartney è ritornato anche sulla spinosa polemica con i Rolling Stones, definiti dal cantante, una cover band blues. Non si è fatta attendere la risposta al mittente da parte di Mick Jagger, che sul palco del SoFi Stadium di Los Angeles, ha ironizzato sulle parole di McCartney.

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