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Ornella Vanoni contro Mina direttore artistico a Sanremo: “Strano e ingiusto se lo fa da casa”

La cantante boccia la possibilità che la collega sia nominata direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo, a 40 anni dal suo ritiro dalla vita pubblica: “Non mi piace come idea, bisogna essere presenti”. La Vanoni lancia inoltre una frecciatina a uno dei più grandi successi di Mina: “Grande grande grande è volgare”.
A cura di Valeria Morini
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A un anno da Sanremo 2020, il Festival della canzone italiana sta già facendo discutere, in merito alla scelta del prossimo direttore artistico. Soprattutto perché il nome emerso in questi giorni è decisamente inatteso: si parla di Mina, corteggiata dalla Rai nonostante la grande artista non sia apparsa più in pubblico dal lontano 1978. La carriera della cantante continua tuttora, ma lei vive in Svizzera e non mai più apparsa in televisione né sul palco. La sua presenza a Sanremo sarebbe un autentico evento, ma a bocciare l'idea è, a sorpresa, la collega Ornella Vanoni, che si è espressa negativamente in un'intervista a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.

Mina nuovo direttore artistico di Sanremo? Non mi piace come idea, bisogna partecipare, essere presenti, esser lì. Certo, Mina lo può fare, lo può fare da casa sua, ma mi sembrerebbe strano.

Mina possibile direttore artistico a Sanremo

Lo sbarco della Tigre di Cremona al Festival non è un'eventualità così lontana, dal momento che lo stesso figlio Massimiliano Pani ha ammesso che Mina potrebbe accettare: "Se la Rai le chiedesse di scegliere i brani in gara, e le permettesse di mantenere la sua visione artistica, credo proprio che accetterebbe". Ai microfoni del programma radiofonico, la Vanoni resta scettica: "Non so, magari accettano perché comunque sarebbe un fatto clamoroso, ma non lo trovo giusto”. Lei stessa, del resto, non accetterebbe mai di fare il direttore artistico di Sanremo, "Perché con questo ruolo hai a che fare con scelte che non sono le tue”.

Perché la Vanoni rifiutò di cantare Grande grande grande

Un tempo, la Vanoni e Mina erano legate da una bella amicizia: "Poi non ci siamo più viste però, è passato tanto tempo". È nota la passione dell'artista cremonese per il gioco delle carte: "Si, provò anche ad insegnarmi ma non ci sono riuscita: le carte mi cadono dalle mani, è un fatto genetico. E poi mi annoio, preferisco leggere". Sulla collega, c'è spazio anche per una frecciatina a uno dei suoi più grandi successi, l'immortale "Grande grande grande". Un brano che, secondo la Vanoni, avrebbe un doppio senso erotico:

Quella non la cantai, anche quando mia madre mi disse che sarebbe stato un grande successo. Le risposi: mamma, ma ‘Grande Grande' si capisce cosa vuol dire, non capisci che è volgare? Il testo dice ‘c'è di buono che al momento giusto, in un attimo tu sei grande, grande, grande'.

Ornella Vanoni

In compenso, la Vanoni invidia Mina almeno per un particolare: “Se avessi incontrato Gino Paoli 20 minuti prima avrei fatto ‘Il cielo in una stanza', l'ha cantata prima Mina, lui ancora non mi conosceva. Mi sarebbe piaciuto. ‘Senza Fine' è un capolavoro, ma ‘Il cielo in una stanza' è più popolare”. Gino Paoli, del resto, è stato il suo grande amore. “Sì, ammettiamolo. Ma non voglio più parlarne: a me chiedono sempre di lui, e a lui mai di me”. Anche sulla sua attuale situazione sentimentale e sulla sua età (84 anni portati benissimo), la risposta è brillante:

Innamorata? No, e non mi piacerebbe esserlo. Quando si decide di non avere più rapporti, perché ci si è stufati… A 64 anni ero ancora in forma, poi ho detto basta. Ora io amo i miei figli, i miei nipoti, i miei amici. Però mi manca molto la tenerezza, la carezza, la telefonata della buona notte. Che devo dire, avrò sbagliato compagno. Con l'ultimo sono stata insieme 4 o 5 anni: troppi. Voglio vivere fino a 90 anni, non di più. Perché poi ti annoi secondo me, e poi con tutta la vita piena che ho avuto… Ho idea che morire troppi tardi non sia il massimo.

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