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L’ultimo racconto queer di Lil Nas X nell’album “Montero” è un viaggio nella sua redenzione

Non poteva che essere così “Montero”, l’album d’esordio dell’icona queer dell’urban statunitense Lil Nas X: un progetto che riesce a racchiudere tutte le anime musicali del cantante, anche distanti anni luce una dall’altra, ma soprattutto raccoglie in pieno il messaggio rilasciato qualche mese fa: sarà l’ultimo racconto intimo del cantante sul proprio orientamento sessuale, un viaggio nella sua adolescenza fino al successo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Si potrebbe chiudere un'epoca, e Lil Nas X l'avrebbe fatto in grande stile con il suo progetto d'esordio "Montero". Un disco che provoca fin dalla sua nascita, dal suo parto emotivo per la scrittura dei brani, che in alcuni tratti risultano caotici e dissonanti per gli sbalzi emotivi, ma incredibilmente ampio, con il giovane cantante che ha cercato di rompere tutte le barriere musicali, approcciando il suo messaggio con melodie pop-rap, ma strizzando l'occhio anche al suono delle chitarre distorte e al soul funky anni 70 come in "That's what I want". Senza dimenticare che Lil Nas X ha giocato sull'immagine del progetto, dalla copertina che mostra il suo corpo nudo in bilica di fronte a una cascata miracolosa, con l'utilizzo di accostamenti di colori come il blu e il viola a rendere l'immagine più vivida. Potrebbe essere il primo e l'ultimo album, come aveva annunciato negli scorsi mesi, in cui tratta in maniera così personale il suo passato, tra gli abusi dei genitori e la salute mentale legata all'accettazione del proprio corpo e del proprio orientamento sessuale. Se così fosse, gli ultimi anni di Lil Nas X tracciano una linea identificativa nella scena rap internazionale: sdoganare l'omosessualità e il piacere sessuale in descrizioni così vivide da risultare reali era una missione impossibile, l'audacia di Lil Nas X ha dimostrato il contrario.

La presentazione del disco e le polemiche su "Call me by your name"

15 tracce, 5 collaborazioni. Si potrebbe partire da qui per raccontare il viaggio di "Montero", l'album d'esordio di Lil Nas X nel panorama statunitense, un progetto atteso anche grazie al successo incredibile avuto dai due singoli che lo hanno anticipato: "Call me by your name" e "Industry Baby". Se il primo brano aveva raccontato la discesa agli inferi di Lil Nas X, un aneddoto autobiografico nella riscoperta del suo corpo e del suo orientamento sessuale, concettualmente completato con la trasformazione in un diavolo che balla sinuosamente, provocando Satana, per poi staccargli la testa, con "Industry Baby" Lil Nas X, sfonda una porta chiusa, quasi sigillata. Una missione in cui viene coinvolto anche il giovane Jack Harlow che raccoglie la sfida e semina il panico nel brano, riconoscendo il suo rinnovato ruolo nella scena musicale hip hop: un messaggio chiaro e tondo anche da parte di Lil Nas X che riproduce le accuse additategli dal pubblico sul presunto "lavaggio del cervello" sull'ideologia gender, ma anche citando le "Satan Shoes", una provocazione diventata una questione legale contro la Nike.

Lil Nas X ha presentato così il suo album, come se fosse un parto
Lil Nas X ha presentato così il suo album, come se fosse un parto

Le collaborazioni e le anime del disco

Ma "Montero" che nel progetto vede anche Elton John, Doja Cat, Megan The Stallion e Miley Cyrus è tutt'altro che un album monotematico e monomelodico. Il disco, musicalmente si mantiene sulla grande ecletticità dell'artista, che riesce a viaggiare da hit rap come "Scoop" alle chitarre di "Lost in Citadel" alla sonata di "Void", uno dei brani più intimi del progetto. La chiave di lettura, nemmeno a dirlo, l'incredibile qualità dei ritornelli, da "That's what I want" a "Tales of Dominica" e "Dead Right Now": dalla vittoria con il beat comprato a 30 dollari di "Old Time Road" sono passati anni, ma il cantante non ha assolutamente dimenticato qual è il segreto di un album di successo da far viaggiare su TikTok.

La confessione sugli abusi del passato e il futuro, in attesa di un nuovo racconto

Per chi si aspettava un album in crescendo, però, rimarrà deluso: da "Void" all'outro del progetto "Am I dreaming" con Miley Cyrus, il progetto diventa un processo di auto-riconoscimento emotivo, una richiesta di aiuto prima di lasciare il proprio corpo e il proprio personaggio per sempre. Se in "Void" Lil Nas racconta il suo passato da adolescente, in toni molto più cupi e sottomessi di "Call me by your name", citando soprattutto gli abusi verbali e fisici e le vie di fuga attraverso l'impegno sul web, soprattutto in "Am I dreaming" riusciamo a capire i dubbi sul futuro del cantante. Nel brano con Miley Cyrus, Lil Nas X canta: "Non dimenticarti mai di me e di tutto ciò che ho fatto", chiudendo una porta al passato e all'attuale Lil Nas X, in attesa di un nuovo racconto.

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