Le prime parole degli EODM dopo Parigi: ‘Sono entrati nel camerino e hanno ucciso tutti’
È passata più di una settimana dal venerdì di sangue di Parigi, in cui hanno perso la vita 130 persone e altre 300 sono rimaste ferite durante una serie di attacchi terroristici che hanno avuto nel Bataclan, sala di concerti della capitale, il numero più alto di morti. Sono stati 80, infatti, le persone che hanno perso la vita, uccise da un commando di tre persone che a kalashnikov spianati hanno prima sparato sulla folla e poi compiuto vere e proprie esecuzioni. Su quel palco erano di scena gli Eagles of Death Metal, band americana formata da Jesse Hughes e Josh Homme – leader anche dei Queens of the Stone Age che non era presente al concerto parigino – scampata al massacro.
La prima intervista alla band
Per la prima volta, dopo un paio di comunicazioni su Facebook – la prima per rassicurare tutti e la seconda per ripercorrere l'orrore di quella sera -, hanno parlato davanti a una telecamera e l'hanno fatto in un'intervista a Vice che andrà in onda la settimana prossima, ma di cui è stata mandata in onda un'anteprima di 30 secondi, in cui sono presenti entrambi i fondatori della band, e in cui è, ovviamente, un Hughes commosso e con la voce tremante a spiegare quello che è successo quella sera.
In molti morti per non lasciare gli amici
Dai video che sono stati pubblicati nei giorni successivi e dalle testimonianze si è in qualche modo ricostruito quello che è avvenuto: in un filmato si vede prima la band che sta suonando, poi una raffica di proiettili e i musicisti sul palco che dopo un attimo si rendono conto di quello che succede e fuggono via.
‘Molte persone si sono nascoste nel nostro camerino, ma i killer sono entrati e hanno ucciso tutti, tranne un bambino che si stava nascondendo sotto la mia giacca di pelle' ha spiegato il cantante con il compagno seduto al suo fianco.
Hughes ha anche provato a spiegare perché tanta gente sia morta:
La gente si fingeva morta e aveva tanta paura. Uno dei motivi principali per cui sono state uccise così tante persone è perché molti di loro non hanno voluto lasciare i propri amici. Molti hanno coperto altre persone.
Facebook della band diventato luogo di testimonianza
Nei giorni scorsi la loro bacheca è diventato l'approdo naturale per tante persone che erano presenti quella sera e sono sopravvissute: nei commenti al loro post, infatti, si leggono tantissime testimonianze di quello che è successo quel venerdì.