La Pussy Riot spostata in una nuova prigione in Siberia
Si è risolto il mistero che in questi giorni avvolgeva il destino della Pussy Riot Nadezhda Tolokonnikova di cui da qualche giorno non si avevano più notizie, come denunciato dal marito Pyotr Verzilov e dai familiari stretti. Secondo le autorità russe infatti, la cantante sarebbe stata trasferita in un nuovo carcere. Non si sa se la lettera inviata al Guardian, in cui accusava le autorità del carcere di trattarle come animali, abbia influenzato la decisione del trasferimento. "Tagliarla fuori dal mondo" aveva detto il marito, ovvero l'unico modo per punirla realmente. E così pare sia stato fatto.
L'ultima volta che era stata vista, era il 24 ottobre, mentre era su un treno diretto a Chelyabinsk, cittadina sugli Monti Urali. Ma la destinazione non era nota, così come il motivo del trasferimento. Le sue notizie si erano perse il 21 ottobre quando fu messa, appunto, su quel treno. I dirigenti del penitenziario, quindi, hanno confermato lo spostamento in un carcere della Siberia e hanno giustificato il silenzio dicendo che le regole vogliono che le famiglie possano essere avvisate entro 10 giorni dall'arrivo.
La ragazza deve scontare due anni di prigione che termineranno a marzo a seguito della condanna per vandalismo motivato da odio religioso a causa di una loro preghiera anti-Putin svoltasi nella CattedraleOrtodossa di Mosca nell'ottobre del 2012.