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In vendita la villa di Pino Daniele, lì il malore che causò la morte del cantante

In vendita il casale in Toscana, provincia di Grosseto, dal quale, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2015, partì la folle e disperata corsa verso Roma nella speranza di salvare la vita di Pino Daniele. Il cantautore, come noto, arrivò nella capitale già senza vita.
A cura di Andrea Parrella
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A quasi dieci mesi dalla morte di Pino Daniele, viene messa in vendita la villa in provincia di Grosseto dove il cantautore avvertì il malore e dalla quale fu trasportato con un affannoso viaggio in auto fino a Roma in quella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2015. Il casale si trova precisamente tra Magliano e Orbetello e, stando a quanto riferisce "Il Tirreno", è stato messo in vendita sul sito internet della Cassiano Sabatini Luxury Real Estate, agenzia immobiliare affiliata alla statunitense Coldwell Banker e specializzata in case di lusso. La villa venne edificata nella meta degli anni '30 dalla famiglia Vivarelli Colonna e, successivamente, è stata completamente ristrutturata proprio quando, dieci anni fa, fu acquistata acquistata dall'artista napoletano. Si tratta di una villa padronale che si stende su circa 370 metri quadrati, ma offre anche una dependance di circa 110 metri quadrati oltre alla piscina, un forno ed annessi vari.

Tutto quanto accaduto in quella notte dolorosa per la famiglia di Pino Daniele, gli amici e tutti i suoi fan è storia raccontata più volte, divenuta soprattutto oggetto di un accanimento giornalistico, nelle settimane successive al decesso del grande artista, che ha certamente intossicato il cordoglio e il dolore che il mondo dello spettacolo e migliaia di napoletani sono invece riusciti a esprimere con il massimo rispetto. il 7 gennaio scorso è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo nella quale era coinvolta la compagna del cantante, Amanda Bonini, in auto con Pino Daniele in quel viaggio disperato dalla Toscana a Roma. Una scelta, quella di un tragitto così lungo, sul quale la moglie del cantante Fabiola Sciabbarasi disse di volerci vedere chiaro. Le sostanziali accuse, basate sulla teoria secondo cui maggiore celerità avrebbe potuto salvare la vita a Pino Daniele, erano quelle di non aver trasportato Pino Daniele d'urgenza al centro medico più vicino, ma avere invece optato per la scelta di recarsi a Roma, presso il medico di famiglia ed aver dunque perso tempo prezioso. Il 15 ottobre, come noto, è stato tuttavia confermato che non ci sarebbe alcun responsabile dietro il decesso di Pino Daniele, avvenuto per shock cardiogeno, e sarebbe stata dunque richiesta l'archiviazione del caso.

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