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Il fratello di Whitney Houston: “E’ colpa mia, l’ho introdotta io alla droga” (VIDEO)

Ospiti del talk show di Oprah Winfrey Cissy e Michael Houston, rispettivamente madre e fratello della cantante morta lo scorso febbraio a 48 anni. A svelare una sconvolgente verità è proprio il fratello di Whitney, che racconta di sentirsi il principale responsabile della dipendenza da sostanze stupefacenti della sorella.
A cura di Simona Saviano
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Il fratello di Whitney Houston E' colpa mia, l'ho introdotta io alla droga

A quasi un anno dalla morte di Whitney Houston il dolore per la perdita di un così grande talento della musica è ancora molto forte. I familiari della cantante, dal canto loro, sembrano non aver ancora superato il lutto e, a dispetto delle critiche di voler lucrare sulla scomparsa della Voce per eccellenza, sua madre Cissy è apparsa nel talk show di Oprah Winfrey per ricordare sua figlia, alla quale ha dedicato un libro recentemente pubblicato "Ricordando Whitney". Grande commozione per la cantante gospel che ha anche portato alla mente tristi vicende come lo sfregio al volto della Houston procurato da Bobby Brown nel 1997. A suo dire se non si fosse sposata con Bobby probabilmente sarebbe ancora viva. A farle compagnia durante gli ultimi minuti di questa intensa chiacchierata con Oprah è giunto il figlio Michael, musicista che ha accompagnato la diva per tutta la sua carriera, dagli esordi fino alle ultime esibizioni. Cissy aveva menzionato nel testo di essere stata a conoscenza che i suoi figli facessero uso di sostanze stupefacenti e la conduttrice riparte proprio da lì, con una domanda a bruciapelo in direzione dell'uomo: "Sei stato tu ad introdurla alla droga?"

"Lei ha seguito il mio esempio, facevamo tutto insieme" – La diva, morta per abuso di cocaina in una stanza d'albergo, faceva uso di cocaina, crack e altre sostanze già da ventenne, prima ancora di conoscere quello che sarebbe diventato suo marito Bobby Brown. A rivelarlo è suo fratello che ad oggi non si dà pace e convive con un senso di colpa: l'aver iniziato sua sorella alle droghe. Racconta che negli anni Ottanta era un fenomeno del tutto normale, le sostanze stupefacenti erano "disponibili" e facili da trovare nel mondo dello spettacolo e nessuno ne dava una connotazione così negativa come oggi: per il semplice fatto che non se ne conoscevano ancora gli effetti tossici e le tragiche conseguenze. Tra le lacrime della madre Cissy, Michael afferma che sua sorella ha semplicemente seguito il suo esempio, sbagliato ovviamente, e non si dà pace per essere stato il responsabile della prematura scomparsa di Whitney.

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