I media Usa sui Maneskin: “Lo sviluppo più impensato? Il successo in America”
"Lo sviluppo più improbabile dopo la vittoria di una strana band italiana all'Eurovision? Il successo in America" scrive il Boston Globe, uno dei giornali americani più blasonati, che ha dedicato un articolo al successo dei Maneskin, la band composta da Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. Articolo nato anche grazie ai risultati che la band italiana sta ottenendo oltreoceano. Un risultato come non si era mai visto per una band italiana, che nello specifico ha sfruttato una serie di punti a favore per accrescere la popolarità: la vittoria dell'Eurovision, sicuramente, con "Zitti e buoni", ma anche canzoni in inglese, un'impennata di popolarità su TikTok e l'apertura televisiva degli Usa alla competizione musicale.
Questa settimana "Beggin'", in questo momento la canzone più ascoltata della band, ha fatto capolino nella top 40 della Hot 100 di Billboard, piazzandosi in 35a posizione. Un risultato che sembra normale ma non lo è. Un successo dovuto anche all'enorme risultato ottenuto su Spotify dove per più di tre settimane la canzone è stata in testa nella Global Chart, superata negli ultimi giorni solo da Kid LAROY con "Stay", feat Justin Bieber: "Poi è arrivato lo sviluppo più improbabile: il successo in America, grazie alla band che sta collezionando numeri sui servizi di streaming. Måneskin – scrive il Boston Globe – ha attualmente una canzone nella Hot 100, una cover della disperata "Beggin'" dei Four Seasons che si trova al n. 35″.
La band è ormai costantemente sopra ai 50 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, nettamente tra le migliori band al mondo, con "Beggin'" che ha superaro i 330 milioni di stream, seguito da "I wanna be your slave" a 238 mln – il cui video ha raggiunto i 25 mln di views – e "Zitti e buoni" a 178 mln. Questa settimana la band ha dovuto cedere la testa degli album nella classifica FIMI, scendendo in quarta, ma conta fino a un certo punto. Quella passata, inoltre, è stata la settimana della consegna della Lupa Capitolina e soprattutto dell'annuncio del Circo Massimo nel 2022. "Ma anche se il quartetto dovesse sparire dalla faccia della terra, la presenza sui media americani di Måneskin dice qualcosa su come i confini del pop stiano cambiando" chiosa il Boston Globe.