Fogli piange per Stefano D’Orazio morto da solo: “Non ha potuto fare un’ultima carezza alla moglie”
Riccardo Fogli, ospite di Domenica Live, ha espresso il suo dolore per la morte di Stefano D'Orazio. L'artista, insieme a Barbara D'Urso ha ripercorso alcuni dei momenti vissuti con il batterista dei Pooh morto il 6 novembre a causa del Covid-19. In lacrime ha spiegato quanto sia stato straziante apprendere che non stava bene e poi la tragica notizia della morte.
La commozione di Riccardo Fogli
Riccardo Fogli ha dichiarato che negli ultimi giorni tutti i membri dei Pooh si sono tenuti costantemente in contatto: "Tra di noi, piangendo, ci siamo comunicati che Stefano stava male…e da lì". Il cantante si è commosso e ha spiegato che hanno tentato di tenere la notizia della morte riservata il più a lungo possibile:
"Tenevamo tutto segreto. Volevamo che nessuno sapesse niente. […] Il fatto che Stefano non abbia potuto neanche fare una carezza a Tiziana (la moglie, ndr), credo sia la cosa che più distrugge chi è innamorato. L'idea di morire da soli quando per tutta la vita hai coltivato l'amicizia e l'amore. Un uomo non merita di morire da solo".
Riccardo Fogli ricorda Stefano D'Orazio
Riccardo Fogli è tornato con la mente al primo incontro con Stefano D'Orazio. Secondo quanto racconta, il batterista era solito portare degli stivali e un cappello. Sarebbe stato arduo convincerlo a rinunciare almeno al cappello: "Lui voleva portare il cappello anche sul palco. Era trasgressivo. Il nostro produttore ha lottato molto per farglielo togliere. I Pooh il cappello non ce l'hanno". Fogli, infine, ha ricordato la reunion al Festival di Sanremo 2016:
"Nella reunion a Sanremo ho trovato un uomo diverso, molto solido, intellettuale. Era molto preparato. I Pooh sono fatti così. Da soli sono dei caz*eggiatori, ma quando stanno insieme sono una società, non si può sforare, si rispettano i tempi e così via. Roby, Dodi e Red hanno lavorato su Stefano e su di me, ma con tenerezza e leggerezza, per convincerci a partecipare alla reunion. Io non vedevo l'ora. Non ci hanno messo molto a convincermi".