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Emma Marrone: “Giù dal letto dopo l’intervento, non ho mostrato il dolore neppure a mia madre”

Emma parla a Vanity Fair dopo l’intervento. Ora che il peggio è passato, ammette di essersi sempre mostrata forte, anche di fronte alla famiglia. Se è riuscita a lottare, è merito soprattutto di se stessa: “Sono una combattiva, cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno anche nei momenti più tremendi”.
A cura di Valeria Morini
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Emma Marrone parla della malattia e del recente intervento subito in un'intervista rilasciata a Vanity Fair. La cantante si è aperta completamente, parlando del momento difficilissimo che ha appena passato. Era il 20 settembre quando annunciava un temporaneo stop per motivi di salute, senza entrare nei dettagli: a poco a poco è trapelata la notizia di un intervento necessario per Emma (che già lottò anni fa contro un tumore all'utero). Pochi giorni dopo, il ritorno sui social, dopo l'operazione. Al settimanale ha dichiarato: "Ammalarsi è sempre ingiusto, ma non ho mai pensato ‘perché capita di nuovo a me?'. Mi sono detta: ‘È successo, mi curo, torno e così è stato'”.

La paura della malattia e della morte

Emma Marrone ha raccontato che quando i problemi di salute si sono ripresentati, ha avuto paura. Un timore legato non solo alla malattia e alle gravi conseguenze che avrebbe potuto avere, ma anche all'idea di non riuscire a realizzare i propri sogni: "Ho avuto paura, molta. Però non è la paura a provocarmi l’infelicità. Non lo è mai stata. (…) So affrontare il malessere fisico e tutto ciò che è legato a una malattia, ma delle malattie o della morte, come tanti, ho paura anche io". Proprio la paura di lasciarsi sfuggire sogni tanto faticosamente inseguiti, l'ha portata a piangere per due giorni dopo aver saputo della sfida che l'attendeva:

"Ho pianto per due giorni perché ho imparato che tirare fuori tutto subito è meglio di covare il dolore, ma ero nera. Sentivo che la vita mi stava togliendo una possibilità. Ai medici continuavo a dire: ‘Fatemi cantare al concerto'. ‘Vasco Rossi ha scritto un pezzo per me', ‘Non posso andare a Malta e operarmi dopo?'. Ho dovuto accettarlo. […] Ho avuto un problema di salute, ma non l’ho combattuto né respinto. L’ho fatto mio, l’ho digerito, me lo sono fatto fatto scivolare addosso. Non sono arrabbiata e non sto combattendo […] Accettare di stare di nuovo male mi ha aiutata ad arrivare all’intervento con serenità. Sono entrata in sala operatoria col sorriso e ne sono uscita nello stesso modo. L’operazione non mi ha incattivito: non sono arrabbiata con la vita, al limite alla vita sono grata".

Il problema delle cure non accessibili a tutti

"Non ho bisogno di pietismo ma di rispetto": ha continuato Emma Marrone. La cantante ha rimarcato anche di sapere di essere in qualche modo fortunata per potersi permettere le cure necessarie per affrontare i suoi problemi di salute:

"Ho un lavoro che mi dà la possibilità economica di poter scegliere la maniera migliore per curarmi e i medici giusti. Persone che si fanno il mazzo in fabbrica e lavorano il triplo di me meriterebbero di essere curate nello stesso modo e invece, non ci prendiamo in giro, la medicina non è uguale per tutti. […] Ciò che mi ha fatto davvero male è stato non tanto superare quello che mi è successo, ma pensare a chi è chiamato a sacrificare tutto senza avere niente. Non voglio sembrare paracula, ma è la verità".

Il rapporto con la famiglia

Alla cantante è stato chiesto cosa direbbe a sua figlia se scoprisse di avere lo stesso problema. "Non lo so. Non sono madre, non so cosa si prova dentro", ha ammesso Emma, che ha raccontato di essersi mostrata forte con i suoi famigliari, "Per la prima volta ho visto mia mamma piccola. Non ho fatto vedere nemmeno a lei quanto dolore provavo veramente. Dopo l'intervento, mi sono tirata giù dal letto subito, perché per me era più importante far vedere che c'ero e che era andato tutto bene".

La positività di Emma

La Marrone ha ricevuto un'enorme carica di solidarietà a sostegno, non solo dai famigliari e dagli amici intimi, ma anche da colleghi e fan. Se è riuscita a superare psicologicamente questo momento, però, lo deve soprattutto a se stessa: "Chi mi ha aiutato a lottare? Non vorrei sembrare presuntuosa, ma sono stata io. Per quanto le persone ti dimostrino amore, dalla famiglia ai tuoi migliori amici, poi sei tu che devi fare i conti con te stessa. È stata la mia testa, il modo in cui mi sono proposta dall'inizio. Sono una combattiva, una riflessiva, quindi ho sempre cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche nelle disgrazie più totali, nei momenti più tremendi, dico sempre che esiste un karma, un destino. Se è successo a me, come succede a tanta gente, è perché doveva andare così. Credo anche che poi ci sarà un risvolto positivo, c'è sempre".

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