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È morto il dj Josè Padilla, aveva chiesto aiuto ai fan per combattere il cancro al colon

È morto a Ibiza dopo mesi di malattia il dj Josè Padilla. Aveva 64 anni. A luglio aveva chiesto aiuto ai suoi fan perché lo aiutassero a raccogliere fondi per combattere il cancro al colon che gli era stato diagnosticato. Si è spento serenamente in ospedale nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 ottobre.
A cura di Stefania Rocco
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È morto a Ibiza dopo avere lottato contro un cancro al colon Josè Padilla, famoso deejay molto popolare a Ibiza. Padilla aveva 65 anni. Si è spento nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 ottobre nell’ospedale in cui era ricoverato. L’annuncio della scomparsa è stato dato sulla pagina Facebook dell’artista. Josè aveva reso celebre in tutto il mondo il Café Del Mar negli anni ’90 e lanciato la tendenza della musica “rilassata”, chill out e dintorni.

L’appello ai fan

A luglio, dopo avere scoperto di essersi ammalato di cancro al colon, Josè aveva lanciato un appello ai fan affinché lo aiutassero a raccogliere fondi che gli sarebbero serviti per pagare le cure contro il cancro. A tal proposito, aveva lanciato un appello su GoFundMe con l’intento di raccogliere 20 mila euro ed era riuscito a superare l’obiettivo. Nella descrizione che aveva lanciato sul sito, Padilla aveva scritto:

Ciao amici, sfortunatamente ho alcune brutte notizie da darvi. Qualche giorno fa sono stato trasportato in ospedale e mi hanno diagnosticato un cancro al colon e in questo momento sto aspettando di sapere quando mi opereranno. La mia situazione non è affatto delle migliori, sono completamente a terra dopo 5 mesi senza alcun tipo di introito economico. Per questo non so neanche in che modo pagare l'affitto, per questo umilmente vi chiedo di aiutarmi con delle donazioni. Grazie.

Donati alla causa di Josè Padilla 20 mila euro

L’appello semplice e immediato lanciato da Josè Padilla aveva fatto breccia nel cuore di fan e appassionati che lo avevano aiutato a raccogliere in breve tempo la somma che gli sarebbe servita a curarsi. In poche settimane il deejay era riuscito a raccogliere 20 mila euro. Tra i donatori c’erano stati la Defected Record, il Dj e produttore inglese Peter Gooding e Danny Rampling, tra i fondatori della scena clubbing inglese.

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