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Con “Hello” Adele potrebbe aver plagiato Tom Waits

“Hello”, il brano che segna il ritorno di Adele, potrebbe essere un plagio da “Martha” di Tom Waits. Il produttore della cantante ammette: “Waits è tra i suoi modelli”.
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"Hello", il brano che segna il ritorno di Adele sulla scena musicale mondiale e che anticipa il disco in attesa per metà novembre "25", assomiglierebbe molto a "Martha", storico brano di Tom Waits, da lui scritto e interpretato nel 1973. Nella canzone "Martha", Tom Waits canta "Hello, hello there, is this Martha?" mentre Adele attacca con: "Hello, it's me, I was wondering If after all these years you'd like to meet". A parte il concetto, pare quasi che la musicalità sia la stessa. Ovviamente ad accorgersi della somiglianza, sono stati proprio i fan di Tom Waits che hanno tuonato: "L'ha fatta molto meglio Tom Waits negli anni '70".

La somiglianza musicale non è così palese, se si ascolta il brano per intero, tuttavia è proprio il tema del testo a colpire: sia Tom Waits che Adele raccontano una telefonata tra due persone che si sono perse di vista da molto tempo e mentre il produttore di Adele, Greg Kurstin, dichiara che Tom Waits è uno dei modelli d'ispirazione per l'artista, i fan più integralisti continuano ad alimentare la tempesta di tweet contro la cantante che ha atteso tanto per tornare, al punto da scusarsi proprio attraverso i social. Se la immaginava una sassaiola digitale di questa portata?

I plagi musicali che hanno fatto la storia

Non sappiamo come andrà a finire tra Tom Waits ed Adele, dato che per adesso le accuse di plagio sono mosse dagli ascoltatori e non dalle case di produzione che detengono i diritti delle melodie. Però la storia è piena di cause e di plagi musicali, l'ultimo più clamoroso in ordine di tempo è quello di "Blurred Lines", la hit dell'estate 2013 cantata da Robin Thicke con le incursioni di Pharrell e T.I. è in realtà un plagio da "Got to Give it Up" di Marvin Gaye. Un tribunale federale di Los Angeles ha condannato i due autori del brano, Robin Thicke e Pharrell al pagamento di 7.3 milioni di dollari per violazione di copyright. Una condanna che non è mai andata giù del tutto ai due autori, che hanno chiesto la rivalutazione del caso sulla base del fatto che il brano di Gaye è stato solo di ispirazione per il duo, che ha tirato fuori il "groove", trasformandolo in qualcosa di assolutamente autentico.

"Creep" dei Radiohead, brano che ha aperto le porte del successo alla band di Thom Yorke, è in plagio del brano "The Air That I Breathe" degli Hollies. I due autori degli Hollies sono stati riconosciuti anche come autori della canzone di Yorke. E che dire di Chuck Berry, uno degli artisti più imitati della storia della musica. "Sweet Little Sixteen" fu presa a modello dai Beach Boys che con "Surfing U.S.A." sfoderarono una hit che resiste ancora oggi. Chuck Berry vinse la causa ed ottenne il credits nella composizione del brano (oltre ad una bella percentuale sulle vendite!).

Al Bano contro Michael Jackson

Indimenticabile la causa legale che Al Bano Carrisi intentò contro Michael Jackson, sostenendo che "Will You Be There" sarebbe stata una copia de "I cigni di Balaka". L'album di MJ, "Dangerous", fu sequestrato dalla pretura di Roma e nel 1997 il cantante si presentò a processo rispondendo alle domande dei giudici. Furono 37 le note identiche nel ritornello e fu stabilito che il plagio sussisteva. Il "re del Pop" fu condannato a pagare quattro milioni di lire di multa ma non fu accordato l'indennizzo di 5 miliardi di lire che Al Bano chiese per i danni. Successivamente, la Corte di Appello di Milano appurò e stabilì che entrambe le canzoni erano ispirate ad un pezzo del 1939 privò di copyright, "Bless You For Being An Angel" degli Ink Spots. e, oltre al danno la beffa per Al Bano, con la Corte di appello civile di Milano che obbligò il cantante di Cellino San Marco al pagamento delle spese processuali.

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