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Biglietti Coldplay, si muove l’Antitrust: istruttoria per accertare eventuali violazioni

Anche l’Antitrust si muove per fare chiarezza su eventuali irregolarità per quanto riguarda la vendita dei biglietti per il doppio concerto che i Coldplay terranno a Milano nel luglio 2017.
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Il cantante dei Coldplay Chris Martin (Getty Images)
Il cantante dei Coldplay Chris Martin (Getty Images)

E dopo le minacce si comincia a passare agli atti concreti per quanto riguarda il caos biglietti per i concerti dei Coldplay a Milano. La band inglese, infatti, terrà due concerti il prossimo luglio (3 e 4), allo Stadio San Siro, ma i biglietti, per entrambe le date, sono andati esauriti in pochi minuti salvo poi poterli trovare quasi immediatamente sui siti di secondary ticketing, quelli, cioè, che li rivendono a prezzi maggiorati, scatenando le ire dei fan della band capitanata da Chris Martin che si sono riversati sulle bacheche social di band, organizzatori e sito di rivendita ufficiale, ma anche quello della associazioni dei consumatori che hanno cercato di fare chiarezza con esposti in Procura, all'Antitrust, fino alle interrogazioni in Parlamento.

L'iniziativa dopo la protesta dei consumatori

E proprio l'Antitrust pare abbia cominciato a farsi carico della situazione, dopo la segnalazione di Unione Nazionale Consumatori e Altroconsumo, con un'istruttoria aperta su Ticketone SpA e quattro operatori del mercato secondario al fine di verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo; l'operazione è stata attuata in collaborazione col Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza che ha effettuato accertamenti ispettivi presso le sedi di Ticketone S.p.a. e di una società che, pur non essendo parte del procedimento dell'Autorità, potrebbe avere elementi utili ai fini dell'indagine in questione. Quella dei Coldplay è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che in passato sono molti gli episodi che hanno portato alle proteste dei fan (dai concerti dei One Direction, passando per Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Adele e altri).

Il perché della doppia istruttoria

Con l'azione nei confronti dei primi si tende "ad accertare se il professionista abbia predisposto idonee misure informatiche, previsioni contrattuali e modalità di vendita, nonché abbia esercitato un adeguato controllo, per garantire l'effettiva disponibilità di biglietti per i consumatori e per evitare la possibilità che alcuni soggetti, attraverso l'utilizzo di specifici software, procedano all'acquisto massivo e quasi istantaneo di tutti i biglietti sul canale on line", mentre ai secondi sono diretti "a verificare l'eventuale ingannevolezza delle informazioni relative alle condizioni di vendita sui siti, che potrebbero rendere non chiara la natura e le caratteristiche del servizio di intermediazione svolto, la tipologia e il prezzo di vendita dei biglietti offerti, nonché i diritti e le garanzie riconosciuti al consumatore, anche in caso di annullamento degli eventi".

Le azioni della Siae

Nei giorni scorsi anche la Siae si era attivata con un ricorso d'urgenza al Tribunale civile per tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatoriche si ritrovano a pagare i biglietti molte volte più del prezzo base sul mercato parallelo: "Lo chiamano secondary ticketing ma in realtà si tratta di bagarinaggio. È una vergogna che danneggia gravemente i consumatori ma anche gli autori e tutti i titolari del diritto d'autore – dichiara Gaetano Blandini, direttore generale di Siae -. Da alcuni anni stiamo tentando di perseguire questo fenomeno, un vero e proprio cancro per il settore, ma al momento non abbiamo gli strumenti per estirparlo".

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