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Coldplay, il bagarinaggio online arriva in Parlamento grazie a un’interrogazione PD

Prima che l’acquisto dei biglietti per i due concerti italiani dei Coldplay diventasse un caso nazionale, il deputato del Pd Massimo Fiorio aveva presentato un’interrogazione contro quello che definisce ‘bagarinaggio online’.
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Chris Martin dei Coldplay (Getty Images)
Chris Martin dei Coldplay (Getty Images)

Le proteste dei fan e delle associazioni di categoria per il caos biglietti per i due concerti dei Coldplay a Milano sono stati l'ennesimo esempio di come il bagarinaggio online stia diventando sempre più un problema, arrivando anche in Parlamento con un'interrogazione del deputato Pd Massimo Fiorio che ha posto l'attenzione sul problema del Secondary Ticketing, ovvero quello del mercato parallelo dei biglietti, che anche i fan dei Coldplay hanno imparato a conoscere in questi giorni caldi. Dopo l'annuncio della prima data italiana del prossimo tour dei Coldplay al San Siro Milano il 3 luglio, infatti, l'attesa per i biglietti era spasmodica e si attendeva un sold out in pochi minuti, come poi effettivamente avvenuto, se non fosse, però, che molti biglietti più che andare nelle mani dei fan sono stati acquistati da agenzie di vendita che le hanno rimesse sul mercato a prezzi raddoppiati o triplicati. Visto il sold out immediato Live Nation ha annunciato una seconda data, il giorno dopo, sempre a Milano, e anche questa volta i biglietti sono andati esauriti in pochi minuti prima di ritrovarli sulle agenzie di secondary ticketing:

La vendita online dei biglietti per i concerti va regolamentata; episodi, peraltro sempre più frequenti, come quello per lo spettacolo dei Coldplay a Milano non sono più tollerabili – ha affermato Fiorio -. Nella scorsa settimana ho presentato una interrogazione su tale problematica al governo. Il ‘secondary ticketing' oltre a non tutelare i consumatori, pone seri problemi di ‘sicurezza pubblica' non consentendo di poter risalire, dal biglietto, allo spettatore che lo ha effettivamente utilizzato. Se i siti ufficiali di rivendita non vogliono o non sono in grado di porre un freno a questa situazione – conclude Massimo Fiorio -, l'unica soluzione perseguibile sarà solo quella di vendere solo biglietti nominativi. Per regolamentare il ‘secondary ticketing' occorre con urgenza una legge.

Le proteste delle associazioni dei consumatori

Nei giorni scorsi alcune associazioni dei consumatori, come Codacons e AltroConsumo avevano lamentato una situazione inaccettabile con esposti all'Antitrust e alla Procura di Milano "affinché vengano appurate eventuali ipotesi di reato e vengano duramente sanzionati tali soprusi".

Che cos'è il Secondary Ticketing

Il Secondary Ticketing è un vero e proprio mercato di biglietti parallelo che da anni rende complesso per alcuni fan riuscire ad acquistare i biglietti di eventi importanti di manifestazioni sportive, musicali e non solo. In questi ultimi mesi i casi si sono moltiplicati e alcuni grossi organizzatori hanno cominciato a schierarsi apertamente contro questa pratica. Lo fa da tempo Claudio Trotta di Barley Arts – nonché l'uomo che porta Springsteen in Italia – nei suoi comunicati, ma ultimamente anche Ferdinando Salzano di F&P, come scrisse Repubblica in un'inchiesta ad hoc sul fenomeno in cui si spiegava anche che i siti che praticano il secondary ticketing e che si appoggiano a bot che automatizzano "il processo di ricerca e acquisto dei biglietti per concerti, eventi sportivi e spettacoli sulle piattaforme di acquisto online", rendendo impossibile a molti appassionati procurarsi un paio di biglietti.

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