Berlusconi fa litigare i rapper: scontro elettorale tra Baby Gang e Ketama126 sui social
Se TikTok diventa il punto di allunaggio su qui sbarcare per i politici italiani, la viralità delle presentazioni di Silvio Berlusconi, Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno fatto diventare i loro contenuti un topic di discussione e di meme, ma non solo. C'è anche chi, come Baby Gang, ha utilizzato i contenuti portati da Silvio Berlusconi per una quanto meno "involontaria" propaganda sui propri profili social, soprattutto su Instagram, dove si è scatenata poi una polemica tra il rapper di origini marocchine e il rappresentante della LoveGang 126, ovvero Ketama126. Una discussione sulla futuribilità del discorso politico di Silvio Berlusconi, che ha nascosto dissidi personali tra i due protagonisti del rap game, a cui si è aggiunto, a tempo scaduto, anche l'opinione di Daytona K.
Baby Gang e l'appoggio a Silvio Berlusconi
Tutto incomincia quando Silvio Berlusconi approda sulla piattaforma cinese. Come per i suoi colleghi Matteo Renzi, che tenta di autoironizzare sui propri meme, e Carlo Calenda che utilizza la narrazione di auto body-shaming, anche Silvio Berlusconi utilizza uno storytelling di natura televisiva, con una visione mezzo busto, e uno stile comunicativo semplice e forse rivolto a un pubblico troppo giovane anche per votare. Proprio Berlusconi cerca di concentrare il proprio discorso sulla riforma carceraria, tema riportato nelle proprie storie Instagram da uno dei protagonisti del rap game italiano: Baby Gang. Il cantante infatti, solidarizza con il messaggio, aggiungendo alla fine dei video di Berlusconi, un messaggio propagandistico: "Gira e rigira il capo rimane sempre lui. Quando c’era lui l’Italia era la vera Italia non si può dire nulla a sto uomo. Forza Italia".
L'ironia di Ketama126 nelle sue storie Instagram
Una storia su Instagram che ha suscitato l'ilarità del web, anche per le nature contrastanti sul tema dell'immigrazione e sulla narrativa musicale a cui Baby Gang aveva abituato, soprattutto su quello dell'integrazione. Non solo ilarità, ma anche polemiche, che tirano in ballo un altro protagonista della scena, questa volta da Roma: si tratta di Ketama126, autore di "Armageddon", che solo qualche settimana aveva dovuto rinunciare a un'esibizione dal vivo a Riccione, per l'effetto "maranza" che i locali italiani, e lateralmente le questure, hanno dovuto contrastare. Ketama126 ha pubblicato una storia su Instagram in cui ironizzava sulla propaganda di Baby Gang, scrivendo: "Mi ero perso il passaggio in cui i rapper ‘di strada' credono alle stupide promesse dei politici e gli fanno la campagna elettorale a gratis". Un messaggio del genere, con molta meno risonanza è stato lanciato anche dal rapper Daytona K: "Questi trapper non dovrebbero parlare di politica se non capiscono nulla, non ne parlereste se non fosse un tema attuale. A voi non cambia niente, tanto vi grattate il culo oggi e pure domani".
La risposta di Baby Gang sulla riforma carceraria
Non si è fatta attendere la risposta di Baby Gang, sentitosi toccato dalle polemiche attorno al suo messaggio propagandistico: "Visto che sono diventato l'argomento della settimana dopo che ho postato la storia di Berlusconi, la chiudiamo del tutto. Non sono né destra né sinistra, io sono dritto a differenza vostra. Voglio esser più chiaro possibile che così possono capire pure gli asini. La roba del votate Berlusconi era ironica, tanti di voi l'hanno presa seriamente e questo mi fa capire che non mi conoscete abbastanza. Ciò non vuol dire che il mio pensiero su di lui cambia, rimane sempre il numero 1 per me e tante sue idee politiche le appoggio pure". Baby Gang ritorna anche sulla riforma carceraria proposta dall'europarlamentare per il prossimo governo: "Non ho mai sentito parlare di risarcimento in caso di innocenza, di alternative al carcere: non ho mai sentito uno che dice che l'immigrazione è un problema a cui ci deve pensare tutta l'Europa e non solo l'Italia se non Berlusconi".
La minaccia velata ai suoi compaesani in Marocco e l'attacco a Ketama126
Il discorso continua sull'obiettivo della politica nel raggiungere gli scopi più alti, paragonato alla musica, e di come ci si possa alleare anche con persone che non sposano le nostre stesse idee: "Anche io nella musica ho lavorato con persone che non mi stavano simpatiche e scommetto che pure nel calcio ci sono giocatori che non si sopportano. Ho visto che tanti miei compaesani maranza che si sono arrabbiati perché ora in Marocco gira voce che sono razzista e che appoggio la Lega per non dare i documenti, ma a voi ci penso nella prossima storia". Alla fine del testo pubblicato in una storia Instagram, Baby Gang lancia anche una frecciatina a Ketama, riprendendo le parole con cui ironizzava sulla propaganda berlusconiana del rapper di Lecco: "Ah dimenticavo l’ultima cosa: se ci sta qualche rapper che si è perso il passaggio, che venga da me, che glielo do io poveraccio".