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Opinioni

Arriva il Record Store Day 2021 e si consolida il boom del vinile in tutto il mondo

Il vinile sta vivendo un boom che durante la pandemia ha visto triplicare le vendite in paesi come USA e Regno Unito. Durante il lockdown molti hanno infatti compensato la tristezza legata alla mancanza di eventi dal vivo riappropriandosi della dimensione fisica della musica grazie a questo formato. E sabato ci sarà il primo Record Store Day del 2021.
A cura di Enzo Mazza
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Vinili (ph Kiran Ridley/Getty Images)
Vinili (ph Kiran Ridley/Getty Images)

Per riassumere l’attuale successo mondiale dei dischi in vinile basta guardare al dato riportato dalla testata internazionale Billboard: la capacità produttiva degli stabilimenti a livello globale è infatti di 160 milioni di pezzi all’anno a fronte di una richiesta che si prevede raggiungerà i 320 e i 400 milioni di unità nel 2021. Si tratta di un boom che durante la pandemia ha visto triplicare le vendite in paesi come gli USA e il Regno Unito. Durante il lockdown molti fan hanno infatti compensato la tristezza legata alla mancanza di eventi dal vivo riappropriandosi della dimensione fisica della musica grazie ai vinili acquistati negli e-commerce.

Anche in Italia molti negozi di musica hanno sviluppato delle forme ibride di commercio online di prossimità, permettendo ai clienti di ottenere le copie degli LP durante le chiusure forzate dei negozi. Il successo del formato, che in Italia proprio nel primo trimestre di quest’anno ha superato il CD dopo trent’anni, si conferma anche con tutta una serie di pubblicazioni che arrivano nei negozi in occasione del Record Store day, che quest’anno avrà due edizioni: la prima questo sabato 12 giugno, e una seconda il prossimo 17 luglio.

Nel 2020 il vinile ha generato nel mercato locale oltre 15 milioni di euro con una crescita del 2,5%, contro un calo del CD di oltre il 35%. Secondo i dati IFPI, l’Italia si colloca infatti al settimo posto a livello mondiale tra i paesi con le maggiori vendite del supporto, che rappresenta una fetta importante del 20% del peso del fisico nel mercato globale. A livello internazionale il vinile ha generato ricavi per quasi 170 milioni di dollari e il formato è ora dominante rispetto al CD in 17 mercati (rispetto ai dieci del 2019).

Negli Stati Uniti, il primo mercato, la richiesta di tiratura media di un titolo è raddoppiata passando da 5mila copie a 10mila, ma la capacità degli impianti è rimasta invariata e purtroppo nel febbraio 2020 uno dei due principali impianti di stampi e matrici è andato a fuoco in California, creando non pochi problemi. Come correttamente osservano i responsabili delle fabbriche di vinile, la produzione di questo supporto è tutt’ora molto artigianale e richiede grosse competenze: produrre un vinile con varie colorazioni mette ad esempio sotto stress un impianto per giorni e molte competenze tecniche negli anni sono andate disperse.

Ora si prevede che solo negli Stati Uniti il vinile supererà il miliardo di dollari di ricavi nel 2021 in un altro anno di forte richiesta, l’undicesimo di fila di crescita e con il sorpasso del record produttivo del 1978 (in cui si raggiunse la cifra record di 334 milioni di LP prodotti). Anche in Italia d'altronde il formato continua la sua corsa al rialzo: oltre il 1.000% di crescita tra il 2010 e il 2020, e ora rappresenta circa il 10% del mercato correndo parallelo alla crescita dello streaming.

Non è un caso che il fenomeno veda coinvolta anche la generazione più giovane dei teenager. Per molti di essi, cresciuti come nativi digitali, in disco nero rappresenta un modo per disporre di un oggetto fisico che testimonia la vicinanza all’artista. E gli acquirenti più giovani non sono solo fan delle nuove star dell’hip hop ma comprano anche i grandi album del passato e molto catalogo storico, un fenomeno ulteriormente sostenuto dal Bonus Cultura 18app che offre l’opportunità di disporre di un fondo di 500 euro per comprare prodotti culturali tra i quali proprio il vinile, che sarà l’assoluto protagonista di questa giornata dell’orgoglio del fan musicale e dei negozi indie.

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Con una laurea in Scienze Politiche, inizia la propria attività come addetto stampa presso un importante istituto bancario e, dopo un'esperienza in un’agenzia di pubbliche relazioni, diventa responsabile per l'Italia di BSA, Business Software Alliance. Nel 1996 viene nominato Segretario Generale di FPM, la Federazione contro la Pirateria Musicale, di cui ricopre poi i ruoli di Direttore Generale e di Presidente. Oggi è CEO di FIMI, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana, e presiede il Comitato Proprietà Intellettuale della Camera di Commercio Americana in Italia. Dal 2010 è anche Presidente di SCF, Società Consortile Fonografici, la collecting dei diritti musicali connessi.
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