Arisa racconta “Potevi fare di più”: “Gigi D’Alessio mi ha raccontata in modo limpido”
Rosalba Pippa, in arte Arisa, torna al Festival di Sanremo 2021 con la canzone "Potevi fare di più", scritta per lei da Gigi D'Alessio e che raccoglie la sua settima partecipazione alla kermesse musicale. Dopo la vittoria con "Sincerità", Arisa ritorna con un brano che racconta gli ultimi istanti di una relazione tossica, e confessa che cantare questa storia d'amore è anche un modo per esorcizzarla. Dalla coesione con Gigi D'Alessio, all'omaggio a Pino Daniele, " l'esempio di come rimanere attaccati alle proprie radici, pur avendo uno sguardo sul mondo", che porterà sul palco dell'Ariston durante la terza serata, quando si esibirà con Michele Bravi sulle note di "Quando".
Torni a Sanremo con un brano scritto da Gigi D'Alessio, ma che parla di te. Come ti senti?
Ho avuto la grande fortuna di avere un amico, un alleato come Gigi che ha saputo raccontarmi in una maniera limpida. Ci sono state tante volte in cui magari non sono stata capita, o comunque ho avuto dei comportamenti che sono sembrati un pochino over the top. Oltre a questo lato esteriore della nostra vita, abbiamo anche un'altra parte. Siamo anche persone e a volte la vita personale incide tantissimo anche sulla vita lavorativa, poter cantare quest'amore è anche un modo per esorcizzarlo.
Com'è cambiato il concetto di felicità per te negli anni?
È veramente un dovere essere felice. Ho incominciato a frequentare lo psicologo da quando avevo 22 anni, ma proprio perché mi rendo conto di quanto un nostro disagio possa influire sulla vita degli altri. Se teniamo alle persone che abbiamo intorno è giusto farlo per noi, ma anche per loro.
Canti "A che serve truccarmi, se nemmeno mi guardi", un verso scritto da un uomo.
Sinceramente mi piace che il mio uomo noti che sono bella e che mi sono fatta bella per lui. È una cosa naturale, non significa essere sottomessi, ma significa amare, punto. Non è una cosa che riguarda solo noi donne, io vedo per esempio il mio ragazzo che va dal parrucchiere, si fa la piega e viene a casa mia per farmi vedere quanto è carino.
Cosa ti ha spinto a scegliere una canzone di Pino Daniele per la terza serata?
Pino Daniele è l'esempio di come rimanere attaccati alle proprie radici, pur avendo uno sguardo sul mondo. Lui faceva blues che non è una musica prettamente italiana, però lui la faceva e anche in italo-napoletano, abbiamo tanto da imparare da Pino Daniele, perché noi siamo molto esterofili. Pino Daniele ci ha insegnato che si può rimanere se stessi, anche essendo molto all'avanguardia.
Cosa ha ispirato il look di Sanremo?
Mi ha ispirato un po' il Piccolo principe e un po' Lady Oscar.
Perché hai scelto Michele Bravi?
Michele è una delle voci maschili italiane più belle e le nostre voci insieme sono molto belle, si crea un impasto bellissimo. Lui poi è una persona molto sensibile e un grande professionista, non andando nel privato però era ora che ritornasse sul palco, dopo aver avuto una grande vittoria con "Il diario degli errori". Uno scoglio non può arginare il mare.
Con al collaborazione di Vincenzo Nasto