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Al Bano e la lotta al Covid: “Sono rimasto da solo a Natale, non lo auguro a nessuno”

A qualche giorno dalla notizia del contagio da Covid-19, Al Bano è tornato sulle sue condizioni e sulla partecipazione alla trasmissione russa “Ciao 2021”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Dopo la scoperta del Covid e il Capodanno di Canale 5 saltato, quando sarebbe stato uno dei padroni di casa in Puglia, il morale di Albano Carrisi continua a rimanere alto, anche grazie a due soluzioni: la prima, le tre dose di vaccino, che stanno permettendo una serena guarigione al cantante di Cellino San Marco. La seconda è relativa alla sua partecipazione al programma russo d'ispirazione italiana "Ciao 2021", in cui grazie a un saluto ha rinnovato il grande amore della terra russa verso la musica leggera italiana. Una partecipazione raccolta non solo da Carrisi, ma anche da altri protagonisti della musica italiana, dai Ricchi e Poveri a Fedez. Nel frattempo, qualcuno ha cominciato a parlare di una derisione da parte del programma dello stereotipo italiano, raccontato attraverso la conduzione di Ivan Urgant, che torna a trasformarsi nel conduttore Giovanni Urgant. Niente di più sbagliato, come afferma Albano, che si sofferma sull'intervento-imitazione che attraverso la tecnica del deepfake, ha fatto comparire il presidente Vladimir Putin, in un discorso alla nazione, davanti al Colosseo: "Assolutamente non prende in giro, ironizza in maniera simpatica e divertente, ma sempre con grande rispetto, la cultura musicale italiana. Basta vedere che nella parte finale del programma c'è un intervento di Vladimir Putin: col cavolo sarebbe andata in onda una cosa così se il programma non avesse un contesto di rispetto e ammirazione".

Lo scorso 29 dicembre, ha annunciato il suo contagio al Covid-19. Adesso come sono le sue condizioni?

Grazie a Dio sto bene, il virus è arrivato ma fortunatamente con la terza dose non me ne sono neanche accorto. Mi hanno avvisato che ero positivo, ma fortunatamente esiste il vaccino.

Quanto è stato difficile separarsi dalla propria famiglia durante le festività natalizie?

Non le passi bene sicuramente, non lo augurerei a nessuno di passare i giorni di Natale da solo. Sostanzialmente la salute c'è, quindi non mi posso lamentare.

Le è pesata la sua assenza al Capodanno di Canale 5 nella sua Puglia?

Sarei dovuto intervenire a Capodanno in musica su Canale 5, purtroppo questo maledetto Covid mi ha fermato.

E invece com'è nata la sua partecipazione a Ciao 2021, il programma russo che racconta con ironia gli stereotipi musicali italiani?

È un programma che va per la maggiore, quest'anno mi hanno chiamato insieme ai Ricchi e Poveri, a Fedez e altri. Mi hanno chiesto un intervento e io sono stato molto felice di partecipare alla trasmissione.

C'è chi ha parlato di una derisione totale nei nostri confronti. Cosa ne pensa?

Assolutamente non prende in giro, ironizza in maniera simpatica e divertente, ma sempre con grande rispetto, la cultura musicale italiana. Basta vedere che nella parte finale del programma c'è un intervento di Vladimir Putin: col cavolo sarebbe andata in onda una cosa così se il programma non avesse un contesto di rispetto e ammirazione.

Secondo lei, come è nato l'amore viscerale tra la Russia e la musica leggera italiana?

Quando il comunismo era in atto, Sanremo era l'unica trasmissione da vedere e questo anche sotto il dominio dell'Unione sovietica, per questo c'è un amore viscerale del pubblico russo per la musica leggera italiana.

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