video suggerito
video suggerito
Festival di Sanremo 2019

Achille Lauro: “Altro che Ecstasy, la mia ‘Rolls Royce’ è una citazione di Marilyn Monroe”

Achille Lauro, uno dei protagonisti di questo 69° Festival di Sanremo, ha passato buona parte della cinque giorni della kermesse a doversi difendere prima dalle accuse di presunto plagio e poi da quelle di incitare all’uso di droga. A Fanpage.it spiega che non esiste plagio e che Rolls Royce è una citazione di Marilyn Monroe.
A cura di Francesco Raiola
77 CONDIVISIONI
Achille Lauro a Sanremo (LaPresse)
Achille Lauro a Sanremo (LaPresse)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Video thumbnail

La sua prima partecipazione al Festival di Sanremo è stata una palestra importante per Achille Lauro che forse più che della rap battle, da oggi temerà di più la Sanremo battle. Sorpresa assoluta di questo Festival, fin dal primo giorno il cantante è stato accusato di tutto, dai riferimenti alle droghe a più plagi (sic). È un po' il teatrino del Festival, di chi cerca di ricevere luce riflessa e chi ci marcia un po' perché alla fine o si conosce poco l'artista o comunque si fa parlare un po' di tutto l'ambaradan.

Nessun riferimento alla droga in Rolls Royce

Achille Lauro, però, ci tiene a precisare che l'ecstasy che Striscia la Notizia aveva letto in quel "Rolls Royce", appellativo, pare, con cui qualcuno fa riferimento alla droga, è una sciocchezza e spiega qual è la genesi di quel titolo: "Rolls Royce è uno status symbol un'icona mondiale per un pezzo che parla di icone mondiali ci sembrava giusto utilizzarlo come ritornello e riprende una citazione vecchia di Marilyn Monroe che diceva ‘Se devo piangere preferisco farlo sul sedile di una Rolls Royce piuttosto che sul vagone di un metro'.

Nessun plagio, il testo è pieno di riferimenti

Prima della droga, però, c'era stato chi accusava di Rolls Royce di plagio, qualcuno ci aveva visto "1979" degli Smashing Pumpkins altri "Easy Easy" di King Krule che, per Fanpage.it non era altro che un'ispirazione, e altri chissà cos'altro ancora: "King Krule spacca, ma se  vogliamo ci sono venti riferimenti. Io ti dico ‘Twist & Shout' dei Beatles per il modo di cantare e in quel periodo mi sono sparato un anno di Elvis, dei Beatles, appunto, la loro parte pazza mi ha contagiato. Quando mi hanno detto che sembrava, anzi, che era il plagio degli Smashing Pumpkins mi sono messo a ridere e ho detto ‘Magari', però piacerebbe collaborare con King Krule". Poi ci pensa un po' e dice: "Sai che penso, la cosa vera, che un artista quando crea un brano ha tante cose dentro che ci mette, non stai copiando, è una cosa che non controlli, hai ascoltato tanto e riproponi. Anche i testi, spesso, sono frutto di discorsi che fai con delle persone e allora potrebbero venire loro ad accusarmi di plagio. A volte un discorso mi porta a formulare un pensiero e scrivere una canzone, semplicemente".

77 CONDIVISIONI
523 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views