Voi che avreste fatto al posto della protagonista del video di Sam Smith?
Meglio pretendere di essere gli unici, rinunciando a stare in una storia, oppure accettare la presenza di altre persone, nella speranza di essere, tra i tanti, sempre i primi? Alle 4 del pomeriggio di un venerdì qualsiasi di giugno, del 2015, una domanda retorica (tanto retorica che una risposta non c'è) si materializza nella mia testa, dopo essermi trovato a guardare il video di Sam Smith "I'm Not The Only One". Uno dirà: dopo un anno? Sì, è vero, dopo un anno, la canzone è uscita nel 2014 e la clip è di agosto scorso, nel frattempo Sam Smith ha devastato la concorrenza agli ultimi Grammy Awards, facendo incetta di premi, ed è praticamente sulla bocca di tutti. Ma questo mi avvantaggia, perché è probabile che un video da 322 mila visualizzazioni, qualcuno lo abbia visto (almeno 322 mila persone, se non altro).
La domanda cosmica sul come si reagisca al tradimento è stata stimolata da un sorriso, quello dell'attrice protagonista nell'ultima scena del video. Non è solo una risata, è un coacervo di stati d'animo diversi che corrispondono alle decine di differenti risposte che si potrebbero trovare alla domanda di apertura. Breve sintesi: il video comincia con lei, bionda donna dell'alta borghesia americana, ben vestita, bellissima, che osserva suo marito allontanarsi da casa. Lui sta andando da un'altra donna e lei, per colpa di Facebook, di uno smartphone spiato, o chissà cos'altro, conosce già la sua destinazione. Il video si divide in due diramazioni: la serata di lui con una bruna (che solo la compassione per la bionda ci farà definire "meno bella della bionda"), cicchetti di rum come non ci fosse un domani e sesso selvaggio; e quella di lei, disperata e in lacrime, che scorazza in macchina non riuscendo a trattenere i singhiozzi, che si vendica bruciando i vestiti da mille dollari del marito. Ma il testo della canzone parla chiaro:
You say I'm crazy
‘Cause you don't think I know what you've done
But when you call me baby
I know I'm not the only one
Tradotta viene più o meno così: "Mi dici sempre di essere pazza, perché non credi io sappia quel che hai fatto. Ma quando mi dici "amore", io so di non essere l'unica". La scena finale è quella di un uomo che ritorna a casa, il viso a cavallo tra stanchezza e pentimento e lei, sulla soglia della porta ad attenderlo. Nel corso dei tre secondi successivi si valutano tre opzioni possibili: schiaffo, pugno o una significativa capata in bocca. Ma lo stupore sopraggiunge quando lui si getta tra le sue braccia con tutto se stesso e lei lo accoglie, quasi a consolarlo, con questo sorriso apparentemente assurdo stampato sulla faccia. Escludendo l'opzione che sia un gesto di consolazione per il barbecue di vestiti in giardino, viene spontaneo domandarsi: perché lo aspetta a braccia aperte? Cosa si nasconde dietro quel sorriso? quando arriva il cazziatone? Non esiste una risposta, un codice di comportanto da seguire e nessun rapporto di coppia si salverà o meno sulla base dei risultati di questo sondaggio, ma la domanda mi fa sentire riconciliato al mondo e quindi la pongo: voi che avreste fatto al posto suo?