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Voi che avreste fatto al posto della protagonista del video di Sam Smith?

Uscito più di un anno fa, il video di “I’m not the only one” di Sam Smith fa sorgere un serio dubbio sul come sia meglio reagire al tradimento altrui. E soprattutto sul come un uomo possa reagire, quando scopre che sua moglie gli abbia bruciato tutti i suoi abiti.
A cura di Andrea Parrella
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Meglio pretendere di essere gli unici, rinunciando a stare in una storia, oppure accettare la presenza di altre persone, nella speranza di essere, tra i tanti, sempre i primi? Alle 4 del pomeriggio di un venerdì qualsiasi di giugno, del 2015, una domanda retorica (tanto retorica che una risposta non c'è) si materializza nella mia testa, dopo essermi trovato a guardare il video di Sam Smith "I'm Not The Only One". Uno dirà: dopo un anno? Sì, è vero, dopo un anno, la canzone è uscita nel 2014 e la clip è di agosto scorso, nel frattempo Sam Smith ha devastato la concorrenza agli ultimi Grammy Awards, facendo incetta di premi, ed è praticamente sulla bocca di tutti. Ma questo mi avvantaggia, perché è probabile che un video da 322 mila visualizzazioni, qualcuno lo abbia visto (almeno 322 mila persone, se non altro).

La domanda cosmica sul come si reagisca al tradimento è stata stimolata da un sorriso, quello dell'attrice protagonista nell'ultima scena del video. Non è solo una risata, è un coacervo di stati d'animo diversi che corrispondono alle decine di differenti risposte che si potrebbero trovare alla domanda di apertura. Breve sintesi: il video comincia con lei, bionda donna dell'alta borghesia americana, ben vestita, bellissima, che osserva suo marito allontanarsi da casa. Lui sta andando da un'altra donna e lei, per colpa di Facebook, di uno smartphone spiato, o chissà cos'altro, conosce già la sua destinazione. Il video si divide in due diramazioni: la serata di lui con una bruna (che solo la compassione per la bionda ci farà definire "meno bella della bionda"), cicchetti di rum come non ci fosse un domani e sesso selvaggio; e quella di lei, disperata e in lacrime, che scorazza in macchina non riuscendo a trattenere i singhiozzi, che si vendica bruciando i vestiti da mille dollari del marito. Ma il testo della canzone parla chiaro:

You say I'm crazy
‘Cause you don't think I know what you've done
But when you call me baby
I know I'm not the only one

Tradotta viene più o meno così: "Mi dici sempre di essere pazza, perché non credi io sappia quel che hai fatto. Ma quando mi dici "amore", io so di non essere l'unica". La scena finale è quella di un uomo che ritorna a casa, il viso a cavallo tra stanchezza e pentimento e lei, sulla soglia della porta ad attenderlo. Nel corso dei tre secondi successivi si valutano tre opzioni possibili: schiaffo, pugno o una significativa capata in bocca. Ma lo stupore sopraggiunge quando lui si getta tra le sue braccia con tutto se stesso e lei lo accoglie, quasi a consolarlo, con questo sorriso apparentemente assurdo stampato sulla faccia. Escludendo l'opzione che sia un gesto di consolazione per il barbecue di vestiti in giardino, viene spontaneo domandarsi: perché lo aspetta a braccia aperte? Cosa si nasconde dietro quel sorriso? quando arriva il cazziatone? Non esiste una risposta, un codice di comportanto da seguire e nessun rapporto di coppia si salverà o meno sulla base dei risultati di questo sondaggio, ma la domanda mi fa sentire riconciliato al mondo e quindi la pongo: voi che avreste fatto al posto suo?

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