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Vescovi contro Suor Cristina: “‘Like a Virgin’ scelta furbetta e spericolata”

Dopo i fedeli, anche i Vescovi attaccano Suor Cristina per la scelta di “Like a Virgin” come singolo di lancio del suo album d’esordio: una scelta “furbetta” e “commercialmente spericolata”, dicono.
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Che il lancio del nuovo singolo di Suor Cristina, ormai Sister Cristina, per prepararla al lancio internazionale, non sarebbe passato inosservato era una cosa abbastanza scontata, ma che le reazioni da parte dei cattolici sarebbero state così veementi, forse non se l'aspettava neanche lei. Pochi giorni fa la Universal ha annunciato l'uscita dell'album d'esordio della Suora vincitrice dell'ultima edizione di The Voice Of Italy, che come tutti sanno era diventata un caso internazionale. Talmente internazionale che il lancio era stato pensato appositamente per valicare i confini nazionali. Annunciata la data di uscita dell'album, l'11 novembre, e noto che sarebbe stato composto da cover più due inediti, in pochi si aspettavano che il lancio sarebbe avvenuto con una cover del successo di Madonna "Like a Virgin", di cui è stato tratto anche un video.

Non se l'aspettavano alcuni fedeli, che ieri hanno invaso le community dedicate per criticare questa scelta e non se l'aspettavano, evidentemente, neanche i Vescovi, i quali oggi hanno criticato fortemente la scelta definendola "commercialmente spericolata" e "furbetta", come scrivono in un editoriale dell'agenzia Sir:

"l'operazione commerciale più spericolata nel panorama musicale recente, ci sembra quantomeno furbetta (discograficamente parlando). Lo dimostrano la scelta di girare il video nella stessa location dell'originale (Venezia), l'internazionalizzazione del nome (Sister Cristina invece di Suor Cristina), e, ciliegina vera, la scelta del brano. Chi, meglio di una suora graziosa che ha vinto un talent in abbinamento con un tutor decisamente fuori dagli schemi come J-Ax, poteva meglio prestarsi a reinterpretare un grande classico del pop come ‘Like a virgin'? Laddove lo sfruttamento del binomio diavolo/acqua santa ha sempre molta presa sul pubblico, nemmeno agli americani di Sister Act sarebbe venuto in mente una simile mossa del cavallo".

La cantante, insomma, non è riuscita ancora a convincere della bontà di una scelta che ha giustificato la scelta in un'intervista ad Avvenire spiegando come per lei, questa canzone fosse la "testimonianza della capacità che Dio ha di far nuove tutte le cose! Lo interpreto come il TOCCO DI DIO, quando mi ha chiamata ad una vita nuova, restituendomi la purezza, la dignità di essere Figlia Amata da Lui" e chiarendo che da parte sua non c'era nessuna volontà provocatoria o scandalistica.

Niente da fare, i Vescovi ci vanno giù duro esprimendo un "no" forte per questa operazione, senza dare molte possibilità d'appello:

"Il dubbio dell'uso strumentale della suora dalla voce d'angelo sorge spontaneo – insinua l'editoriale dell'agenzia dei Vescovi – dopo i non brillanti risultati in termini di vendite e di pubblico post vittoria televisiva. Deinde per cui, chi avrebbe parlato di lei se non avesse cantato proprio una canzone di Madonna? E come non innescare la solita, astuta, macchina delle polemiche rivendicando un'interpretazione religiosa funzionale del testo?"

E sono consci che "i religiosi non sono persone di un altro mondo – continuano -, ma lo vivono e ci vivono: hanno talenti, passioni, voglia di vivere e una fede non da nascondere, ma da condividere. Per questo non si può non pensare che anche il paragone con la rock star Madonna risulti un po' forzato, stante le note capacità della cantante italo-americana di essere un'abile e performante ‘macchina da soldi' che, solleticando pruderie e tabù, ha precorso, lanciato e cavalcato magistralmente mode&modi: dal periodo sacro/profano fatto di croci e crocette su pizzi e velette, al lesbo chic; dalla trasgressione patinata, alla conversione cabalistica; dal salutismo esasperato al giovanilismo come ragione di vita"

Non l'avrà presa bene Suor Cristina, che pure aveva spiegato che la sua volontà primaria era quella di poter continuare a far conoscere la parola di Dio anche con la sua musica e che ora dovrà fare i conti con un Sistema che non ha preso bene quella che ha visto come una provocazione e che spiega, concludendo l'editoriale che "suor Cristina, sfidando la sorte, si è praticamente autolanciata l'hashtag #sonoserena. Noi lo siamo un po' meno per il suo futuro. Di cantante pop, s'intende".

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