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Veronica Simioli è ‘Ncroce: “Con Big Fish c’è grande intesa, vorrei scrivere una canzone per Arisa”

Dopo la notorietà con i Sud58 e Made in Sud, Veronica Simioli continua la sua strada da cantautrice con Big Fish: “‘Ncroce è stata un’esplosione, con Fish c’è grande intesa ma non c’è fretta. È una vita che corro dietro le cose, ora non ho intenzione di mettere scadenze alla mia carriera”. E sull’amica Arisa: “Mi piacerebbe scriverle una canzone”.
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Il percorso solista di Veronica Simioli iniziato con QOELET (l'Ecclesiaste), stiloso progetto che mette il Vecchio Testamento in musica, prosegue incontrando nuovi territori sonori con ‘Ncroce. Il messia che traccia la strada stavolta è più terreno, ma altrettanto divino: Big Fish. È lui, l'altra metà dei Sottotono, producer e scopritore di talenti attraverso la Tempo Academy e la label Tempo Records, ad aver trovato la musica giusta per il testo scritto da Veronica Simioli: "Non mi sono mai posta il problema di scrivere canzoni per me, è stato un processo naturale", così l'artista a Fanpage.it parlando del suo progetto. A metà strada tra D'Angelo e Alicia Keys, tra Rosalía e Damien Rice, Veronica Simioli non vuole correre e affrettare i tempi: "Con Big Fish c'è una grande intesa, ma non c'è nessuna fretta". Poi la promessa all'amica Arisa: "Vorrei scriverle una canzone". 

Veronica, dopo tanti anni come interprete, sono arrivati due brani scritti da te, prima QOELET e adesso ‘Ncroce. Cosa sta succedendo?

È stata un'esplosione. Ho accumulato tanto in questi anni, anche inconsciamente. Non mi sono mai posta il problema di scrivere canzoni per me e non mi voglio porre troppe domande su questa cosa, perché è un processo naturale e non voglio forzare nulla.

Un processo naturale, chiaro, ma c'è Big Fish e quindi, immagino, anche un progetto? 

Sicuramente è la conseguenza di tanti anni e di tante esperienze, tanta visione di musica che mi piaceva, di realtà che mi piacevano. È stata fantastica la conoscenza con Big Fish e Tempo Records. È una realtà che non immaginavo così. Ieri ne parlavo con Fish…

Cosa diceva?

Lui mi dice: ‘ascoltati, fai quello che vuoi, non farti dire quello che vuoi fare'. È difficile trovare qualcuno che ti dica le cose come dovrebbero realmente essere, cose che si dicono sempre e che, nei fatti, non avvengono.

E qual è il tuo desiderio, adesso? 

Il primo desiderio? Raccontare le mie diversità emotive, la moltitudine che ci muove dentro. Io ho aperto solo la porta per adesso, come dicevo prima non voglio forzare nulla, non voglio affermare nulla. Quello che mi viene fuori naturalmente, uscirà fuori. Sicuramente mi trovo molto bene con Big Fish e mi trovo molto a mio agio con queste produzioni musicali, con questo stile.

Quindi, arriverà un disco, o comunque nuove cose con Big Fish e con la Tempo Records?

Assolutamente sì. È quello che vorremmo fare, ma sta a me. È tutto nelle mie mani. Ho delle cose che sto già facendo, ma ho già vissuto un momento in cui la vita è stata soltanto correre. Correre dietro i progetti, dietro le serate, dietro i programmi televisivi. Questa cosa deve darmi un'identità e su questo non ho intenzione di mettere una scadenza.

A proposito di televisione: tanti anni con i Sud58, la band resident di Made in Sud. Siete ancora un gruppo?

Assolutamente sì, abbiamo sempre il gruppo. Ora, però, abbiamo anche il tempo di spenderci in progetti personali. Mavi è uscita con il suo singolo e il suo disco, Tony farà presto cose sue. Abbiamo un giro e un impegno decennale che resta, ma è anche giusto dare spazio ai nostri desideri personali e alle nostre esigenze. A 34 anni spendersi in una nuova carriera musicale non è facile, devo crederci e lavorare di più rispetto a quando avevo 20 anni. Ma è un desiderio troppo forte.

Veronica Simioli e Arisa da Gino Sorbillo
Veronica Simioli e Arisa da Gino Sorbillo

Parliamo d'altro, andiamo sul gossip: ho visto che c'è una sintonia molto forte con Arisa.

Partiamo dal fatto che io sono una sua fan. Poi lei è una ragazza empatica, travolgente…ma sai, che stamattina ci pensavo…

Pensavi ad Arisa?

Sì, pensavo che vorrei scriverle una canzone.

Ah, vorresti scrivere per lei?

No, no. Vorrei scrivere una canzone dedicata a lei, pensando a lei.

Come mai?

Perché si sta avvicinando a Napoli, è una grande interprete anche in dialetto. Sa fare tutto: è in grado di emozionare con pezzi come "Ortica" ma sa farti ballare con pezzi come "Psyco". Comunque è stata fondamentale l'amicizia che abbiamo in comune, Diego Di Flora, il direttore artistico del Pride.

Proprio il Pride di Napoli è stato uno degli ultimi grandi palchi dove ti sei esibita. Come è andata?

Il Pride mi ha dato molto. Mi sono arrivati tantissimi messaggi da tante persone che hanno conosciuto la canzone QOELET. È stato qualcosa di provvidenziale. La matrice biblica di cui è parte il pezzo arriva alle persone. Tanti mi hanno scritto per dirmi che il brano è stato significativo per loro, ma questa non è opera mia…

E di chi, allora?

Sono convinta sia opera di qualcun altro (indicando al cielo, ndr).

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