43 CONDIVISIONI

Van Morrison denuncerà il Ministero della Salute Nordirlandese per le restrizioni legate al Covid-19

Dopo una battaglia di due anni e mezzo contro le autorità sanitarie, Van Morrison denuncerà il Ministero della Salute per le restrizioni legate al Covid-19.
A cura di Vincenzo Nasto
43 CONDIVISIONI
Van Morrison, foto 2021, Instagram Account @vanmorrisonofficial
Van Morrison, foto 2021, Instagram Account @vanmorrisonofficial

Dopo che nelle scorse settimane, la positività al Covid-19 di Eric Clapton aveva aperto una nuova stagione di contrasti tra i movimenti no-vax, di cui il cantante è fiero sostenitore, e chi cerca di tutelare la salute pubblica tramite le restrizioni, nelle ultime ore hanno fatto discutere le parole della leggenda nord-irlandese Van Morrison. Tra i più agguerriti proseliti dei movimenti no-mask e no-vax, Van Morrison ha spinto negli ultimi due anni e mezzo una campagna contro le autorità pubbliche, allineandosi più volte al pensiero di Clapton, e soprattutto sollecitando le amministrazioni nel cambiare le normative sulla sicurezza della musica del vivo nei locali. Nelle ultime ore, lo studio legale che lo rappresenta, John J Rice and Co, hanno affermato che il nativo di Belfast ha avviato un'azione legale contro il Dipartimento della Salute dell'Irlanda del Nord e il suo ministro Robin Swann.

Una battaglia tra Morrison e il ministro della Salute dell'Irlanda del Nord Robin Swann che risale già ai primi mesi pandemici, l'estate 2020, che ha toccato anche la discografia del cantautore. Infatti tra i mesi estivi e i primi autunnali, Van Morrison aveva pubblicato tre brani contro le restrizioni dovute al lockdown, testi su cui vertevano tutti i dubbi riguardo alla veridicità dei numeri legati al Covid-19. Una campagna di disinformazione mediatica, in cui esplodevano slogan come "La nuova normalità non è la normalità" o gli attacchi al gruppo di scienziati che diffondevano i numeri e le informazioni più importanti sulla pandemia. Una scelta che ha sorpreso il ministro Swann, che aveva commentato le parole di di Van Morrison con estrema delusione. Dal riconoscimento a leggenda della musica europea, Swann sottolineava l'attività di diffamazione e disinformazione del cantante, che avrebbe causato la morte delle persone se solo avessero seguito i suoi principi. Il tutto coronato nell'affermazione: "Le sue parole daranno grande conforto ai teorici della cospirazione, la brigata di cappelli di carta stagnola che fa una crociata contro maschere e vaccini e pensa che questo sia tutto un enorme complotto globale per rimuovere le libertà".

Dopo alcuni botta e risposta, il ministro Swann ha affermato in un articolo per Rolling Stone Uk, che le azioni di Van Morrison potevano essere definite "bizzarre e irresponsabili" e che "sperava che nessuno lo prendesse sul serio", poiché non dotato di alcuna conoscenza scientifica o medica sull'argomento. La posizione di Swann non include però tutte le sfumature parlamentari presenti in Irlanda del Nord, basti pensare che poco meno di 8 mesi fa un rappresentante di un partito politico si è accodato alle dichiarazioni di Van Morrison contro il ministro della Salute. Durante una cena organizzata dal parlamentare Ian Pasley, appartenente al partito protestante di destra DUP in Irlanda del Nord, i due hanno cominciato a cantare alcune canzoni pubblicate mesi prima dal cantante, che descrivevano Swann come un "bugiardo" e in cui venivano derise le restrizioni sanitarie legate al Covid-19. All'epoca erano stati cancellati quattro concerti di Van Morrison all'Europa Hotel di Belfast e l'uomo aveva deciso di invocare l'Alta corte di Belfast per rivedere la politica della musica dal vivo: un'azione che non portò giovamenti, anzi in pochi mesi fu rifiutata e Van Morrison costretto ad adeguarsi alle linee guida del paese.

43 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views